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Droga: minori usati per favorire lo spaccio operazione Children in danger

di Redazione VitaDaMamma

21 Luglio 2011

Piazza Armerina, in provincia di Enna, è stata il teatro di una importante operazione anti droga: “Children in danger”.

Un duro colpo è stato inferto al mercato della droga ed all’infima commercializzazione di stupefacenti con la positiva conclusione di questa indagine.

A lungo gli agenti dello Stato, coordinati dal commissario capo Gabriele Presti, hanno controllato la piazza di spaccio insidiatasi nella provincia di Enna, il quadro, già tristemente losco, è apparso più preoccupante ed avvilente a causa del coinvolgimento di alcuni minori.

Dalle indagini, infatti, è emerso che per condurre i traffici finalizzati allo spaccio senza farsi notare i delinquenti coinvolti conducevano con sé i figli minori. L’ansa riporta il caso di un bimbo di sette mesi condotto comunemente in auto durante la pratica dello smistamento della droga, il piccolo – figlio di una delle donne coinvolte (Prestifilippo) e nipote di un’altra indagata (Treno) – veniva usato come copertura.

L’ansa batte questa notizia: << una notte dopo avere gettato dal finestrino della loro auto un involucro contenente hashish, le due donne dichiararono alle forze dell’ordine di essere alla ricerca del latte per il piccolo>>

L’indagine ha delineato i percorsi dello spaccio e scoperto i volti degli spacciatori che – mascherandosi dietro il loro ruolo genitoriale – operavano tra Piazza Armerina e Aidone, “inquinando” con lo spaccio degli stupefacenti i quartieri del centro storico.

Stando alle risultanze investigative il traffico di droga non era di poco conto, il giro d’affari sarebbe stato “importante”, infatti pare che la banda vendesse diversi chilogrammi di droga al mese.

“Children in danger” o “Bambini in pericolo” – il nome dell’operazione denota il doppio volto dell’attività investigativa: è stata smantellata una piazza di spaccio, a tutto vantaggio della legalità e del buon vivere, ma sono stati cautelati anche dei minori, dei figli, dei piccoli cittadina la cui innocenza andrebbe curata e custodita.

All’operazione sono seguite otto ordinanze di custodia cautelare in carcere, due donne della banda sono state sottoposte a obbligo di firma e 14 persone sono state denunciate a piede libero con la pesante accusa di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso e violazioni relative alle misure di prevenzione – alle quali alcuni di essi erano obbligati.

 



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