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Pertosse a 4 Mesi, Neonata Rischia di Morire

di Gioela Saga

26 Novembre 2015

Ci sono malattie che apparentemente non ci fanno più paura, di cui sentiamo parlare poco ormai o che ci sembrano realtà lontane che non possono nuocerci e invece come un fulmine a ciel sereno colpiscono e sono ancora presenti, è bene essere informati di ciò e scegliere con consapevolezza ciò che possiamo fare per proteggere i nostri figli come ci insegna questa storia di pertosse a 4 mesi con rischi gravissimi.

Pertosse a 4 mesi, le conseguenze di questa malattia

pertosse a 4 mesi rischia di morire

 

Per alcune persone determinate malattie come la pertosse sono un mito di cui si è sentito parlare ma appare una possibilità remota con cui avere a che fare. Vediamo di appurare alcuni fatti:

La pertosse è una malattia infettiva causata da un batterio, Bordetella pertussis ed è una malattia che colpisce soprattutto bambini sotto i 5 anni, il contagio avviene per via aerea, ad esempio tramite le goccioline di saliva, è molto contagiosa ed ha un’incubazione di circa 10 giorni.

E’ un’infezione alle vie respiratorie che inizialmente può essere confusa con una sindrome da raffreddamento, una bronchite o una tosse da diversa origine ma che poi diventa persistente, fino a due o tre settimane, di solito esordisce come tosse grassa ma poi si trasforma in tosse convulsiva, ostinata associata a difficoltà respiratorie fino a apnea, cianosi e vomito.

La terapia con un antibiotico può normalmente garantire una buona guarigione ma possono volerci anche fino a due mesi per la scomparsa di tutti i sintomi.

La pertosse a 4 mesi, nei neonati come nell’episodio che vi vogliamo raccontare, può portare a notevoli complicanze anche molto gravi come sovrainfezioni batteriche, otiti e polmoniti, fino ad affezioni neurologiche di vario grado; al di sotto dell’anno la pertosse può portare alla morte soprattutto se non curata tempestivamente ma, come abbiamo citato, a volte non è facile individuarla precocemente dai primi sintomi generici.

pertosse a 4 mesi rischia di morire

Pertosse a 4 mesi, neonata rischia di morire

La mamma, Chiara P. di Roma, racconta la sua storia con viva commozione quando pensa al rischio di pertosse a 4 mesi per la sua bimba. Inizialmente anche il pediatra non riconosce la malattia e prescrive aereosol con cortisone e antibiotico non specifico, ma la tosse della piccola non diminuiva, anzi tendeva a peggiorare con crisi di apnea che destano preoccupazione nella mamma finché un giorno non si trova casualmente a guardare su internet un video di una mamma australiana (ne abbiamo parlato anche noi precedentemente).

Nel video la mamma parla del rischio corso da suo figlio non vaccinato contro la pertosse che ha contratto la malattia e ha rischiato di morire. Chiara riconosce i sintomi e la situazione, sono gli stessi di sua figlia. Si reca dal pediatra che immediatamente conferma i sospetti di Chiara e la piccola viene ricoverata, dopo mesi da incubo ora sta meglio anche se ha ancora alcuni problemi respiratori.

La bimba di Chiara ha rischiato di morire per pertosse a 4 mesi e non perché lei non fosse stata vaccinata, infatti a due mesi e una settimana le era stato già somministrato il vaccino esavalente ma era in attesa di fare il secondo richiamo e la sua copertura non era ancora completa al 100% proprio per questo motivo. Probabilmente, a causa di qualche altro bambino non vaccinato, la malattia ha raggiunto la neonata che poteva morire.

Questo l’appello della mamma della piccola:

E se invece di pertosse, si fosse trattato di una malattia ancora più pericolosa?

Mia figlia fortunatamente si è salvata. Ma alle altre mammme dico: pensateci bene quando decidete di non vaccinare i vostri figli, perché le vostre scelte non riguardano solo voi. Le vostre scelte, purtroppo, ricadono su tutti quanti.”

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Pertosse a 4 mesi, l’immunità da vaccino

Nei paesi in cui è stato introdotto il vaccino, l’incidenza di questa malattia subdola e pericolosa è stata nettamente limitata, oggi il 90% dei casi si registrano nei paesi dove non viene effettuata la vaccinazione ma episodi di recrudescenza si sono verificati nei contesti culturali in cui si sceglie di non vaccinare e si creano dei “vuoti” nella cosiddetta immunità di gregge.

Chi per scelta decide di non vaccinare deve quanto meno essere consapevole non solo dei rischi che comporta tale scelta in modo diretto ma anche indiretto: non vaccinare significa aumentare notevolmente la possibilità che una malattia si diffonda a discapito di altri che per varie ragioni, ad esempio età, mancanza di un richiamo come nell’episodio raccontato, problemi alle difese immunitarie, malattie o vere intolleranze o incompatibilità non consentono una vaccinazione sicura.

La pertosse inoltre può colpire anche neonati allattati da mamme immuni perché gli anticorpi materni pare che non siano in grado di proteggerli da questa infezione.

In Italia il vaccino per la pertosse non è obbligatorio ma raccomandato nei bimbi dall’ottava settimana con diversi richiami nell’anno e un’ultima dose verso i 2 anni, normalmente combinato con quello contro difterite e tetano o nell’esavalente (difterite-tetano-pertosse acellulare, Polio, Hib, Epatite B). Il nuovo vaccino per la pertosse è costituito solo da qualche proteina batterica (vaccino acellulare) e non dal batterio intero per essere ancora meglio tollerato senza perdere efficacia.

Fonti: Il Messaggero, EpicentroIss.



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