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Otite bambino: curare l’otite media ricorrente, osteopatia

di Dott.ssa Valeria Portaluppi

19 Aprile 2011

 

 

L’otite è una patologia infiammatoria dell’orecchio che affligge i bambini prevalentemente in età prescolare.
L’infiammazione di origine batterica produce un accumulo e un ristagno di muco all’interno della tromba uditiva che può provocare uno stato febbrile e, per l’azione meccanica che il muco svolge premendo contro il timpano, produce un sintomo trafittivo che il bambino manifesta, soprattutto quando è molto piccolo, con un pianto inconsolabile. In alcuni casi i sintomi appena descritti possono essere accompagnati anche da fuoriuscita di muco dall’orecchio stesso.

Per comprendere meglio le cause , la sintomatologia e la sua caratteristica recidivante è indispensabile fornire alcuni dati anatomici.
L’orecchio si trova, sia nella sua parte esterna sia per la sua parte interna, sul e nell’osso temporale: esternamente con il padiglione auricolare ed internamente con il resto. Le ossa temporali sono due, sono situate lateralmente al cranio, approssivamente intorno ai padiglioni auricolari.

L’orecchio è costituito da tre parti che sono così suddivise:

  • orecchio esterno
  • orecchio medio
  • orecchio interno

l’orecchio esterno che va dal padiglione al timpano, l’orecchio medio che parte dalla membrana timpanica sino alla cavità uditiva contenendo gli ossicini martello, incudine e staffa e che da tale cavità comunica con la tromba uditiva anteriormente e con le cellule della mastoide posteriormente, da qui comincia l’orecchio interno con il labirinto che prsenta la coclea, gli organi uditivi e quelli vestibolari.

L’osteopatia si occupa principalmente dell’orecchio medio in quanto sede delle otiti, tuttavia va sempre ricordato che l’approccio oateopatico è globale e considera l’ individuo e i sintomi che esso manifesta come un tutt’uno.

La causa delle otiti, come già accennato, è di origine batterica, tuttavia vi sono delle cause predisponenti che rendono l’otite un fenomeno recidivante:

  • riniti o raffreddori dove il bambino piccolo ancora non in grado di soffiare correttamente, tira su con il naso provocando un reflusso di muco che favorisce il terreno batterico;
  • il biberon della notte in quanto subitodopo il bambino viene messo a dormire e un posizionamento in decubito può provocare un leggero reflusso con conseguente ristagno dietro alla gola che diventerà anche esso sede dello sviluppo batterico;
  • caratteristiche legate all’età del bambino a causa della orizzontalità della tromba uditiva;
  • la presenza di plagiocefalie che perturbano la verticalità della tromba;
  • le predisposizioni genetiche (la forma del cranio);
  • il terreno atopico (allergie, asma);
  • la presenza di fratelli o sorelle in età scolastica che veicolano maggiori quantità di batteri e virus;
  • la possibilità che il il bambino sia inserito nella comunità (frequenta il nido o la scuola materna);
  • la stagione autunnale ed invernale che aumenta la percentuale delle malattie da raffreddamento.


Per far comprendere meglio alcune cause va specificato che il cranio del neonato differisce notevolmente dal cranio adulto e non solo per le dimensioni ma anche per i rapporti tra le differenti ossa e per la posizione che queste occupano nello spazio.
Durante l’accrescimento del cranio si assiste ad una flessione posteriore della base cranica che, nello specifico per le ossa temporali, provoca un’aumento dell’ inclinazione della tromba uditiva (dove si va ad accumulare il muco). Tale inclinazione faciliterà il drenaggio del muco all’interno della tromba stessa e ci spiega facilmente come l’insorgenza delle otiti sia maggiore nei bambini in età prescolare compresa tra l’anno e i 5/6 anni di età.
In questo caso si tratta di disfunzioni craniche legate a fattori di crescita, tuttavia vi possono essere altre disfunzioni craniche che sostengono l’insorgere delle otiti come le già menzionate plagiocefalie.
Le plagiocefalie sono deformazioni craniche causate da traumi da parto o da malposizionamenti intrauterini e causano un cranio detto a parallelogramma, dove il bambino presenta un lato del capo
posteriore appiattito e uno anteriore controlaterale prominente. Questa deformazione coinvolge tutte le ossa del cranio e nel caso dell’osso temporale omolaterale al lato appiattito perturba l’inclinazione della tromba uditiva che quindi, anche con la crescita, non riuscirà a raggiungere una corretta, o perlomeno sufficiente, funzionalità nel drenaggio

L’osteopatia, con le delicate tecniche di approccio cranio sacrale e le altre tecniche a sua disposizione, è un valido aiuto in quanto riesce a risolvere le disfunzioni craniche che sostengono le otiti e a regolare il sistema ortosimpatico che controlla l’innervazione delle mucose e la conseguente produzione del muco.
L’approccio osteopatico, grazie alle tecniche assolutamente non invasive, viene ben accettato dalla maggior parte dei piccoli pazienti e li può aiutare sia in una fase acuta sia come intervento preventivo in modo da evitare un’assunzione massiccia e ricorrente di antibiotici che a lungo andare provocano una resistenza dei batteri al farmaco stesso oltre ad intervenire momentaneamente sul sistema immunitario dei piccoli.
L’osteopata può inoltre insegnare ai genitori una manovra di drenaggio della tromba uditiva che può essere utilizzata in caso di “emergenza” in attesa di un trattamento dallo specialista, sia come prosecuzione del trattamento stesso e di mantenimento sempre però rispettando e seguendo le indicazioni dell’osteopata stesso.



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