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Come si Usano i Paracapezzoli Durante l’Allattamento

di Gioela Saga

04 Settembre 2015

Non sempre l’allattamento materno è privo di difficoltà, è sempre importante avere a disposizione un consulente, magari fin dalle prime ore in ospedale che sappia rispondere a tutti i quesiti e vi illustri, in pratica, la posizione corretta per l’allattamento. Se i problemi dovessero persistere senza miglioramento, potreste avere la necessità di utilizzare dei paracapezzoli. Vediamo insieme come si usano i paracapezzoli, come scegliere i migliori e come gestirli.

Come si usano i paracapezzoli e perché.

come si usano i paracapezzoli  per problemi

Le problematiche che possono presentarsi durante l’allattamento possono essere molteplici. Ce ne sono alcune di ordine fisiologico, dovute alla conformazione del capezzolo della mamma che potrebbe essere piatto o introflesso, cioè rientrante e non uscire del tutto o in parte per permettere poi al bambino di attaccarsi in maniera corretta.

In genere sono difficoltà che già si conoscono e possono venire discusse ampiamente con il proprio ginecologo o l’ostetrica che potrebbero indicare ginnastiche o metodologie da iniziare anche prima del parto per poter ridurre o eliminare il problema.

In altri casi possono subentrare problematiche relative alle ben note ragadi, delle vere e proprie fissurazioni e ferite che ostacolano l’allattamento per il dolore e il disagio della suzione. Allattare non è più un piacere ma anzi diventa sempre di più un momento angosciante e di sofferenza che rischia anche di far sentire la neomamma inadeguata e frustrata.

Le ragadi, nella maggior parte dei casi, compaiono proprio per uno scorretto attaccamento del bambino al seno. Dunque è da ribadire ulteriormente quanto sia importante avere delle indicazioni fin da subito per un attaccamento corretto.

Può anche essere che il bimbo sia troppo piccolo e non riesca ad attaccarsi bene al seno.

come si usano i paracapezzoli silicone

In linea di massima pensate che l’allattamento è al “seno” e non “al capezzolo” dunque il bimbo deve attaccarsi tenendo in bocca anche parte dell’areola e non solo il capezzolo che finirà altrimenti con il ferire. Sono davvero tante e facili le accortezza da poter mettere in atto per un buon allattamento con soddisfazione di mamma e bebé dunque vale proprio la pena chiedere aiuto ad un consulente attraverso l’ospedale in cui avete partorito.

Qualora nessun provvedimento abbia dato buoni frutti e le ragadi dovessero persistere, magari anche in attesa di opportuna guarigione da attuare attraverso i consigli del medico, potreste beneficiare dell’uso dei paracapezzoli che possono rendere l’allattamento più confortevole e farvi abbandonare l’idea di rinunciare all’allattamento materno.

I paracapezzoli rappresentano una protezione adeguata per non irritare ulteriormente e, o, nel contempo una valida “sostituzione” artificiale ad un capezzolo non conforme per i più svariati motivi.

Le varie tipologie: come si usano i paracapezzoli.

In commercio potete trovare paracapezzoli in caucciù o silicone.

Tenete presente che il caucciù tende a deformarsi più facilmente soprattutto se sterilizzato a caldo, inoltre, tende a trattenere polvere e pelucchi e dunque ciò che è fatto in caucciù necessita di essere sostituito con più frequenza.

Viceversa il silicone è un materiale molto più facile da pulire e risulta, in generale, più apprezzato dai bimbi. L’unico svantaggio è che potrebbe danneggiarsi più facilmente nel tempo con le gengive e poi con i dentini dei bimbi, dunque deve essere sempre supervisionato per essere sostituito non appena si notano dei deterioramenti.

Vi sono forme più tradizionali a cerchio o a farfalla o semi farfalla per mantenere il contatto pelle a pelle con il bimbo che dunque potrà appoggiare il nasino o il mento sul seno della mamma.

Sulla tettarella è previsto un’apertura per far fuoriuscire il latte ma molto utili sono anche quelli provvisti di diversi tagli regolatori che consentono al bimbo di modulare in modo più naturale e personale il flusso di latte.

E’ importante anche scegliere la misura giusta in proporzione al seno e con la lunghezza della tettarella un po’ più corta del palato del bimbo, per controllare questo, potete prima, mettendo delicatamente un dito in bocca al bebé, verificarne le dimensioni e poi rapportarle alla tettarella.

come si usano i paracapezzoli  nall'allattamento

Come si usano i paracapezzoli

I paracapezzoli rappresentano una risposta semplice e naturale ad eventuali problemi e possono essere fondamentali nel viaggio dell’allattamento.

Impariamo come si usano i paracapezzoli, tratteremo qui della gestione di quelli i silicone, in particolare:

– Innanzitutto tenete a disposizione un contenitore in plastica, di facile pulizia, con un coperchio, delle dimensioni più possibili uguali a quelle della circonferenza del paracapezzolo per poterlo riporre tra una poppata e l’altra.

Lavatevi molto bene le mani prima di maneggiare il paracapezzolo e risciacquatele altrettanto bene.

– Riempire il contenitore con dell’acqua calda e mettetevi dentro il paracapezzolo. Questo ha la duplice funzione di ammorbidire il silicone, renderlo più aderente alla vostra pelle, perché il silicone, una volta scaldato aderisce come uno scotch e rimane sigillato al seno, senza far entrare aria. Inoltre essendo caldo, stimolerà immediatamente la fuoriuscita del latte. Lasciare il paracapezzolo 3-5 minuti nell’acqua ben calda.

Stirare il seno e porre il paracapezzolo ben centrato sul seno e premere il paracapezzolo che andrà ad aderire perfettamente, senza far entrare aria, così che non ci sarà bisogno di tenerlo durante la poppata.

– Per stimolare il bimbo ad attaccarsi, premete leggermente in modo da far fuoriuscire qualche goccia di latte e far capire subito al bimbo cosa fare!

– Una volta finita la poppata, lavate bene il paracapezzolo con un detergente neutro, ecologico e senza profumazioni, sciacquate abbondantemente e riponete nel contenitore.

come si usano i paracapezzoli  per problemi al seno

Come si usano i paracapezzoli: quali sono gli svantaggi?

A tutt’oggi non è provato che l’uso dei paracapezzoli faccia diminuire la produzione di latte o crei problemi di ingorgo. Le variabili sulla produzione del latte non consentono di stabilirne con precisione l’influenza. Prima di rinunciare all’allattamento al seno, vale la pena senz’altro provarli: ci sono mamme che sono riuscite ad proseguire con l’allattamento proprio grazie al loro uso, magari momentaneo o temporaneo o per un solo seno.

Se usati nel modo corretto non ostacolano la fuoriuscita naturale del latte e la stimolazione per questo è importante sapere come si usano i paracapezzoli. Il contatto tra mamma e bimbo, grazie alle forme a farfalla, mantengono inalterato la stimolazione cutanea necessaria per la produzione di ossitocina.

Naturalmente, per qualsiasi problema specifico vi invitiamo a non indugiare chiedendo al reparto maternità del vostro ospedale o all’ostetrica o ginecologo che vi ha seguiti durante la gravidanza!



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