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Papillomavirus umano: l’hpv colpisce anche gli uomini, prevenzione e vaccino

di Mamma Angelica

29 Marzo 2011

Il papilloma virus (HPV) è un virus dotato di genoma a DNA circolare a doppio filamento. Si trasmette per via sessuale (incidenza 95%) e si moltiplica nelle cellule dell’epidermide.

Ne esistono circa 120 tipi e vengono distinti in base al tessuto infettato, circa 40 tipi interessano l’epitelio ano-genitale e quindi la cervice uterina, la vagina, l’ano, il pene, il retto, la vulva, l’uretra.

I papillomi possono provocare sia proliferazioni benigne, come nel caso di condilomi e verruche, sia proliferazioni maligne responsabili del cancro della cervice uterina, dell’ano, della vulva, del pene e altri.

Proprio in questi giorni, durante la “Consensus Conference sulla vaccinazione anti-Hpv fra i maschi” è stato stilato un documento con le indicazioni per contrastare le patologie legate a questo virus. Ad elaborarlo sono state la Società italiana di andrologia (Sia), la Società italiana di urologia (Siu) e la Società italiana di andrologia e medicina della sessualità (Siams).

L’argomento principale è la necessità di estendere la vaccinazione HPV anche ai maschi di 12 anni e soprattutto di sensibilizzare anche loro sulle patologie legate al papilloma. L’età del vaccino stabilita nella “data consigliata” del dodicesimo anno di vita, non è casuale: le statistiche collocano la massima incidenza nei giovani di 20 -30 anni e il vaccino vorrebbe arrivare prima della esposizione al rischio, ovvero prima dei rapporti sessuali che rappresentano la strada del contagio.

Da i dati del sistema di sorveglianza sentinella delle infezioni sessuali trasmesse dall’Iss è emerso che la condilomatosi interessa il 73% di maschi italiani con età media di 33 anni e che nel 90% dei casi il responsabile è il HPV.

Le ricerche dimostrerebbero che l’Hpv maschile ostacola la fertilità: arriverebbe addirittura a quadruplicare gli aborti.

Secondo Luciano Mariani, medico presso la Ginecologia Oncologica dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, “Oggi sono disponibili i primi dati cosiddetti ‘reali’ che mostrano concretamente l’azione benefica della vaccinazione per ridurre le patologie”

Ciò troverebbe conforto anche nei risultati di studi clinici pubblicati sul New England Journal of Medicine, essi riconoscono al vaccino quadrivalente (l ‘anti Hpv) un’efficacia del 90,4% nella prevenzione delle lesioni genitali esterne nei maschi tra i 16 ed i 26 anni.

Entro maggio potrebbe arrivare l’approvazione dell’Agenzia Europea del farmaco ad estendere le indicazioni del vaccino quadrivalente per la prevenzione dei condilomi genitali nei maschi fino a 26 anni di età.



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