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Cosa Sono i Buoni Lavoro (Voucher)

di Alessandra Albanese

28 Gennaio 2015

 

mamme e lavoro

L’Inps definisce lavoratori domestici coloro che prestano un’attività lavorativa continuativa o occasionale per le necessità della vita familiare del datore di lavoro come ad esempio colf, assistenti familiari o baby sitter, governanti, camerieri, cuochi ecc.
Sono lavoratori domestici anche coloro che prestano attività presso comunità religiose, caserme, onlus a fini prevalentemente assistenziali.

Se il lavoratore domestico, la colf o la badante svolge un’attività non continuativa, grazie alla Legge Biagi prima, e alla Riforma Fornero nel 2012, egli può essere assunto come lavoratore occasionale, ed essere retribuito con i buoni lavoro.

Vediamo in sintesi chi è un lavoratore occasionale.

Le caratteristiche del lavoro saltuario o occasionale sono anche espresse dall’Inps in maniera ben definita, ovvero:

  • Non è necessaria la sottoscrizione di un contratto di lavoro.
  • Il lavoro deve essere saltuario e non continuativo.
  • La durata complessiva dell’attività non deve superare 30 giorni annuali
  • Il compenso annuale non deve essere superiore a 5 mila euro.
  • Il pagamento dello stipendio e dei contributi può avvenire con voucher (buoni lavoro).
  • L’imposizione fiscale è contemplata nel compenso attraverso il regime dei buoni lavoro
  • Non dà diritto a prestazioni di malattia, maternità, disoccupazione e assegni al nucleo familiare.
  • Non dà diritto a rilascio o rinnovo di alcun permesso di soggiorno a cittadini extracomunitari.
  • In caso di infortunio gode di copertura INAIL.

Il lavoratore occasionale mantiene lo status di disoccupato.

Il lavoro occasionale può essere svolto da soggetti quali:

> casalinghe

> pensionati

> studenti nei periodi di vacanza

> percettori di prestazioni integrative del salario o sostegno al reddito

> cassintegrati, titolari di indennità di disoccupazione ASpI

> lavoratori in mobilità;

> lavoratori part-time (con esclusione della possibilità di utilizzare i buoni lavoro presso il datore di lavoro titolare del contratto a tempo parziale)

> cittadini extracomunitari in possesso di regolare permesso di soggiorno

 

Cosa sono i buoni lavoro

Se un titolare decide di assumere una persona per lavori domestici occasionali, può avvalersi dei Vocher o buoni lavoro emessi dall’Inps.

I voucher sono degli strumenti di pagamento per prestazioni occasionali, del valore nominale di euro 10 ognuno (o di multipli da 50 euro equivalente a 5 buoni non separavili e 20 euro pari a due buoni non separabili).

Chiunque voglia usufruire dei voucher può acquistarli presso una sede Inps (o online nella sezione Servizi On-Line/Per il cittadino/Lavoro occasionale accessorio/Accesso ai servizi del sito www.inps.it), o presso una banca o un rivenditore di monopoli autorizzato o ufficio postale.

Il valore d’acquisto è dunque di 10 euro, e dà diritto al pagamento di 7,50 euro detratta la contribuzione in favore della Gestione separata dell’Inps (13%), l’assicurazione all’Inail (7%) e un compenso all’INPS per la gestione del servizio.

I voucher hanno validità 24 mesi (per quelli acquistati in tabaccheria 12 mesi).

Come si riscuotono i buoni lavoro

Una colf che ha ricevuto il pagamento del lavoro in voucher potrà riscuotere l’equivalente in tutti gli uffici postali o presso le tabaccherie abilitate.

Il voucher dovrà essere riempito in ogni sua parte con le indicazioni richieste ovvero:

– codice fiscale del committente/datore di lavoro,

– codice fiscale del prestatore/lavoratore,

– data di inizio e di fine della prestazione lavorativa.

Il rimborso dei voucher inutilizzati può essere richiesto presso le sedi dell’INPS, presso il tabaccaio o presso le Banche Popolari abilitate.

Per cominciare un rapporto di lavoro domestico occasionale retribuito con i buoni lavoro bisogna comunicare all’Inps l’inizio della prestazione lavorativa, tramite procedura telematica, o chiamando il numero verde 803.164 (o 06164164 per chiamate da cellulari), o recandosi in una sede Inps in tutto il territorio nazionale.

L’Inps comunicherà in tal modo l’inizio attività all’INAIL.

Il datore di lavoro inoltre dovrà richiedere al lavoratore dichiarazione in merito al reddito massimo utile per la riscossione dei voucher, per evitare di incorrere in sanzioni.

 

Fonte: Inps



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