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Yara Gambirasio: Ecco Cosa Cercava Bossetti sul Suo Personal Computer

di Federica Federico

08 Settembre 2014

 

Yara Gambirasio

“Ragazzine”, “Adolescenti”, “Minorenni”, “Tredicenne”, queste sarebbero le parole chiave digitate da Massimo Giuseppe Bossetti sul suo personal computer e, dato ancor più importante, nella ricerca web queste parole sarebbero state sempre associate a termini più che sospetti, come per esempio “provocanti”.

Le indagini sui personal computer sequestrati a casa Bossetti sono tutt’ora in corso ma queste indiscrezioni importantissime arrivano da una fonte giornalistica seria ed accreditata, le riporta, infatti, il settimanale “Giallo”, Cairo Editore, nei numeri 30 e 31 di settembre 2014.

Recentemente Marita Comi, moglie di Massimo Giuseppe Bossetti ha dichiarato che quei Pc, ora nelle mani degli inquirenti, erano prevalentemente nella sua disponibilità e non in quella del marito.

Se le indiscrezioni giornalistiche venissero confermate si proverebbe che Marita Comi mentiva o forse, disperatamente, cercava di difendere la sua famiglia dall’onta di questa indagine.

L’evoluzione investigativa sta, infatti, portando alla luce particolari scottanti che vanno oltre i confini del delitto e che lo inquadrano in una realtà familiare fatta di vizi, tradimenti, incomprensioni e debolezze.

Marita Comi tradiva Massimo Giuseppe, lo hanno confermato i suoi amanti (leggi qui per scoprire i dettagli) eppure, questa moglie ( che aveva degli amanti e viveva un matrimonio che molti descrivano come non idilliaco, sottolineando che la coppia attraversava una vera crisi coniugale), ha difeso il marito accollandosi la responsabilità dell’uso dei personal computer sequestrati dagli investigatori.

Perché Marita ha attribuito a se stessa la gestione e l’utilizzo dei Pc?

Si è resa conto che facendolo si accollava anche la responsabilità delle ricerche internet compiute su quei dispositivi?

Malgrado le dichiarazioni di Marita Comi (leggi qui tutto ciò che ha detto in difesa del marito e nel corso di una pubblica intervista), gli inquirenti avrebbero stabilito che dal Pc di casa Bossetti sarebbero partite numerose ricerche finite in siti web compromettenti.

Chi ha compiuto tali ricerche ha anche tentato di eliminarne le tracce perchè ad ogni ricerca sarebbe stata cancellata la cronologia del personal computer.

Il dato di maggiore interesse riportato dalla rivista “Giallo” nel n°36 del 10 settembre 2014 è uno: l’ultima ricerca, effettuata nel mese di maggio, sarebbe attribuibile certamente a Massimo Giuseppe; ne sarebbe lui l’autore perché la ricerca venne compiuta in una mattina in cui Marita era fuori casa ed il figlio a scuola, mattinata nella quale Bossetti, invece, era a casa. Anche i colleghi di lavoro di Bossetti avrebbero confermato l’assenza del carpentiere dal cantiere in quel giorno di maggio.

 



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