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Crema autoabbronzante: autoabbronzanti tutto ciò che c’e’ da sapere

di Mamma Simona

26 Luglio 2011

Estate, vacanza e abbronzatura

Si respira già aria di vacanza, un week end trascorso al mare, l’imminenza di una partenza, qualche last minute da cogliere al volo…
… già … e per chi resta in città quali sono le alternative per togliere il pallore della pelle e il grigiore che abbiamo stampato sul viso a causa di stanchezza, caldo, traffico, stress, routine incalzante and company?
Esistono due principali soluzioni che vengono incontro a questa esigenza: lampade solari e autoabbronzante.
LAMPADE SOLARI

E’ certamente la soluzione più d’effetto. Permettono di ottenere una buona abbronzatura con pochi minuti di sedute in un arco di tempo limitato. Docce, lettini sono i must dell’abbronzatura artificiale. La scelta di un buon solarium con personale competente, macchinari all’avanguardia, pulizia e giusta manutenzione sono le chiavi di volta che fanno la differenza tra un’abbronzatura soddisfacente e una seduta pericolosa che potrebbe portare a conseguenze non gradite.
AUTOABBRONZANTE

L’uso dell’autoabbronzante è una soluzione gradita ai dermatologi poiché si tratta di una colorazione dell’epidermide, evitando l’esposizione ai raggi UVA e UVB propri e del sole e delle lampade abbronzanti.

L’autoabbronzante colora e non abbronza.

Prima di utilizzarlo su tutto il corpo, meglio procedere con una prova in una zona piccola e nascosta del corpo per testarne l’effetto, giacché la colorazione è frutto di una reazione personale. Dopo si può procedere alla stesura su corpo e viso, avendo cura di stendere piccole quantità nelle zone delicate, come attorno agli occhi. Il risultato sarà visibile già trascorsi pochi minuti dall’applicazione. Con la seconda stesura, è possibile decidere di usare maggiore quantità di prodotto per un risultato più evidente.
Dagli amanti dell’abbronzatura, l’autoabbronzante non è una soluzione gradita, poiché la colorazione tende ad un giallino che in alcuni casi non soddisfa proprio. Inoltre bisogna aver cura di stendere il prodotto molto bene per evitare zone a maggior concentrazione di colore; il rischio è un risultato “a macchie”.
L’autoabbronzante, tra le sue applicazione, viene, in certi casi, anche usato in tandem con gli attivatori dell’abbronzatura, stesi sul corpo prima dell’esposizione solare o alle lampade. Si tratta di prodotti vendibili in flaconi o in bustine monouso che sfruttano l’attivazione della melanina tramite principi chimici, e la colorazione aggiuntiva dell’autoabbronzante.
La gamma dei prodotti autoabbronzanti è davvero varia:
oltre a colorare l’epidermide, alcune case propongono formule mirate a rassodare i tessuti, ad idratare, alcune portano benefici a chi soffre di cellulite, altre ancora sono munite di fattore protettivo dai raggi UVA e UVB per l’esposizione solare, altre contengono gradevoli profumazioni, principi attivi rigeneranti o anti-aging (come la vitamina E), o addirittura contengono principi attivanti dell’abbronzatura (acceleratori), andando a stimolare la produzione di melanina.
L’autoabbronzante, una volta spalmato sulla pelle, provoca una reazione chimica sull’epidermide grazie al DHA ovvero il diidrossiacetone che rimane su uno strato superficiale della pelle, evitando di penetrare in profondità. Legandosi alla cheratina presente sull’epidermide, il DHA “colora” la pelle temporaneamente.
Già dopo 3-4 giorni il colore tende a scomparire, la colorazione naturale ricompare con il rinnovarsi della pelle. Per mantenere la colorazione, sarà necessario applicare il prodotto di sovente; non esiste un periodo preciso, tutto dipende dalla personale reazione al prodotto, dal fototipo (un soggetto scuro, parte già con una base favorevole alla colorazione) e dalla qualità dell’autoabbronzante.
Sono disponibili in commercio autoabbronzanti in varie forme:
gel, creme, spray, oli, mousse, unguenti, salviettine, lozioni, guanti….
Esistono proposte che scindono l’utilizzo viso da quello corpo; mentre buona parte del mercato propone una soluzione unica viso-corpo in una sola confezione. La discriminazione è solitamente fatta in base alla densità del prodotto; gli elementi e le sostanze che lo compongo rimangono inalterate.

Applicazione del prodotto

Il prodotto deve essere applicato in modo omogeneo al fine di evitare accumulo di colore o punti più chiari spesso “dimenticati” nella stesura.
Uno scrub-corpo per-applicazione, dà modo di togliere le cellule morte e lavorare su cellule giovani, rinnovate e che mantengano più a lungo la colorazione. Per uno scrub casalingo esistono in commercio dei guanti da passare sulla pelle umida che eseguono micropelling (non quelli di crine che irritano troppo la pelle con danni conseguenti sgradevoli come la rottura di capillari!). Anche il viso andrà pulito a fondo, meglio sarebbe con una pulizia del viso o una maschera all’argilla che toglie le impurità e rinnova la pelle, quando ciò non è possibile, si può optare per un buon detergente.
Dopo la preparazione, la pelle andrà idratata con una valida crema e dunque procedere alla stesura del prodotto, cui seguono circa 10 minuti di stabilizzazione (i tempi variano da marca a marca).
La prima stesura dovrà essere realizzata con poca quantità di prodotto, a questa potrà seguire una seconda stesura più “abbondante”, una volta valutati i risultati della prima.
E’ importante assicurarsi che la pelle trattata sia completamente asciutta prima di vestirsi, gli abiti potrebbero macchiarsi. Nonostante questa precauzione, alcuni prodotti tendono, anche a pelle asciutta, a colorare i capi indossati, specialmente in presenza di temperature alte che favoriscono la sudorazione e traspirazione della pelle.
Le zone più a rischio di discromie sono: fronte, sopracciglia, collo e parte laterale del viso (guance e tempie). I
n queste zone conviene prestare maggiore attenzione per una stesura ad hoc del prodotto, utilizzando quantità ridotte, per evitare l’accumulo di colore.
La colorazione dei palmi delle mani si previene, lavandosi con attenzione le mani dopo la stesura.
L’autoabbronzante non è un dopo-sole e, a meno che sia specificato diversamente, non contiene protezione solare. Ciò è da ricordare per un corretto utilizzo.
Una moda molto trendy che ha preso molto piede negli States ma che non ha ancora incontrato tanto successo in Italia, è la colorazione con erogatore nei solarium o centri estetici. Tramite uno spray al DHA si procede a stendere su tutto il corpo il colore, scurendo la creatina ed ottenendo una temporanea colorazione color bronze. E’ molto usato in ambito moda e servizi fotografici ma anche da coloro che, per un’occasione speciale, vogliono mostrare un colorito omogeneo e quasi dorato.
La scelta dell’autoabbronzante è personale e non può essere consigliata né sconsigliata; la valutazione va ponderata tenendo presente i pro e i contro, senza aspettarsi un risultato identico all’abbronzatura.
Ricordiamo che si tratta di una “simulazione” e non di un’abbronzatura dovuta all’esposizione di raggi UVA e UVB.



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