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Macchie sulla pelle: melasma o cloasma tutto quello che c’è da sapere

di Mamma Simona

15 Giugno 2011

Melasma o Cloasma

Il melasma, anche detto cloasma, è l’eccessiva pigmentazione a “macchia” della pelle, solitamente del viso, la cui causa è da ricercarsi in una sovra-produzione con conseguente accumulo di melanina, che è il pigmento dell’abbronzatura.

Le macchie possono essere più o meno scure, coprire una piccola zona oppure essere più estese, interessando una zona ampia del volto. Si dice che disegnino sul volto una “carta geografica” poiché l’irregolarità della presentazione favorisce questa similitudine.

Le macchie si concentrano nella zona fronte, nella parte soprastante il labbro (creando un effetto visivo simile alla presenza di “baffi”), sul mento, sulle guance, vicino all’attaccatura dei capelli che incorniciano il volto, raramente anche sul collo e avambracci. In primavera e in estate, quando il sole è più forte e caldo, le macchie tendono a scurirsi, per schiarirsi poi nei mesi più freddi. La fascia di età più colpita è quella delle donne tra i 30 e i 40 anni.

Quante donne sono colpite da questo antiestetico difetto, che affligge per la maggiore giovani donne? Non siamo in poche….

Cause dell’insorgere del melasma:

La causa dell’insorgere del melasma non è del tutto chiara. Si pensa sia legata alla produzione degli estrogeni, che sono gli ormoni sessuali, che inducono ad un eccesso di melanina sulla cute. A contatto con la luce solare (o delle lampade) la melanina svolge la sua normale attività di pigmentazione della pelle, abbronzandola. Laddove è presente un accumulo di melanina, la zona scurisce di più, creando una discromia della pelle del volto.

Proprio perché legata alla produzione ormonale, che in gravidanza risulta alterata, il melasma colpisce molte donne in gravidanza (cloasma o melasma gravidico). Questo tipo di melasma solitamente svanisce o si attenua notevolmente a fine allattamento o subito dopo il parto.

Anche l’assunzione della pillola contraccettiva può causare il melasma, sempre a causa di alterazione ormonale.

L’uso di alcuni farmaci o di cosmetici con profumazioni può favorire la comparsa del melasma.

Negli ultimi anni è stata avanzata una tesi secondo cui il melasma sarebbe frutto di somatizzazione dello stress, ovvero un’esternazione psicosomatica di uno stress psichico o psicofisico. La causa sarebbe da ricercarsi nel rilascio di sostanze ad azione ormonale quali endorfine e encefaline che favorirebbero l’iper-produzione di melanina.

 

La cura del melasma:

Una volta comparso, il melasma vi rimane in media per 4-5 anni.

Discorso a parte è il melasma da stress che tende a scomparire con la risoluzione (o anche solo la presa di coscienza) della causa dello stress.

Il trattamento previsto, per la risoluzione o quanto meno l’attenuazione delle macchie, è a lungo termine e prevede costanza nelle applicazioni.

Fino a poco tempo fà il cloasma veniva curato con trattamenti termo-abrasivi come il laser (o la luce pulsata) o con prodotti che andavano ad inibire la produzione di melanina, come ad esempio l’acido kojico e l’idrochinone, sotto forma di creme schiarenti. I risultati erano poco soddisfacenti, il rischio era la formazione di macchie chiare che facevano apparire la pelle come se soffrisse di vitiligine o nel caso di termo-abrasione la comparsa di cicatrici. In alcuni casi il consiglio era l’utilizzo di una crema solare protettiva per tutto l’anno, col risultato di impedire la buona traspirazione della pelle.

Il melasma è concentrato sul derma, per cui occorre un trattamento che arrivi in profondità nella pelle. Un peeling con acidi forti rimane troppo in superficie per avere effetti sul derma, dunque la soluzione più ideale è senza dubbio il micropeeling.

Il micropeeling è un trattamento locale che favorisce il ricambio cellulare, tramite desquamazione e riproduzione di cellule nuove. Durante il processo di ricambio, viene favorita l’eliminazione di melanina depositata nelle cellule in eccesso, andando a contrastare l’azione dell’iperpigmentazione. Gli esfolianti che si usano sono: l’acido glicolico, l’acido retinoico, l’acido salicilico.

La sera si applica la lozione su un dischetto di cotone (quelli che si usano per struccarsi) e si passa sul viso, insistendo sulle zone più colpite, aiutandosi con un movimento rotatorio, si friziona la parte, finché il dischetto non risulta asciutto. Il viso non và risciacquato una volta trattato. Può accadere che la pelle si secchi, occorrerà usare la mattina una buona crema idratante. Il trattamento è semplice ma occorre costanza e tempo, la risoluzione non è immediata e può essere necessario anche un anno di trattamento.

Esiste un micropeeling semplice composto da acido glicolico e salicilico; ed un micropeeling combinato composto da acido retinoico che si utilizza una sera alla settimana in sostituzione di quello semplice e che ha un’azione schiarente.

Alcuni accorgimenti aiutano a non acutizzare il problema, come evitare di esporsi al sole, usare creme solari a fattore protettivo alto, evitare fondotinta (crema grassa e che rallenta la desquamazione della pelle) favorendo soluzioni alternative, tipo terre o polveri colorate, evitare detergenti aggressivi per la pulizia del viso serale. L’utilizzo della vitamina C favorisce il processo di rinnovamento cellulare ed è pertanto indicato.



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