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Gemelli Separati alla Nascita: Uno è Down, i Genitori lo Abbandonano

di Alessandra Albanese

04 Agosto 2014

Pattaramon Chanbua aveva concordato con un’agenzia di potere essere la “madre surrogata” per una coppia che non poteva avere figli.

Lei è una donna thailandese di 21 anni, della provincia del Chonburi, e questi suoi due gemelli, che sarebbero stati dati in adozione a una famiglia australiana, sarebbero nati a dicembre, per la modica cifra di un po’ più di 10 mila euro.

“L’agenzia mi propose di portare a termine questa gravidanza per questa famiglia che non poteva avere bambini. Era un figlio in provetta, mi offrirono tanti soldi. Nella mia testa pensai che ssarebbero serviti a crescere ed educare gli altri due miei figli,e a pagare qualche debito”, racconta Pattaramon al Guardian .

L’adozione con madre surrogata è legale nello stato australiano a patto che venga effettuata con il consenso di tutte le parti, e non soggetta a pagamento alcuno, tranne che per le spese mediche sostenute per la gravidanza e il parto, così come in Thailandia. Il fenomeno delle madri surrogate però, in paesi in cui il tasso di povertà è tale da essere tentati da operazioni simili è purtroppo presente, e aumenta anche il pullulare di agenzie illegali che si offrono da tramite per adozioni simili.

Pattaramon diede alla luce questi due bimbi alla fine dello scorso anno.

La coppia li avrebbe dovuti portare con se, quando qualcosa non andò come previsto.

Dei due bimbi uno, Gammy, nacque con la Sindrome di Down.

La coppia australiana venne informata di questo, e decise bene di rinunciare all’adozione del piccolo, portando con sé soltanto la sorellina nata sana.

Inutile commentare oltre la scelta di questa coppia, che sa di leggende legate a Sparta, o ancor peggio di selezione della specie ariana di stampo nazista.

Ogni genitore in cuor suo, spera di avere un figlio sano, in salute, che cresca bene e forte, ma mi chiedo: se la donna che ha scelto l’adozione con madre surrogata, l’avesse partorito lei un bambino down, avrebbe avuto la forza di abbandonarlo al suo destino?

Per riprendere la cronaca, la storia di questo bimbo, Gammy, appena nato lasciato con la madre surrogata in Thailandia, ha presto fatto il giro del mondo, e una campagna è stata realizzata in suo onore dal titolo “Hope for Gammy”, che si occupa di raccogliere fondi da donare alla madre naturale per occuparsi di lui e sottoporlo alle cure mediche necessarie( Gammy ha, tra l’altro, una serie di patologie cardiache la cui cura e intervento presuppongono un esborso consistente di denaro).

A oggi, la campagna ha ricevuto oltre 160 mila dollari Australiani, versati da compaesani della coppia colpiti dalla ferocia del gesto che questi hanno compiuto.

“Come si fa ad abbandonare così un bambino? Io lo amo, è stato nel mio grembo per nove mesi, è come gli altri miei figli. Non ho mai pensato di non potermi prendere cura di lui, neanche per un momento” Dice la mamma naturale.

Il primo ministro australiano Tony Abbott è intervenuto sulla questione descrivendola come “una storia incredibile”, che mostra le insidie di procedure in cui purtroppo spesso si introducono soggetti loschi interessati a traffici ancora più loschi”

Questa storia emblematica potrebbe infatti portare a rivedere la legge sulle adozioni internazionali in Australia, stato che evidentemente conosce, come l’Italia, il “turismo riproduttivo”, cioè di coppie con problemi di fertilità che si rivolgono fuori dal loro paese per tentare di avere un bambino quando in patria non hanno potuto raggiungere il loro scopo.

Fonte: The guardian



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