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Alimentazione bambini: educare il bambino a mangiare bene

di Dott.ssa Annamaria Del Vecchio

05 Aprile 2011

I bambini ed il cibo, un rapporto vitale che non sempre, però, riesce ad essere un incontro gioioso e felice.

Molte mamme vengono messe a dura prova dalla “resistenza dei figli al cibo”, tal volta attraverso “l’avversione alla pappa” il piccolo non manifesta inappetenza, disgusto o alcun altra difficoltà fisica a mangiare, quanto piuttosto “usa il cibo per manifestare un disagio interiore”.


juliak77, utente del Forum di Vita da Mamma, preoccupata per l’atteggiamento del suo bimbo al momento del pasto, ha rivolto una domanda alla nostra esperta, la pedagogista Annamaria Del Vecchio, ecco cosa scrive la nostra amica:

<<Buongiorno, ho un bimbo di circa 2 anni e mezzo che da quando è nato mi ha sempre dato problemi con il cibo cominciando dall’allattamento che non è mai partito!Con il latte artificiale uguale! non beveva mai la quantità che avrebbe dovuto.Ho provato a cambiare le marche ma tutto è rimasto uguale. La pediatra mi disse di non preoccuparmi perché i bimbi si autoregolano ed effettivamente, nonostante tutto, cresceva.

Lo svezzamento è stata una tragedia! E in generale, ad oggi, non immagina quanta roba ho buttato o finito io di mangiare x non buttarla!Ma la cosa che mi fa arrabbiare è che da mia suocera tutto questo non succede! mangia 1°, 2°, contorno, pane e frutta.Quello che mangia da lei da noi non lo mangia.

Non assaggia, vuole sempre e solo le stesse cose! Addirittura quando era più piccolo, dato che non finiva la pappa, gli davo i grissini perché avevo paura che si svegliasse di notte per la fame e ora se non finisce gli do il pane….è da un pò che ha iniziato dopo la solita cena a metà, che dopo un pò vuole i biscotti… si rimpinza di quelli ed ovviamente di notte non ha fame.

Ogni tanto cerco di impuntarmi e gli dico no ai biscotti dicendogli: “mangiavi a tavola!”.Una mia amica mi ha detto che potrebbe mangiare poco con noi, e non tutto quello che mangia dalla nonna, per ripicca che siamo fuori tutto il giorno.

Abbiamo anche provato a non fargli fare la merenda il pomeriggio sperando che arrivando con la fame mangiasse….ma niente!>>

Qui di seguito la risposta dell’esperta:

Cara amica, dalle tue righe è chiaro che sei preoccupata, qualunque mamma lo sarebbe se il proprio bimbo non mangiasse, secondo lei, a sufficienza; sei angosciata perché non riesci a trovare il modo per far venire l’appetito o far consumare un pasto sereno a tuo figlio, come invece fa la nonna.
I mille strilli e le mille bavette sporche sono diventati i tuoi incubi ricorrenti oppure i tuoi pensieri fissi nelle notti insonni.
Sappi che capita lo stesso anche a bambini che frequentano all’asilo la mensa, ma in questo caso scatta nel piccino l’imitazione vedendo tanti altri bambini mangiare cose diverse ed è portato a farlo anche lui. Ecco perché molte volte i bambini mangiano delle cose solo all’asilo e non a casa.

Il tuo bambino sicuramente chiuderà le labbra e tenderà a metter fuori la lingua rischiando il vomito pur di non mettere giù qualche ciucchino di troppo, vero?

E tutto questo ti provoca ansia e preoccupazione, ma rassicurati: tua suocera non è certo più brava e capace di te, quindi non è il caso di sentirsi a disagio.

<<Perché dalla nonna mangia e con me no?>>, ti chiederai.

Questo è un atteggiamento molto frequente nei bambini soprattutto se la mamma, e ancor di più se entrambi i genitori, lavorano e trascorrono tutta la giornata fuori casa, proprio come nel tuo caso.
Il problema da te esposto non è certo l’inappetenza del piccino, perché il bambino mangia tutto con la nonna, ma è il rapporto casalingo, quello familiare nella vostra casa con mamma e papà che al bambino manca un pò.
Sappi che il bambino ti sta comunicando qualche cosa o qualche disagio, ti sta dicendo che gli siete mancati e quello è il suo modo di attirare l’attenzione, giusto sbagliato che sia, ma sta cercando solo mamma e papà.

Come puoi fare allora a recuperare questo rapporto, a creare questa sintonia?

Prima di tutto il piccolo non deve avvertire l’ansia della mamma, non fargli quindi provare angoscia e cerca di avvicinarti al momento del pasto serenamente, ritagliandovi uno spazio vostro e cercando di essere il più possibile gioiosa al momento della pappa.
Prima di iniziare la procedura della preparazione pappa dovresti avere dei piccoli accorgimenti: cambiati, il bambino non deve vederti con gli stessi abiti con i quali lavori, adesso sei a casa e non c’è nessun “lavoro” da portare a termine, c’è solo “piacere”. Una volta che ti sei messa comoda, gioca con tuo figlio, raccontagli ciò che hai fatto durante la giornata e fai fare la stessa cosa a lui e a tuo marito.

Dai uno sguardo ai disegni o ai compiti del bambino, fallo sentire appagato delle attività giornaliere, dedicagli, insomma, 15 minuti intensi di relax e serenità, di giochi e sorrisi; magari dopo potrai chiedergli di fare un disegno per te mentre prepari la cena. Cerca di fare queste cose con la televisione spenta in maniera tale che si crei una sfera, un mondo solo vostro senza distrazioni e interferenze.

Evita di caricare il bambino di stimoli mentre mangia ( televisione o troppi giochi per distrarlo) e riserva al pasto il luogo della tavola, non consentirgli di mangiare giocando o correndo per casa, il bambino deve partecipare al pasto e non fuggire da esso.

Non trascurare una analisi delle differenze, in termini di modi e tempi, tra il sistema con cui ti approcci tu alla pappa e quello praticato da tua suocera, considera che forse il bambino si è affezionato al rituale del pasto messo in pratica dalla nonna, quindi indaga su come nonna e nipote vivono il cibo, chiedi a tua suocera se utilizza una procedura particolare per il rituale della pappa.

Potrebbe non essere producente assecondare le golosità del bambino con grissini o cose dolci, questi spezza-fame che potrebbero solo riempirgli lo stomaco e dargli poche sostanze nutritive. Siccome, a quanto pare il bambino non ha problemi di inappetenza, la merenda non andrebbe assolutamente sottovalutata: secondo i nutrizionisti i bambini devono consumare almeno 5 pasti al giorno!

Non mettere mai in discussione il tuo essere mamma, ma rispondi alle richieste del piccolo. Tal volta noi madri scegliamo le soluzioni più immediate, il pane seda la fame del piccolo e la nostra paura che non abbia mangiato troppo, queste scelte sono orientate dall’affetto e dall’istinto di cura, ma ciò che va considerato è che essere genitori significa “condurre i bimbi attraverso le tappe della crescita” e ad esse, tal volta, si giunge anche a “stomaco vuoto” Quindi non temere un pancino poco pieno, se il tuo bimbo dovesse svegliarsi affamato, con calma, gli offrirai del latte e lo coccolerai, ma “abitualo” ad un regime alimentare ordinato offrendogli un pasto adeguato, condiviso con te e con il papà, caloroso e ricco di affetto, il bimbo pian piano imparerà a vivere il momento della pappa come un rito familiare felice e coinvolgente.



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