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Mare e Piscina: Attenti alla Pelle dei Bambini

di Alessandra Albanese

21 Maggio 2014

L’estate sta per arrivare, e in moltissimi, grandi e bambini fanno il conto alla rovescia per godersi le tanto agognate vacanze.

In genere la vacanza estiva è sinonimo di mare e sole, e soprattutto i bambini possono godere di questa stagione per respirare un po’ di iodio, e stare a contatto con il mare e con il sole.

Chi resta in città è spesso attirato dallo stare comunque con i piedi a mollo in piscine, pubbliche o private.

Attenzione però, che spesso in estate, soprattutto i bambini più piccoli, possono andare incontro a fastidi e malattie chiamate nel mondo anglosassone “water wash disease”.

Le water wash disease sono malattie e infezioni causate dall’uso, o meglio dall’abuso delle piscine, o dei luoghi di mare non propriamente tenuti.

I luoghi umidi infatti sono insidiosi per tutti: può capitare infatti di contrarre funghi che si sviluppano proprio a causa dell’umidità.

I pediatri stessi insistono su quanto sia importante frequentare impianti in cui sia minuziosa la manutenzione, non solo delle piscine, ma anche delle strutture come passerelle, spogliatoi, cabine, impianti balneari.

Andare a mare fa male?

Assolutamente no, il mare, o la piscina è consigliatissima in estate per i bambini, a patto che si prendano le dovute precauzioni del caso.

Ecco qualche consiglio per far si che i nostri bambini si godano una bella giornata al mare:

Indossare sempre ciabatte per evitare il contatto con superfici umide che aumentino il rischio di contrarre funghi e micosi.

Fare sempre la doccia prima di entrare in acqua in piscina, per evitare di “rilasciare” microrganismi potenzialmente dannosi

– Attenzione alla temperatura dell’acqua: la temperatura dell’acqua nelle piscine, se troppo elevata aumenta la proliferazione di agenti patogeni, con il conseguente rischio di otiti, infezioni e congiuntiviti.

– Mai fare il bagno con mal di gola, raffreddore o febbre: il nostro organismo, in questi frangenti, non ha le giuste difese immunitarie, ed è dunque maggiormente esposto all’ attacco di infezioni e batteri.

Attenzione a lesioni pregresse: per se e per gli altri. La cute lesionata infatti è ricettacolo di stafilococchi ed è dunque potenzialmente pericolosa anche per gli altri bagnanti. Viceversa, nelle lesioni potrebbero annidarsi batteri presenti nell’acqua che aggraverebbero la lesione stessa.

Attenzione anche alle piscinette gonfiabili: anche se sono esclusiva proprietà e nostro figlio è l’unico fruitore, è bene curare ugualmente l’igiene per evitare la proliferazione di muffe e funghi.

Asciugamani. Non pensiate che gli asciugamani di hotel e strutture balneari possano per forza essere peggiori dei nostri. La legge per la biancheria di alberghi e locali pubblici impone un lavaggio in lavatrice e ad alte temperature, condizione che impedisce la proliferazione di germi e batteri.

– I bimbi amano fare il bagno nudi in spiaggia. Dopo però evitate di farli sedere a diretto contatto sulla sabbia, facendo loro indossare un costume.

“Il costume bagnato a contatto con la pelle può favorire la comparsa di infezioni delle vie urinarie o della Candida, ma solo se rimane umido”, spiega Fabrizio Pregliasco, virologo ricercatore del Dipartimento di sanità pubblica, microbiologia, virologia dell’Università di Milano “Come dire che se dopo il bagno si sta al sole ad asciugarsi non è necessario cambiare il costume ogni volta. Meglio farlo, invece, se si va a mangiare al ristorante o a riposare sotto gli alberi”. (Medico e bambino.it)

– Infine, sia dopo un bagno a mare che in piscina sarebbe sempre consigliato fare una doccia, per eliminare non solo il sale o l’acqua clorata, ma anche eventuali funghi o batteri con i quali si è venuti in contatto, utilizzando un detergente a Ph neutro. Se l’acqua del mare però non è inquinata, non ci dovrebbero essere questo tipo di problemi.



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