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Neonato Abbandonato Rischia di Morire: Salvato da un Gatto

di Alessandra Albanese

21 Gennaio 2015

masha

Sentite questa storia di cronaca e ditemi se come sempre gli animali non ci stupiscono per una caratteristica che dovrebbe appartenere al genere umano, ma che quando si sentono di storie come questa ci fa pensare che non sia vero: l’Umanità.

L’animale in questione è un gatto, anzi una gatta.

E’ una gatta di strada, è stata chiamata Masha, vive a Obninsk, città della Russia, ed è un po’ diventata la mascotte del quartiere: tutti i residenti si prendono cura di lei e le danno da mangiare.

Qualche giorno fa, racconta Irina Lavrova, una cittadina “amica” di Masha, la gatta è stata trovata seduta su una scatola.

“Lei è molto placida e socievole, quando l’ho sentita miagolare ho pensato che si fosse ferita. Normalmente quando mi vede mi viene incontro per salutarmi. Potete immaginare lo shock che ho avuto nel vedere il contenuto della scatola.”

In effetti Masha si era accovacciata in quella scatola per un motivo ben preciso: dentro di essa era riposto un bambino appena nato abbandonato in strada.

Secondo i sanitari, che hanno poi soccorso il piccolo abbandonato, era stato lasciato per strada da poche ore quando la gatta si è accorta di lui.

Evidentemente richiamata chissà se dal pianto la gatta ha scalato il cartone, ha visto il bimbo e ha pensato di tenerlo al caldo, come se fosse un suo cucciolo.

Il suo istinto materno ha fatto si che proteggesse il piccolo, che era comunque ben vestito, con un cappello e lasciato con accanto alcuni pannolini e del cibo.

Il bambino è stato trasportato nel locale ospedale, dove è stato controllato e dichiarato fuori pericolo.

Fortunatamente il piccolo non ha subito traumi, e sembra essere in gran forma, ma la sua sopravvivenza è stata comunque garantita da questa eroina tutta artigli e pelo.

I residenti del quartiere adesso vanno molto fieri di masha, che si è guadagnata a buon diritto razioni del suo cibo preferito da parte di tutti i suoi vicini di casa!

 

Fonte: New York Post



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