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Figlio Distratto e con Problemi di Concentrazione, Che Fare

di Margherita Odore

04 Marzo 2016

“Aiuto ho un figlio distratto” e io, da mamma, non so cosa fare.

Non bisogna stupirsi e preoccuparsi se i figli sono o sembrano perennemente distratti, se non reagiscono agli inviti all’attenzione dei genitori, se in classe gli insegnanti devono continuamente richiamarli. I bambini sono meno abili di noi nello svolgere operazioni che richiedono concentrazione e coordinamento, questo perché il loro cervello è caratterizzato da una quantità di connessioni neurali maggiore rispetto a un cervello adulto. I bambini però sanno imparare più cose assieme, infatti quelli piccoli devono osservare “il tutto” ovvero il complesso del mondo circostante per poter capire, hanno bisogno di apprendere più cose simultaneamente e non sono in grado di focalizzare su un unico aspetto. Per quanto incredibile, per loro è più difficile allacciarsi le scarpe che ascoltare e capire due lingue contemporaneamente.

Il figlio distratto non deve destare alcuna ansia nei genitori.

I figli, in effetti, non sono distratti, hanno semplicemente il cervello impegnato che “va a pieni giri”.

figlio distratto, che fare

Per comprendere meglio questo concetto, bisogna tener presente che nel giro di pochi anni, a partire dalla nascita, i bambini imparano un’infinità di cose: a parlare e a camminare, a relazionarsi e a manovrare oggetti e meccanismi sempre più complessi.

Ma la concentrazione, cioè la capacità di controllare e mantenere l’attenzione durante un compito, è fondamentale per poter andare bene a scuola, allora cosa fare per aiutare un figlio distratto?

Hai un figlio distratto? Ecco alcuni consigli pratici di Vita da Mamma per aiutare il bambino a concentrarsi durante lo svolgimento delle attività di studio:

  • L’ambiente in cui vostro figlio studia deve essere tranquillo, senza distrazioni varie e ben ossigenato:

quando un bambino svolge i compiti bisogna assicurarsi che la stanza sia ben ossigenata, non ci siano rumori fastidiosi né distrazioni, dal cellulare alla tv, sino ad ogni altro mezzo di comunicazione.

  • Il bambino deve aver dormito a sufficienza:

molti bambini dimostrano di essere distratti se sono stanchi e affaticati. Quindi bisogna assicurarsi che i piccoli abbiano riposato abbastanza la notte, ovvero che abbiano dormito per un numero di ore sufficienti per la loro età.

  • Fare delle pause:

un bambino è in grado di concentrarsi bene solo quando ha la possibilità di fermarsi e riposarsi, perciò è importante prevedere brevi pause alternate di pochi minuti durante lo studio, in questo modo i bambini imparano in modo più efficace.

figlio distratto che fare

Se hai un figlio distratto che va male a scuola e non riesce più a studiare perché demotivato va aiutato:

se un bambino si scontra continuamente con insuccessi scolastici, e quindi non si sente più in grado di fare niente e potrebbe addirittura sviluppare paura della scuola e dei compiti, per uscire da questo circolo vizioso, è necessario che il genitore si impegni giorno per giorno ad allenarlo alla concentrazione. Quando un bambino impara a concentrarsi, migliora anche nello svolgimento dei compiti e andrà meglio a scuola.

Ogni giorno bisogna abituare il proprio figlio a concentrarsi 10 minuti di seguito, all’ inizio per lui risulterà faticoso ma col tempo si vedranno i risultati. La concentrazione non si allena solo sui libri di scuola, si allena anche con la lettura, con lo sport e con le attività manuali (anche col giardinaggio, con la cura di un pesce rosso o con attività di esperienza pratica come cucinare con la mamma).

Per aiutare il figlio distratto il genitore deve saper lodare e incoraggiare: quando un bambino riesce a concentrarsi per il tempo stabilito e riesce a raggiungere un obiettivo scolastico, va lodato dal genitore e va incoraggiato nell’ambito in cui si dimostra più abile.

Al figlio distratto non bisogna chiedere troppo né troppo poco.

Se si chiede troppo poco si rischia che il bambino non si impegnerà a sufficienza, ma se si chiede troppo, potrebbe perdere subito ogni motivazione e non riuscire a risvegliare il proprio interesse per gli esercizi.

I genitori possono quindi tranquillizzarsi: i loro figli non saranno per sempre distratti. Nella fase della crescita a bambini e ragazzi deve essere lasciata la possibilità di sviluppare idee e abilità in autonomia. In seguito troveranno da soli la via dell’attenzione, e saranno tanto più capaci di risolvere le difficoltà e di esprimere i loro talenti quanto più saranno stati lasciati liberi nelle loro esplorazioni del mondo.

 



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