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Fecondazione e fertilità: Voglio un figlio

di Mamma Daniela

22 Giugno 2010

E se il figlio non arriva……?!

Con il nostro compagno abbiamo deciso di aspettare il momento giusto, prima la carriera, la stabilità economica, la casa, oppure solo godersi la vita di coppia, pensando…tanto per un figlio c’è tempo.

Poi un giorno all’improvviso diventa il nostro primo pensiero alla mattina e l’ultimo alla sera, ebbene sì, il desiderio di maternità, un bambino, un figlio da amare, coccolare e crescere.

Perchè una donna decide di diventare madre?

Qual è la molla che fa scattare quel meccanismo?

Le motivazioni possono essere molteplici, forse la nostra migliore amica diventa mamma e ci rendiamo conto che l’orologio biologico cammina, la paura di restare sole, la necessità di dimostrare agli altri di esserne capaci, oppure, semplicemente, capiamo di essere finalmente pronte ; ma, ahimè, lui non arriva.

E chissà per quale crudele segno del destino, in quel momento tutte le nostre conoscenze: amiche, vicine e parenti ci danno nello stesso momento la bellissima notizia della loro gravidanza, e noi non possiamo che esserne felici e condividere con loro questo momento fantastico!

… ma, noi lo sappiamo, in fondo e dove nessuno può vedere, cova l’invidia. E con rabbia ci chiediamo: <<Perché io no?>>

Allora costringiamo il nostro compagno a rapporti in orari impossibili,un tour de force, barcamenandoci tra temperature basali e stick, alla ricerca del picco ovulatorio, di quel momento magico che realizzerà il nostro più grande desiderio. Ogni mese attendiamo con ansia e nervosismo l’arrivo del ciclo, pregando e sperando in un ritardo, e basta un giorno per farci pensare che finalmente è il mese giusto, che ce l’abbiamo fatta.

Ma con grande tristezza e rammarico la conclusione è sempre la stessa, allora tutto diventa sofferenza.
Una sofferenza così carica di angoscia, che ci porta a pensare che la colpa è solo nostra se non riusciamo a realizzarci come madri, come donne ci sentiamo un completo fallimento , e per colpa nostra il nostro compagno non diventerà mai padre, e si fanno largo pensieri terribili, il timore di essere abbandonate, non più amate e protette, di non poter amare, donare…

Iniziamo così le indagini mediche, ecografie, dosaggi ormonali, laparoscopie. Saltelliamo da un medico all’altro e il risultato è sempre lo stesso: è tutto a posto! Oppure il problema c’è ma è risolvibile! Non preoccupatevi! E continuiamo a provare e aspettare, ma quel dannato test da sempre esito negativo.
Sentiamo parlare per la prima volta di gravidanza assistita, fecondazione artificiale, fivet, icsi …..un argomento di cui sino a poco tempo fa ignoravamo l’esistenza e di cui non capiamo neppure il significato, aumentano i disagi anche fisici, ma il desiderio di un bambino è talmente grande che siamo disposte a tutto.

Stiamo male, tanto, che solo vedere un pancione, o una mamma con il suo bimbo è fonte di dolore e rabbia,ci sembra di sprofondare in un baratro,non c’è più speranza.

E quando ci soffermiamo a pensare a ciò che sta accadendo pensiamo: Ma cosa ho fatto di male? non credo di essere una persona cattiva, in fondo ho chiesto solo di avere un figlio! Eppure per me non è prevista questa gioia. Perchè?


La seconda fase, è quella della rassegnazione, perché ce ne facciamo una ragione, e cerchiamo di riprendere in mano la nostra vita. Gli impegni ci travolgono, badiamo ai nipotini, ci buttiamo sul lavoro, corsi di yoga, giardinaggio, volontariato,viaggi, hobbies in genere, ed è allora che un bel giorno senza che ce ne rendiamo conto abbiamo un ritardo, ma non ci badiamo,non più.

E’ sicuramente il solito ritardo a causa dello stress,stanchezza,quella febbriciattola di qualche giorno fa,meglio non illudersi,però.….sarà il caso di comprare un test….? Forse si.



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