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Sesso dopo il parto, come cambia l’intimità di coppia

di Federica Federico

11 Luglio 2011

Il sesso dopo la gravidanza ed il parto, come cambia la vita sessuale della coppia con la nascita di un figlio

 

La sessualità è un aspetto importante della vita di coppia.

Il sesso consumato all’interno di un rapporto consolidato e strutturato va oltre i confini della passione e del piacere. Dopo molti anni insieme e soprattutto dopo l’esperienza della maternità e della paternità l’amore fisico diviene incontro e scambio profondo. Quando non si è più “novelli sposi” la ricerca sessuale dell’altro manifesta la viva forza di un apprezzamento non solo materiale ma anche emozionale e realizza un insostituibile appagamento tanto nel partner quanto in se stessi.

È, inoltre, innegabile che la vita sessuale rappresenti uno dei filoni della storia sentimentale della coppia; nel tempo la pratica del sesso incarna la continuazione di un percorso di intima conoscenza che in una relazione d’amore non dovrebbe interrompersi mai.

Sotto l’aspetto medico e psicologico quali sono i benefici del sesso?

Il sesso migliora l’umore e rende più felici.

Fare sesso serenamente ha un positivo effetto calmante. Quel “dolce appagamento” di cui godiamo dopo l’amore ha una origine biochimica: l’attività sessuale aumenta la produzione di endorfine, sostanze naturalmente rilasciate dal cervello e dotate di proprietà analgesiche, cioè calmanti e lenitive.

Delle endorfine si dice che abbiano proprietà ed effetti simili alla morfina e all’oppio ma con caratteristiche del tutto naturali e benefiche, essendo le endorfine, appunto, prodotte dall’organismo stesso.

Il sesso combatte l’ansia e previene la depressione.

È statisticamente comprovato che le donne che hanno rapporti sessuali soddisfacenti nell’ambito di relazioni stabili sono compagne più serene ed appagate. Spesso l’insoddisfazione sessuale è una concausa della “tristezza di vivere”, della depressione nelle sue diverse forme, più o meno preoccupanti.

Da un punto di vista biochimico l’effetto antidepressivo è prodotto dall’ossitocina, ormone rilasciato durante l’orgasmo.

L’ossitocina è definito anche “l’ormone della fedeltà” perché la sua produzione – tanto maggiore quanto più alto è il piacere e l’appagamento sessuale – concorrerebbe alla formazione ed alla conservazione del rapporto affettivo. In parole povere il piacere fisico generato dall’incontro sessuale ci lega all’altra persona e potenzia il gradimento che noi proviamo per il partner.

Il sesso concorre ad aumentare le difese immunitarie.

Mantenendo alto il livello di ossitocina si riduce l’incidenza di episodi infiammatori ed infettivi, ciò dipende da un naturale innalzamento delle difese immunitarie connesso al generale benessere fisico ed all’aumento in positivo della reazione emotiva.

Il sesso fa bene alla salute del cuore.

L’attività sessuale favorisce la produzione di testosterone, tale ormone innalza i livelli di colesterolo buono e quindi difende cuore ed arterie.

Inoltre il sesso è una attività fisica paragonabile ad una ginnastica aerobica, quindi, se praticato con regolarità, garantisce un allenamento fisico completo e piacevole, a tutto vantaggio della salute cardiovascolare.

Il sesso preserva la colonna vertebrale mantenendola elastica.

Il sesso esercita i muscoli dell’apparato genitale.

Per le donne che soffrono di incontinenza urinaria, il che non è raro dopo i parti, l’esercizio dei muscoli della zona perineale (cioè i genitali interni) è un vero toccasana. Le contrazioni interne generate dall’atto sessuale rappresentano una forma di ginnastica capace di sostenere e rafforzare il pavimento pelvico.

Insomma l’amore è un elisir di felicità e lunga vita ed il sesso contribuisce a mantenere viva e salda l’intesa amorosa.

Cindy Maeston, psicologa dell’Università di Austin in Texas, ha raccolto in un suo testo 237 buoni motivi per cui le donne decidono di fare sesso; la dottoressa ha scritto che “avere un rapporto sessuale appagante è un modo per sentirsi più vicini a Dio”.

È innegabile che il sesso faccia bene alla salute psicofisica e che sostenga la serenità e la stabilità della coppia. In questo senso diviene giusto e doveroso preoccuparsi di instaurare e conservare una buona intimità fisica con il partner.

La vita di coppia è un delicato mosaico di emozioni, esperienze, sensibilità e scoperte condotte da due individui singolari ed unici che decidono di prendersi per mano e camminare insieme, condividendo obiettivi, progetti e “futuro”.

L’incontro, la partecipazione e l’adesione alla vita del partner non sono sempre facili.

La coppia nel suo percorso insieme deve resistere ad una lunga serie di prove determinate dal fatto che la vita intorno agli amanti cambia, nel corso del tempo inevitabilmente mutano le occasioni lavorative, le abitudini, le emozioni ed i sentimenti.

Panta rei os potamòs … tutto scorre come un fiume e nel panta rei, ovvero nel mutare degli scenari della vita i partner sono costantemente chiamati ad adattare il loro amore alle variazioni dell’esistenza. Alcuni cambiamenti sono indolore, altri si accettano con poca fatica, altri ancora, invece, “fanno la differenza”, stravolgono completamente l’esistenza e pretendono un percorso di adattamento alla novità.

La nascita di un figlio rappresenta senza alcun dubbio uno di quegli eventi che cambiano la vita. La cura del neonato, la sua venuta al mondo, la gestazione ed il parto portano profonde innovazioni nella quotidianità dei neo genitori … con l’arrivo della cicogna l’esistenza di mamma e papà non sarà più la stessa!

Dopo il parto come cambia la relazione tra “neomamma e neopapà”?

Cosa ne sarà della “vita di coppia”? L’intesa sessuale svanirà? Come e quando si riuscirà a stare in intimità?

La famiglia vista con gli occhi della puerpera è una entità “rinnovata” e diversa dalla coppia da cui si è originata. La donna che ha appena partorito, specialmente se primipara (ovvero al suo primo parto), deve adattarsi al ruolo di madre e su questo deve ridisegnare tutta la sua vita anche quella amorosa.

Gli uomini possono incontrare delle difficoltà a vestire il costume di padri, tal volta sono storditi dalla gioia del pargolo, tal altra si scoprono del tutto impreparati alle limitazioni naturalmente discendenti dal figlio e di fatto finiscono col viverle come un peso insostenibile, altre volte ancora stentano a prendere confidenza con il figlio e hanno bisogno di essere supportati nella costruzione di un rapporto con il bambino.

In pratica dopo il parto tanto la mamma quanto il papà devono lavorare alla creazione di nuovi equilibri di coppia e familiari. Malgrado entrambi siano coinvolti in un nuovo disegno di vita, c’è una cosa che differenzia notevolmente lo sforzo del maschio da quello della femmina in tale momento: il discrimine tra uomo è donna è segnato dal coinvolgimento fisico. La donna vive, oltre allo stravolgimento emotivo, anche una “metamorfosi” fisica che va rispettata, assecondata e compresa. Il rapporto tra il sesso e i cambiamenti fisici ed ormonali della neo mamma è strettissimo.

 

Personalmente ho sempre pensato che dopo il parto la donna abbia una nuova verginità da consumare.

 

Il corpo femminile durante la gestazione muta e una volta dato alla luce il bimbo il fisico normalmente ha un aspetto “provvisorio” ed assai diverso da quello che aveva solo nove mesi prima. Intanto c’è l’allattamento da scoprire e gestire, poi, solitamente ci sono alcuni chili da smaltire, la fatica della gravidanza e qualche sofferenza del parto, a volte restano delle “intime cicatrici” da curare. Inoltre, fanno da cornice al grande cambiamento del corpo e dell’animo femminile gli ormoni, essi assai incidono sulle modifiche con cui la donna deve convivere: gli ormoni sono motore dell’allattamento ma anche causa degli sbalzi d’umore, di una spiccatissima sensibilità e di certi episodi di materna fragilità emotiva.

  • Dopo il parto è più facile che a riscoprire immediatamente il desiderio sia l’uomo, la donna ha di norma bisogno di un più lungo momento di adattamento. Ciò dipende proprio dai suoi “cambiamenti” fisici e dalla stanchezza ereditata dalla gestazione e dal parto.

Il compito del papà è quello di individuare e comprendere le esigenze della donna.

Il compito della mamma è quello di aprirsi al dialogo ed al confronto con il compagno, chiarendo la sua posizione sul sesso, esprimendo anche le proprie limitazioni.

Il compito della coppia è quello di amarsi non necessariamente facendo del sesso ma esprimendo l’amore anche attraverso l’aiuto ed il sostegno, le coccole e le carezze, poi, rappresentano la strada migliore per riscoprire il sesso con graduale moderazione … a patto che nessuno forzi l’altro, lasciando spazio alla libertà dell’incontro ed alla intima complicità.

  • Dopo il parto il papà potrebbe “avere paura di far male alla mamma”, soprattutto quando la donna ha riportato lesioni più serie.
  • Certi partner tendono a lasciare l’iniziativa sessuale alle donne, spesso lo fanno non per mancanza di desiderio ma con l’intento di non “violare il nuovo ruolo di madri” appena assunto dalle compagne.
  • In certi casi l’uomo potrebbe apparire condizionato e frenato nell’approccio sessuale.

Il compito della mamma è manifestare il proprio desiderio nel momento in cui si sente pronta. Non forzarsi troppo per far piacere all’uomo, ma neanche trascurare l’esigenza dell’altro di ricostruire una sana intimità.

Il compito del papà è “parlare d’amore”, entrare in empatia anche con la mamma … la nuova donna nata insieme al bambino ed ora tanto impegnata a prendersene cura.

Il compito della coppia è quello di non trascurare la propria intimità. Obiettivamente con l’arrivo di un neonato è assai difficile ritagliarsi dei momenti “privati”, nel corso dei primi mesi di vita del piccolo – soprattutto se si allatta al seno – è quasi impossibile avere una “regolare vita di coppia”.

Tuttavia i benefici dell’intimità meritano qualche piccolo sacrificio e qualche eccezione. Così, anche se la cesta del bucato esplode e c’è la lavastoviglie da mandare avanti, anche se si dovrebbe stirare la camicia per l’indomani, di tanto in tanto, quando e se il pupo prende sonno, malgrado sia tardi, concedetevi un massaggio casalingo, un bagno caldo per due (naturalmente a porte aperte e video controllo acceso), una lasagna precotta consumata a lume di candela … tutto va bene purché realizzi un momento di sereno incontro.

Quando decidete di fare l’amore, lasciatevi andare! Non abbiate paura di non avere abbastanza tempo … il rischio che il bimbo si svegli e vi interrompa sul più bello è una realtà con cui dovrete imparare a convivere, quindi meglio affrontarla da subito!

  • L’attenzione totale al bambino rende molte donne disinteressate al sesso. I figli riescono a catalizzare l’attenzione della madre e complice la stanchezza e gli ormoni a volte si trascura la vita di coppia.

Il compito del papà è farsi notare. Attenzione però a come vi fate notare … il modo peggiore per farlo è pretendere l’adempimento dei doveri coniugali; il modo migliore è “svelare” i benefici dell’incontro amoroso. I papà dovrebbero mostrare alle mamme i vantaggi dell’amore preparando la cena ed aiutando la compagna ad addormentare il pupo … se il paparino prende in carico la preparazione del pasto e l’addormentamento del bambino la mamma potrà, nel frattempo, fare una doccia e telefonare ad un’amica o scrivere qualche messaggio su fb, si rilasserà e sarà più propensa a ricompensare il marito.

Il compito della mamma è chiedere aiuto, coinvolgendo il papà nelle cure del piccolo e nella gestione della casa avrà più spazio per sé e più spazio per la riscoperta della vita di coppia.

Il compito della coppia è costruire una genitorialità comune in cui i compiti siano fungibili e le responsabilità condivise. L’intesa sessuale è serena se e quando si radica su un armonioso rapporto ed una equilibrata vita insieme.

Dopo il parto quanto tempo deve trascorrere affinché si possa ritornare ad avere rapporti sessuali?

In assenza di problematiche fisiche la ripresa dell’attività sessuale dipende solo dalla libera scelta della coppia. Ogni parto è una esperienza a sé stante anche quando a partorire sia la medesima donna, in genere le primipare hanno più difficoltà di adattamento al nuovo stile di vita e possono impiegare più tempo a riequilibrare le loro esigenze.

In caso di episiotomia la ripresa dell’attività sessuale dipende moltissimo dallo stato della ferita e dalla accettazione della stessa da parte della donna.

Alcune ostetriche e certi ginecologi consigliano di attendere almeno 20 giorni dopo il parto prima di riprendere l’attività sessuale. Questo tempo consentirebbe alla cervice dell’utero di chiudersi completamente, il che renderebbe meno probabili le infezioni dovute alla risalita dei batteri dalla vagina.

Normalmente in caso di parto cesareo il tempo minimo d’attesa, in assenza di altre problematiche, è di sette giorni, necessari, tra l’altro, per l’eliminazione dei punti di sutura.

  • Alcune donne dopo il parto soffrono di secchezza vaginale e ciò limita parecchio il loro piacere.

Tale intimo fastidio è piuttosto comune, c’entrano ancora una volta gli ormoni: normalmente, infatti, dopo il parto si registra un abbassamento del livello degli estrogeni è ciò a determinare secchezza, prurito e bruciore.

Per risolvere il problema basta ricorrere ad umettanti vaginali reperibili in farmacia, è consigliabile evitare l’uso di detergenti aggressivi, quindi quando chiederete consiglio al vostro farmacista per l’acquisto dell’umettante fatevi indicare anche un detergente adatto a risolvere il problema. Resta sempre possibile ricorrere al rimedio della nonna: acqua e bicarbonato, utili per una detersione delicata e rinfrescante dalle ottime proprietà antibatteriche.

 

  • Alcune mamme non si sentono a proprio agio quando sono costrette a fare l’amore nella stessa stanza dove dorme il pupo.

Per favorire la serenità dei genitori è preferibile che il bimbo riposi qundo mamma e papà si dedicano all’amore.

Se la mamma non riesce a rilassarsi nella camera dove dorme il bimbo si può sempre sperimentare il divano o usufruire di un’altra stanza da letto. Nel caso in cui dovesse mancare del tutto l’opportunità di uscire dalla camera nuziale allora è bene riflettere sul fatto che il bimbo dorme e – a patto di mantenere il debito silenzio – certamente non avvertirà mamma e papà … il pupo potrà solo beneficiare della rinnovata serenità della madre! Per aiutare la mamma a “tutelare la propria intimità” è possibile dotare la culla di un paracolpi alto, in tal caso anche se il neonato dovesse aprire gli occhietti il suo piccolo sguardo non potrà incontrare quello di mamma e papà.

La ricostruzione di una serena vita intima aiuta la coppia a gestire le fatiche della genitorialità ed in genere il peso della vita … la ricetta del benessere di coppia è sempre la stessa: incontrarsi nel dialogo e nel confronto, accompagnando la vita al racconto dei propri sentimenti!



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