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Elena Ceste: Ultime Notizie sulla Morte e sul Cadavere

di Federica Federico

27 Ottobre 2014

 

Elena Ceste: ultime notizie sulla morte e sul cadavere

Nella tarda mattina del 18 ottobre scorso, nella frazione di Isola d’Asti, durante i lavori di manutenzione di un canale di scolo, è venuto alla luce un cadavere in avanzato stato di decomposizione, l’esame del DNA ha stabilito che quelle povere spoglie appartengono a Elena Ceste, la mamma di 37 anni scomparsa lo scorso 24 gennaio.

Com’è stato rinvenuto il corpo e perché si è reso indispensabile l’esame del DNA prima di asserire con certezza che il cadavere fosse proprio quello di Elena?

Il corpo è stato rinvenuto da un cantoniere del comune mentre liberava il canale di scolo da rovi e fanghiglia, al ritrovamento ha assistito anche un contadino che nella stessa area e nello stesso momento stava lavorando sul suo terreno.

Chiunque si trovi su in prossimità di quel canale, in quella zona di Isola d’Asti, volgendo lo sguardo verso la collina vede la strada di Motta di Costiglione ovvero la via su cui sorge la grande casa di Elena Ceste.

Perciò, dato che il canale si trova a poca distanza dal luogo della scomparsa, qualcuno ha tristemente sussurrato che Elena riposava dietro casa.

Sebbene l’area fosse stata perlustrata più volte durante le ricerche della povera Elena, nessuno aveva mai notato il cadavere che giaceva coperto dal fango e nascosto dai rovi.

Il ritrovamento delle povere spoglie di Elena Ceste è avvenuto solo grazie ed a causa dell’operazione di pulizia di quel canale di scolo.

E va sottolineato che quel canale non veniva ripulito da ben 15 anni.

Ovviamente c’è da stabilire se il corpo sia stato volontariamente occultato lì e se nella scelta del luogo dell’occultamento un eventuale assassino sapesse e potesse considerare debitamente il fatto che quel canale era “abbandonato” (ovvero non subiva opre di pulizia e manutenzione da ben 15 anni).

Il comune di Costigliole ha eccezionalmente e inaspettatamente deciso di intervenire su quel canale di scolo solo in via precauzionale dopo l’alluvione di Genova.

Da un primo esame pare che il cadavere sia rimasto immerso nell’acqua e nel fango per un tempo lunghissimo (presumibilmente per tutti questi nove mesi, forse sin da subito dopo la scomparsa). Le autorità hanno reso noto che i resti erano praticamente ridotti ad uno scheletro ed hanno anche chiarito che non si poteva stabilire, senza il conforto del DNA, nemmeno se quelle ossa fossero appartenute ad un uomo o ad una donna.

Il luogo del ritrovamento è isolato?

La zona intorno al canale di scolo è un’area agricola, lì si muovono con costanza e frequenza molti coltivatori, per questo è difficile definire il luogo come isolato; inoltre a poche decine di metri passa un tratto ferroviario; e per di più l’area interessata si interseca con la strada statale.

E’ certo che i resti di Elena Ceste siano sempre stati seppelliti in quel fosso poco profondo tra il fango del canale di scolo?

Non è detto che il corpo di Elena sia sempre stato nel medesimo punto in cui è avvenuto il rinvenimento.

Gli esperti chiariscono che è possibile che la forza dell’acqua abbia trascinato il cadavere portandolo pian piano verso il canale; tenendo conto dei mesi trascorsi e delle piogge anche cospicue intervenute in questo lungo tempo, non si può escludere che il corpo si sia letteralmente mosso da un punto ad un altro.

E’ pensabile che Elena si sia suicidata gettandosi nel canale di scolo?

L’acqua all’interno del canale non supera mai il mezzo metro e per gran parte dell’anno si mantiene ad un livello minimo pari a circa 10cm, è per questo assai improbabile pensare ad un suicidio per annegamento.

Le indagini continuano nel più stretto riserbo.

 



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