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Allattamento: Come Favorire la Produzione di Latte Materno

di Redazione VitaDaMamma

26 Febbraio 2015

 

Allattamento: come favorire la produzione di latte materno

Mamma e bambino conservano nei primi mesi di vita del neonato un rapporto molto intimo vicino all’appartenenza fisica vissuta durante la gravidanza. Spesso si parla di relazione extrasensoriale facendo riferimento alla reciproca capacità che hanno il bebè e la neo mamma di parlarsi, interagire ed influenzarsi; la relazione extrasensoriale mamma – bambino spiega, per esempio, la capacità istintiva della madre di destarsi durante la notte quando il bambino ha fame, è sveglio, è agitato o ha bisognoso di cure, intervenendo, non dirado, anche prima che il piccolo pianga.

L’intimo rapporto tra mamma e bambino deve essere noto alle donne che hanno partorito o che stanno per farlo, le neomamme devono averne consapevolezza per una ragione essenziale:

la mamma deve sapere che il suo benessere personale influenza e determina la serena e buona crescita del bambino.

Una mamma ha il diritto ed il dovere di curare se stessa oltre che il neonato. La gravidanza ed il parto segnano l’inizio di un rinnovato percorso di vita in cui conta il benessere pieno di ogni membro della famiglia, a partire dalla mamma.

Allattamento: come favorire la produzione di latte materno

L’allattamento un momento magico ma impegnativo

L’allattamento, che in sé rappresenta una continuazione del rapporto fisico mamma-bambino, è una delle esperienze più intense ma al contempo più impegnative per ogni neomamma.

Il latte materno è il migliore alimento che la mamma può donare al neonato:

– l’allattamento al seno concorre a rinforzare il corredo immunitario del bambino;

– il latte di mamma è da un punto di vista nutrizionale un alimento completo ed equilibrato capace di soddisfare ogni esigenza del bebè grazie all’apporto di proteine, lipidi, zuccheri, vitamine e sali minerali;

– niente è per il neonato più facie da digerire del latte di mamma;

– non tutte le mamme sanno che il latte materno previene il rischio obesità infantile perché durante un’unica poppata il latte cambia composizione e funzione, il primo latte che dal seno passa al bimbo è dissetante, più acquoso, meno denso e meno proteico; il secondo latte è nutriente e sul finire della poppata il latte diventa un accompagnamento dolce al riposo del bambino.

Allattare al seno ed a richiesta è, per queste ragioni, il modo migliore per crescere un bimbo sereno che arrivi allo svezzamento anche con un buon equilibrio intestinale.

In questo delicato periodo uno dei pensieri che più attanaglia le neomamme riguarda la quantità di latte prodotto: “Ho abbastanza latte?”, è questa una delle domande più ricorrenti tra le mamme alle prese con le prime poppate.

In genere il latte di mamma si dirà sufficiente e capace di rispondere ai bisogni del neonato se il bambino mangia, dorme, svuota regolarmente l’intestino e cresce secondo le tabelle pediatriche (quindi nel rispetto dei percentili).

Tuttavia alle mamme va reso noto che esistono degli accorgimenti anche nutrizionali che permettono di potenziare la produzione di latte.

Le tisane sono alleate delle mamme che allattano

Infusi e tisane sono considerati un buon alleato dell’allattamento al seno:

– favoriscono l’assunzione di liquidi, essenziali per avere una buona produzione di latte materno;

– rappresentano un rimedio naturale in grado di concentrare i benefici di erbe e piante;

– sono l’occasione che la donna può dare a se stessa di ritagliarsi un momento di relax, perché una tisana è anche una calda coccola da sorseggiare con calma e lentamente, a beneficio della cura e del benessere personale.

Ma quali sono gli ingredienti naturali capaci di contribuire al fisiologico processo galattagogo?

Il nostro consiglio è questo:

fidatevi di Galega, Finocchio e Fieno greco, combinati assieme ad elementi dalla importante azione digestiva, emolliente e drenante quali Ortica, Altea e Melissa.

Tra le tante tisane in commercio uno dei migliori mix di questi ingredienti naturali è quello garantito dai farmacisti Apoteca Natura. 2 tisane al giorno, per una quantità di infuso corrispondente a circa 300 ml, coadiuvano la buona produzione di latte.

Naturalmente ogni tisana deve essere inserita all’interno di una dieta particolarmente equilibrata: essenziale dunque la presenza di verdure quali asparagi, carote, piselli, fagiolini, barbabietole, prezzemolo e di frutta di stagione, per garantire un giusto quantitativo di vitamine e sali minerali.

Allattamento: come favorire la produzione di latte materno

Al fine di una buona riuscita dell’allattamento la mamma deve verificare che il bambino si attacchi correttamente al seno: il capezzolo deve completamente entrare nella bocci del bimbo; accarezzare la guancia del bambino aiuta a stimolare la suzione; non esiste una posizione più corretta delle altre durante l’allattamento, il bambino può essere allattato anche sul letto mentre mamma e bebè sono distesi in un abbraccio avvolgente e rilassante. Quello che conta è che la mamma si senta comoda e rilassata.

Esistono dei falsi miti che vanno sfatati:
bere birra non aumenta la produzione del latte materno, al contrario fare una dieta ricca d’acqua e fibre, mangiando anche alimenti brodosi, aiuta moltissimo la neomamma nell’allattamento.

Il ciuccio, non è comprovato che interferisca con l’allattamento ovvero non è detto che inibisca nel bambino uno sviluppo corretto della suzione dal seno. Molti pediatri addirittura consigliano l’uso del ciuccio che in alcuni studi viene considerato come un possibile strumento di prevenzione della SIDS. Il ciuccio, che oltretutto aiuta il sonno e il rilassamento del neonato, è però un abitudine da cui il bambino deve emanciparsi possibilmente già prima dei 24 mesi, ciò poiché un suo uso prolungato può danneggiare il palato del bambino.

Anche il biberon non è da demonizzare, è preferibile che il bambino succhi solo dal seno materno ma in caso di colichette è ammesso l’uso del biberon per aiutare il neonato con tisane adatte al bebè; in assenza della mamma, il latte materno, previamente estratto, può essere fornito al piccolo col biberon.

L’ideale sarebbe introdurre il biberon solo ad allattamento stabilizzato, non, cioè, nei primi giorni e nelle primissime settimane di vita del bambino.

In caso di comparsa delle ragadi, ossia di lesioni che si formano attorno all’areola e sul capezzolo, la mamma deve continuare ad allattare. Le ragadi non dipendono da un’errato allattamento o da una cattiva posizione della mamma o del suo seno durante le poppate, le ragadi dipendono da una scarsa idratazione della pelle, da una predisposizione del seno oppure da una mancata preparazione del seno. Non allattare con le ragadi è, dunque, un altro mito da sfatare.

Il seno della mamma, per prevenire l’inconveniente delle ragadi, andrebbe preparato all’allattamento con oli e creme emollienti già durante i mesi della gestazione.

Naturalmente, al fine di confutare ogni possibile dubbio sull’allattamento, è sempre bene fare affidamento al consiglio di esperti (ostetrica di fiducia, oppure contattando enti attestati come il MAMI – Movimento Allattamento Materno Italiano).

 



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