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Come Nascono i Gemelli Siamesi

Non sono poche le mamme che al pensiero del loro bimbo in arrivo pensano che non sarebbe male avere una coppia di gemellini. Se è pur vero che la fatica e le spese raddoppiano di colpo, spesso, soprattutto per chi vuole più di un figlio, la crescita avviene in contemporanea e ...

di Gioela Saga

12 Novembre 2014

complessità dei gemelli siamesi

Non sono poche le mamme che al pensiero del loro bimbo in arrivo pensano che non sarebbe male avere una coppia di gemellini.

Se è pur vero che la fatica e le spese raddoppiano di colpo, spesso, soprattutto per chi vuole più di un figlio, la crescita avviene in contemporanea e paradossalmente in modo più organizzato e uniforme e con una sola gravidanza e un solo parto, benché talvolta più difficoltosi e “pesanti”!

Ma vediamo di saperne di più!

Che tipi di gemelli esistono?

I gemelli si distinguono principalmente in monozigoti e dizigoti.

I gemelli dizigoti o eterozigoti sono in realtà due fratelli che condividono l’utero, fecondati da due diversi spermatozoi in due diversi ovuli, proprio come due fratelli, solo che tutto ciò si verifica in contemporanea. Avviene perché nella donna c’è stata una doppia ovulazione. I gemelli dizigoti avranno molte caratteristiche in comune ma come tutti i fratelli, non di più, e, spesso, possono essere di due sessi diversi.

I gemelli monozigoti, detti anche monovulari o identici, vengono procreati quando lo stesso zigote si divide e nasce la gravidanza gemellare. I gemelli monovulari possono condividere la stessa placenta (gemelli monovulari monocoriali), o possono sviluppare due placente distinte (gemelli monovulari bicoriali).

Questi gemelli avranno lo stesso patrimonio genetico: stesso sesso, identicità di caratteri fisici, stesso gruppo sanguigno, stesse impronte digitali!

Tra i gemelli monozigoti esiste una tipologia a parte relativa alla casistica dei gemelli siamesi.

Se la scissione dello zigote avviene ancora dopo il dodicesimo giorno, allora si avranno i gemelli siamesi, che condividono sia la placenta che il sacco amniotico. Non si conoscono ancora le cause di questa divisione tardiva, si ipotizza che sia influenzato da alcuni fattori ambientali e dall’attivazione di determinati programmi genici; tuttavia non sembra essere un carattere ereditario.

La probabilità di nascita di gemelli siamesi è abbastanza rara, circa 1 su 120.000.

Quali problemi possono avere?

La vita dei gemelli siamesi è spesso messa in pericolo dagli organi che essi hanno in comune, tanto che spesso l’incompatibilità con la vita porta a morti premature o anche uterine.

Nei casi più frequenti i gemelli siamesi sono congiunti thoracopagus cioè a livello del torace e condividono spesso organi vitali come il cuore, il fegato e parte dell’apparato digerente.

Vi sono poi i gemelli omphalopagus, cioè uniti all’altezza dell’ombelico con la condivisione del fegato, parte dell’intestino ma non il cuore.

Infine vi sono i casi più rari e complessi in cui si condivide il cranio e una parte del tessuto cerebrale (craniopagus).

Purtroppo, spesso, uno dei due gemelli si presenta più debole e solo la sua morte rappresenta la salvezza per l’altro; inoltre, di frequente, nei casi di separazione chirurgica di organi vitali, malgrado le moderne tecniche e la possibilità di trapianti, l’opportunità di sopravvivenza di entrambi è relativamente bassa. Questo comporta anche problemi di natura etica non indifferenti, oltre alla sofferenza della scelta o dell’accettazione della situazione di fatto da parte dei genitori.

Per questo è stato fondato un Comitato Nazionale per la Bioetica sugli interventi di separazione dei gemelli congiunti, che, nel settembre 2013, ha stilato un documento con alcune linee guida.

Innanzitutto si raccomanda una corretta informazione ai futuri genitori: un team multispecialistico deve spiegare alla coppia la prospettiva di vita dei due gemelli congiunti, le possibili implicazioni cliniche e le possibilità di successo chirurgiche. Il Comitato, pur riconoscendo la complessità e la variabilità dei singoli casi, stabilisce inoltre che non si dovrebbe intervenire quando si rischia di sfociare nell’accanimento terapeutico, mentre, se i gemelli sono maggiorenni, possono scegliere loro stessi se sottoporsi o meno all’intervento chirurgico.

Vi sono infatti anche casi in cui la situazione clinica permette la sopravvivenza della coppia che può rimanere congiunta, a cui si associano però altri problemi spesso sempre di natura etica e anche logistico-pratica.



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