Network
Deabyday Cure naturali Eticamente Crescita personale Sapere.it

 

Seguici:

Salvatore Parolisi: Vuole Incontrare la Figlia Vittoria

di Federica Federico

14 Maggio 2016

Ha ammazzato mia sorella con una violenza inaudita, la stessa violenza che forse cova ancora dentro e con la quale potrebbe fare del male anche a sua figlia”, con queste parole Michele Rea, fratello della povera Melania Rea, ha commentato l’istanza con cui il legale di Salvatore Prolisi ha chiesto ai giudici di riconoscere al suo assistito il diritto a vedere la figlia Vittoria.

Melania Rea è morta nel bosco di Ripe di Civitella, in provincia di Teramo; è stata vittima di un “agguato” violento, ha esalato l’ultimo respiro dopo aver subito ben 35 coltellate che, secondo la ricostruzione giudiziaria, le sono state inferte dal marito.

Tutto è accaduto mentre la figlia Vittoria dormiva in auto poco lontano dal luogo del delitto.

Dopo l’omicidio, sempre stando agli atti del processo, Salvatore Parolisi ha inscenato la sparizione di Melania raccontando gli ultimi momenti di vita della moglie in modo da allontanare da sé i sospetti degli inquirenti. Correva l’anno 2011, la morte di Melania si consumò il 18 di Aprile, sono passati 5 anni.

Vittoria, la figlia di Salvatore Parolisi e Melania Rea, che allora aveva 18 mesi, adesso è una bambina “grande” e matura a cui, seguendo le indicazioni degli psicologi, è stata raccontata una verità compatibile con la sua età e con la sua sensibilità.

In primo grado Salvatore Prolisi è stato condannato all’ergastolo; in Appello la sua pena è stata ridotta a 30 anni; dopo il ricorso in Cassazione l’uomo ha ottenuto un ulteriore sconto di pena a 20 anni e adesso è detenuto nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere.

Salvatore Parolisi news

Il marito di Melania, giudicato assassino in sede processuale e per questo condannato alla reclusione, non ha mai confessato il delitto, al contrario si è sempre dichiarato innocente. Ora non solo ha domandato di ottenere il riconoscimento della suo “diritto genitoriale”, volendo incontrare Vittoria, ma ha anche chiesto un ulteriore sconto di pena.

Dopo la ridotta condanna a 20, infatti, Salvatore Parolisi ha avanzato richiesta per un’ulteriore riduzione della pena e la sentenza è attesa per il prossimo 13 giugno. L’istanza punta sulle qualità morali del militare che si è impegnato in campagne umanitarie all’estero, sulla giovane età e sull’attaccamento alla famiglia.

Giallo“, nel numero 28 del 18 maggio 2016, disponibile ora in edicola, dedica alla vicenda un esteso articolo, dalle pagine del settimanale arriva la voce di Michele Rea a sottolineare che il vero ergastolo è quello che la sua famiglia sta scontando e sconterà per tutta la vita dovendo affrontare ogni giorno l’invincibile assenza di Melania.

Quanto vale la vita di una donna se l’uomo che la legge ha riconosciuto colpevole può scontare una pena addirittura inferiore ai 20 anni di reclusione?

Questa domanda sembra scontata e dettata da una logica umana prima che civile. Per di più Salvatore Parolisi è detenuto non i un carcere comune ma in uno militare e su questo particolare il settimanale “Giallo” si sofferma riportando un’importante riflessione di Michele Rea:

“Parolisi deve tornare tra i delinquenti normali, perché ha tradito la divisa che indossava.”

Un militare difende la vita degli innocenti non li uccide”. (Cit. da “Giallo ” n°20 del 18 Maggio 2016)

Salvatore Parolisi è decaduto dalla patria potestà nel 2012 per disposizione del tribunale dei Minori, gli era stato riconosciuto il diritto di sentire telefonicamente la figlia. A quanto pare, però, l’ultima telefonata risale a ben 5 anni fa.

Oggi Salvatore Parolisi domanda attraverso i suoi legali di vedere Vittoria in un luogo protetto.

Ma, posto il supremo interesse della minore, che, come accompagnata dagli psicologi, è conscia del fatto che il padre ha fatto del male alla mamma, è giusto che la piccola incontri Salvatore Parolisi?

L’avvocato difensore sostiene che mentre si può decadere dal potere di prendere decisioni inerenti ai figli (patria potestà) non si può invece decadere dal diritto genitoriale che è largamente inteso come il diritto a mantenere un rapporto affettivo con i figli.

L’udienza per discutere dell’opportunità di questo incontro padre-figlia avrà luogo il prossimo 7 giugno.

C’è da dire che senza nessuna deroga di legge, ciò che conta è l’interesse superiore del minore a mantenere un sano equilibrio psicologico per una crescita serena e lontana da ogni turbamento emotivo.

Tu da mamma cosa ne pensi? Segui la discussione sulla pagina Facebook di Vita da Mamma e lascia in commento la tua opinione (clicca QUI)



Iscriviti alla newsletter
Riceverai preziosi consigli e informazioni sugli ultimi contenuti, iscriviti alla nostra newsletter.

Seguici