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Patate Fritte McDonald’s: 17 Ingredienti, Ecco Cosa ci Mettono Dentro

di Maria Corbisiero

03 Luglio 2014

mcdonald's

I tanti detrattori della nota catena americana di ristoranti fast food McDonald’s sono ritornati alla carica rispolverando la notizia, che è stata diffusa in modo virale in rete lo scorso anno, degli ingredienti delle patatine fritte.

A differenza della meno laboriosa preparazione “casalinga”, che prevede l’utilizzo di 2 soli ingredienti, patate e olio – numero che potrebbe salire a 3 se prendiamo in considerazione anche l’acqua utilizzata per sciacquare i tuberi – le patatine fritte preparate al McDonald’s ne contano 17.

Come vi illustreremo qui di seguito, quest’ultimo dato è da considerarsi oggi errato.

Ma procediamo con ordine.

Nel 2012, la celebre catena americana decise di avviare una sorta di campagna informativa facendo affidamento sui principali canali di comunicazione web, in particolar modo i social e youtube.

Prendendo spunto dalle domande poste dai consumatori, si è dato il via alla realizzazione di filmati esplicativi tra cui quello realizzato dai gestori del McDonald’s canadese circa la provenienza delle loro patate.

In molti infatti si sono chiesti: ma le patatine fritte (french fries) sono fatte con patate vere?

Il video sopra menzionato, che potete visualizzare scorrendo in fondo a questo scritto, mostra l’intera fase produttiva, dal coltivatore al consumatore.

Ma torniamo a parlare della fantomatica lista degli ingredienti.

McDonald’s rende noti gli ingredienti di tutti i suoi prodotti (panini, bibite, gelati, snack, etc.) attraverso un documento, costantemente aggiornato, disponibile anche on-line (clicca qui per visualizzare il formato pdf).

Come mostrato nel ritaglio visibile nella gallery in calce all’articolo, a pagina 15 di tale documento, sotto la voce “Snacks & Sides”, troviamo descritti gli ingredienti delle French Fries, ossia delle patatine fritte.

Vediamoli nel particolare:

  1. Potatoes: si conferma che le patatine sono fatte di patate;
  2. Canola oil: è un olio commestibile vegetale ricavato dai semi della pianta di colza. Non è considerato dannoso per l’uomo e per gli animali e la sua distribuzione è autorizzata dalla Food and Drug Administration degli USA (fonte Wikipedia);
  3. Hydrogenated soybean oil: olio di soia idrogenato, è un olio vegetale estratto dai semi di soia usato per i processi di cottura come ad esempio la frittura;
  4. Safflower oil: olio vegetale estratto dai semi di cartamo. Nutrizionalmente simile all’olio di girasole, quest’olio si presenta come incolore ed insapore e viene utilizzato in cottura per mantenere intenso il colore delle patate;
  5. Natural flavour (vegetable source): aromi naturali di origine vegetale;
  6. Dextrose: letteralmente tradotto in destrosio, meglio conosciuto come d-glucosio, è uno dei composti organici più diffusi in natura (presente anche nel nostro corpo). In questo caso è usato come dolcificante;
  7. Sodium acid pyrophosphate (maintain colour): il pirofosfato acido di sodio è un composto inorganico utilizzato nell’industria alimentare sia come agente lievitante che nella produzione di patate fritte surgelate. In quest’ultimo caso, contribuisce a mantenere vivo il colore del tubero dopo il taglio, evitando così che annerisca;
  8. Citric acid (preservative): l’acido citrico è uno degli acidi più diffusi in natura, presente anche nel succo di limone o nell’arancia. Nell’industria alimentare, dove è conosciuto con la sigla E330, viene utilizzato per prevenire la formazione di muffe;
  9. Dimethylpolysiloxane (anti-foaming agent): il polidimetilsilossano (PDMS) è usato nell’industria alimentare come agente antischiuma;
  10. Vegetable oil. Sotto questa dicitura troviamo un sottoelenco di ingredienti, alcuni dei quali già menzionati in precedenza (canola oil, citric acid, dimethylpolysiloxane). Restano:
    1. Corn oil: l’olio di semi di mais;
    2. Soybean oil: l’olio di soia;
    3. Hydrogenated soybean oil with THBQ: olio di soia idrogenato con tertiary butylhydroquinone, composto organico aromatico.

 

Come è possibile notare, il dato di partenza, ovvero i 17 (diciassette) ingredienti, sono ora diventati 13, un numero da considerare comunque alto per delle semplici patatine fritte che, come detto in apertura di articolo, possono essere realizzate in casa con un massimo di 3 ingredienti.

Precisato questo, la notizia qui data non vuol creare allarmi ma semplicemente fare chiarezza.

Come tutti noi ben sappiamo, tutti gli alimenti, compresa l’acqua, se consumati in modo spropositato, possono provocare danni anche seri alla nostra salute.

Come sempre, la parola d’ordine è moderazione.

 



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