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Omicidio Loris Stival: Giudici, Scarcerazione di Veronica Panarello Oggi la Decisione

di Federica Federico

03 Gennaio 2015

 

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Sono pronta a morire per dimostrare la mia innocenza”, queste le parole che Veronica Panarello ha da giorni ormai affidato al suo legale Francesco Villarda;

Davide Stival, il padre di Loris, vive, invece, attanagliato dai dubbi:”Se non scopro al più presto la verità su quanto è realmente accaduto, rischio d’impazzire”.

L’istanza di scarcerazione, presentata dal difensore di Veronica Panrello, è stata discussa ieri dinnanzi al Tribunale del Riesame di Catania;

dopo ben 6 ore di dibattimento i giudici si sono ritirati in Camera di Consiglio, la decisione è attesa in giornata.

Tra poco, in pratica, si saprà se Veronica Panarello, accusata dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere di suo figlio Loris, potrà o non potrà lasciare il carcere ove è detenuta in stato di fermo.

Nell’atto di convalida del fermo, il giudice che ha esaminato l’opportunità di lasciare Veronica in carcere ha ritenuto che sussistesse il pericolo di fuga nonché il rischio di reiterazione di “delitti della stessa specie”.

Il difensore di mamma Veronica affermandone l’innocenza nega i presupposti dell’ordinanza di convalida del fermo: nega, cioè, che Veronica abbia ucciso Loris; nega che il bambino fosse con lei in casa nei minuti in cui il piccolo sarebbe stato strangolato; nega che la mamma abbia un ruolo (primario o secondario) nella morte del bambino.

E di fatto Veronica Panarello dal carcere continua a dichiarare la propria estraneità alla morte del figlio.

Durante l’udienza di ieri, in aula, sono state proiettate fotografie e video agli atti dell’inchiesta; quando è apparsa l’immagine di Loris mamma Veronica è scoppiata a piangere e il tribunale ha deciso di sospendere i lavori per 15 minuti.

Omicidio Loris Stival: Giudici, Scarcerazione di Veronica Panarello Oggi la Sentenza

Quali sono le incongruenze su cui il Tribunale del Riesame probabilmente si troverà a discutere?

Le telecamere di Santa Croce Camerina rappresentano il principale capo d’accusa contro Veronica Panarello.

Tuttavia le telecamere mostrano solo una sagoma, compatibile con quella di Loris, che risale la strada verso casa;

i frame video non dimostrerebbero, con evidenza inconfutabile, l’ingresso di Loris nell’appartamento degli Stival e non proverebbero in alcun modo ciò che sarebbe eventualmente accaduto in casa.

Omicidio Loris Stival: Giudici, Scarcerazione di Veronica Panarello Oggi la Sentenza

Di fatto però Veronica Panarello quella mattina, malgrado la presenza di posti auto sulla via antistante casa Stival, decise di parcheggiare la sua auto in garage, cosa “anomala” poiché la donna era solita lasciare la sua vettura in strada;

inoltre la via seguita da Veronica per raggiungere il corso di cucina è del tutto “non usuale”, secondo gli inquirenti c’è un buco di diversi minuti nella ricostruzione che la donna fornisce dei suoi spostamenti;

e manca lo zainetto di Loris, elemento chiave dell’inchiesta mai rinvenuto.

Dov’è lo zainetto di Loris?

In merito allo zainetto va detto che le vie che circondano la zona del Mulino Vecchio, luogo in cui è stato rinvenuto il corpo, rappresentano un’area vasta e piuttosto “degradata”, interamente costituita da campi abbandonati o serre. Ai margini della strada tantissimo è il pattume abbandonato e moltissimi i sacchetti dell’immondizia gettati ovunque: “qualcuno di questi potrebbe celare lo zainetto di Loris?”, questa è una domanda lecita.

Sullo zaino del bambino la nota trasmissione “Quarto Grado” ha condotto un’inchiesta approfondita, l’esito finale è stato un reportage disponibile anche sul portale www.video.mediaset.it, un video capace di dimostrare come la via che dal Mulino Vecchio volge verso il Castello di Donna Fugata (ovvero la strada che Veronica Panarello avrebbe dovuto percorrere) di fatto è piena di possibili nascondigli ove occultare qualsiasi cosa.

Per vedere il servizio di “Quarto Grado” clicca sulla foto che segue:

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Va anche detto che sotto le unghie di Loris non sono state rinvenute tracce importanti ai fini delle indagini: in altre parole l’esame sotto le unghie del bambino avrebbe dimostrato che il piccolo non si è difeso o non si è potuto difendere. Stando all’esame del cadavere del bambino, sui polsi di Loris vi era la traccia di una ulteriore costrizione: le mani del bambino furono legate con una fascetta simile a quella usata per strangolarlo.

Ebbe, qui si rileva un altro elemento nodale: è possibile che Loris non abbia urlato, non si sia dimenato, non abbia in qualche modo tentato di fuggire. Se l’omicidio fosse avvenuto in casa Stival tutto potrebbe essere accaduto nel silenzio?

E’anomalo anche che la mamma abbia consegnato alle maestre, durante una visita di condoglianze, proprio le fascette con cui presumibilmente l’assassino avrebbe ucciso Loris: se Veronica fosse colpevole dell’omicidio di suo figlio avrebbe “mostrato” l’arma del delitto? Perché? In quel momento la donna potrebbe essere stata tradita dai sensi di colpa?

Va precisato che Loris, stando al referto autoptico, è stato strangolato e lo strumento utilizzato per uccidere il bambino era, sempre in base alle risultanze scientifiche, costituito da materiale plastico; in questo senso le fascette da elettricista consegnate dalla mamma di Loris alle maestre sono compatibili con l’arma del delitto ma non è certo che proprio quelle fascette abbiano tolto la vita alla piccola vittima.

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2 fascette da elettricista (parzialmente bruciate), una bianca e una nera, sono state rinvenute a poca distanza dal cadavere ma su di esse, come sulle forbici repertate in casa Stival, sono ancora in corso gli accertamenti tecnici.

 



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