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“Mamma, Ho Fatto Tutto ciò Che Mi Avevi Detto di Non Fare”, la Lettera di un Bimbo di 8 Anni che Sconvolge il Web

di Maria Corbisiero

23 Giugno 2014

scrive lettera mamma campeggio

Chi genitore non dimostrerebbe un po’ di apprensione o preoccupazione nel momento in cui uno dei propri figli dovesse trascorrere la notte fuori casa?

Quando ero più piccola, in età preadolescenziale, ho sempre desiderato trascorrere le miei vacanze estive in campeggio, con o senza i miei genitori.

Scartata la prima ipotesi, in quanto i miei non hanno mai amato questo genere di vacanza, non mi restava che la seconda… peccato che mia madre fosse alquanto restia a farmi trascorrere la notte lontana da casa.

In conclusione il mio desiderio è rimasto tale!

Oggi, a distanza di tanti anni, ora che sono diventata anche io una mamma, inizio a comprendere i motivi del suo rifiuto, anche se continuo a non condividerli.

Pur ammettendo che stare lontana dai miei figli, anche solo per una notte, possa diventare per me un vero e proprio incubo, resto consapevole del fatto che ogni ragazzo, o ragazza, necessita di una certa libertà (anche se controllata) che gli consentirà di maturare e apprendere al meglio il concetto di fiducia.

Una tematica che di certo non può essere sintetizzata in poche righe ma mi è comunque utile ad introdurre un altro scritto, quello realizzato da Liesl Testwuide, una mamma blogger molto celebre in America.

Proprio in questi giorni infatti è stata più volte condivisa, fino a diventare virale, la pubblicazione di una lettera che suo figlio di soli otto anni le ha scritto durante il suo primo campeggio estivo, svoltosi lo scorso anno.

Seppur datato, lo scritto mette in evidenza le paure di molte mamme, timori che risultano essere sempre attuali e condivisi soprattutto durante il periodo di vacanza.

Sul suo blog, Hairpin Turns Ahead, Liesl racconta di quanto fosse forte la mancanza di suo figlio, nonostante l’avesse lasciata da appena un’ora, e di quanto fosse sorpresa nel ritrovarsi a vagare di notte nella sua stanza con la vana speranza di sentirlo più vicino.

“Mi mancava così tanto – ha scritto – che ho cominciato ad immaginare cosa avrebbe potuto scrivermi. Fantasticavo che avrei ricevuto una lettera simile a questa:

<Cara mamma, grazie mille per avermi permesso di andare al campo estivo. Ho imparato tante cose interessanti, come prendere un pesce senza canna da pesca, fare i nodi da marinaio, andare a cavallo. Grazie per la crema protettiva che mi hai messo in valigia. Sono stato molto sul lago, quindi mi è davvero tornata utile. Ho bevuto tonnellate di acqua dal momento che fa così caldo. Gli altri ragazzi qui sono veramente intelligenti. Mi sto facendo degli amici che manterrò per la vita! Nel nostro tempo libero abbiamo imparato canzoni, giocato a carte e catturato rane. Ho anche letto il libro che mi hai inviato! Che grande selezione! E solo perché sei la mia mamma, ho fatto per te un regalo speciale. Avevi ragione, la farina d’avena a colazione non è male se aggiungo l’uvetta. E non preoccuparti, mamma, sto mettendo in pratica tutti i tuoi buoni consigli. Ti voglio bene, W. P.S. Di ai miei fratelli che mi mancano>.

Peccato però che spesso, soprattutto quando si parla di bambini, la realtà supera di gran lunga la fantasia.

Come testimoniano le foto allegate all’articolo (e che potete visualizzare nella gallery in fondo), la lettera scritta dal piccolo di casa Testwuide si è rivelata essere “leggermente” diversa da come la mamma la immaginava.

Ecco cosa ha scritto:

“Cara mamma, hai fatto bene a darmi un pacco di mutande extra. Ho avuto la diarrea. L’ho fatta sulle scarpe, ma non sul cuscino. Mi sto divertendo molto in campeggio ed ho imparato molte cose come andare in windsurf e in kayak. Ho mangiato più lecca-lecca di tutti, da lunedì sono 23. Ho ancora due giorni quindi posso battere il record di 37.

Sono andato a cavallo e il cavallo che mi stava di fronte ha fatto 3 enormi scariche fumanti. È stato fantastico. Ho usato il mio spazzolino da denti per scavare la terra alla ricerca di vermi, ma non arrabbiarti, il ragazzo della cuccetta accanto alla mia mi permette di usare il suo. È sicuro. Non so come si chiama, ma sa pronunciare l’alfabeto ruttando. Un ragazzo di nome Zack invece riesce a ruttare l’alfabeto al contrario. Anch’io sto facendo pratica. Abbiamo messo la farina d’avena nel cappello dell’animatore, è stato divertente.

Ho usato un fucile, sono bravo. Posso averne uno quando torno a casa? Sapevi che si può accendere un fuoco con una scorreggia? Ti farò vedere sabato prossimo. Ti voglio bene, W. PS mi mancano i tuoi spaghetti. PSS dì ai miei fratelli di preparare qualche scorreggia per sabato”.

Che dire, ha seguito proprio tutti i consigli alla lettera!

Fonte: Blog Hairpin Turns Ahead

 



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