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Omicidio di Elena Ceste: il Marito Assassino Beneficia dell’Eredità

Elena Ceste ha perso la vita a 37 anni lasciando soli 4 figli ancora in tenera età. L’omicidio di Elelena Ceste è stato un giallo lungo un anno: il 24 gennaio 2014 fu denunciata la scomparsa della donna; solo 9 mesi più tardi, durante i lavori di pulizia di ...

di Federica Federico

13 Giugno 2016

Elena Ceste ha perso la vita a 37 anni lasciando soli 4 figli ancora in tenera età. L’omicidio di Elelena Ceste è stato un giallo lungo un anno:

il 24 gennaio 2014 fu denunciata la scomparsa della donna; solo 9 mesi più tardi, durante i lavori di pulizia di un canale di scolo in aperta campagna, furono rinvenute le povere spoglie della sfortunata mamma; il 29 gennaio 2015, a conclusione di lunghe indagini, venne arrestato il marito Michele Buoninconti.

La vera svolta nell’omicidio di Elena Ceste è arrivata col ritrovamento del cadavere, il 18 ottobre 2015.

Il corpo, trovato nudo e abbandonato in un canale di scolo in aperta campagna, ha raccontato di una violenza familiare inconfessabile.

L’impianto accusatorio si perfezionò dopo il referto autoptico e gli accertamenti sui resti di un telo agricolo trovato accanto alle povere spoglie. Secondo l’accusa ad uccidere Elena Ceste sarebbe stato il marito Michele Buoninconti unico responsabile del delitto e dell’occultamento del cadavere della mamma, il giudice accogliendo la ricostruzione dell’accusa ha condannato il marito a 30 anni di detenzione carceraria.

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Omicidio di Elena Ceste: dopo il danno la beffa.

Così titola il settimanale “Giallo“, nel n°24 del 15 giugno 2016, in un trafiletto dedicato alla vicenda di cronaca e pubblicato nella rubrica edita dalla criminologa Roberta Bruzzone.

Perché dopo il danno la beffa? Il marito, unico accusato dell’omicidio di Elena Ceste e in carcere per scontare la sua pena, pur avendo ucciso la moglie concorre come erede nella divisione dei suoi beni. Secondo la legge italiana, infatti, colui che toglie la vita al coniuge può comunque divenire erede della sua vittima ammenochè non rinunci all’eredità o non venga dichiarato indegno a succedere in via giudiziale (ovvero per disposizione di in giudice).

Pertanto, malgrado la sua posizione di reo, Michele Buoninconti è erede di parte della villetta nella quale viveva con sua moglie Elena. Nella rubrica di “Giallo” è precisato che l’ipotesi di una rinuncia all’eredità da parte di Buoninconti fu paventata ma al momento non è mai stata effettivamente avanzata nessuna istanza di rinuncia in favore dei figli.

 



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