Carmine Ricco aveva solo 7 anni e mezzo, per un destino tanto fatale quanto assurdo, è morto dissanguato mentre stava tirando due calci ad un pallone.
Tutto è accaduto martedì pomeriggio. Il piccolo con la sua palla transitava nell’androne del palazzo per liberare la sua vitalità nel cortile dinnanzi casa, ma lo spesso cristallo di un portone è andandolo in frantumi.
Una scheggia, l’unica che poteva uccidere il bambino in quel modo, ha colpito Carmine Ricco ad una gamba recidendogli l’arteria femorale.
L’elisoccorso e il trasporto all’ospedale “Annunziata” di Cosenza non sono valsi a salvare la vita del piccolo.
La dinamica dell’incidente non è ancora del tutto chiara, l’autopsia potrà forse aiutare gli inquirenti a comprendere meglio l’accaduto. A mandare in frantumi la vetrata potrebbe essere stata una pallonata oppure il corpo stesso del bambino, impattato contro il vetro durante il gioco.
Guardia Piemontese e Acquappesa, due paesini in provincia di Cosenza, noti per la presenza delle terme Luigiane e a due passi dal mare, sono in lutto. Il papà di Carmine Ricco è un noto albergatore della zona. E la solidarietà dimostrata alla famiglia è totale, la hanno espressa anche i primi cittadini.
Sulla morte del bambino è stato aperto un dovuto fascicolo d’inchiesta: la Procura di Paola ha disposto l’autopsia sul corpicino del bambino con lo scopo di comprendere come si sia rotta la vetrata che ha ucciso Carmine Ricco.
Certamente Carmine Ricco è deceduto per una fatale e inarrestabile perdita di sangue , quello che le autorità inquirenti vogliono chiarire è la dinamica dell’incidente.
L’inchiesta è volta a comprendere come la vetrata possa essere andata in frantumi: si è rotta dopo l’impatto col pallone tirato dal bambino o dopo che il bimbo ha violentemente urtato il portone col suo corpo?
Quel che è certo è che Carmine Ricco si è spento giocando a pallone sotto casa, in un comune pomeriggio in cui nulla di tanto drammatico sarebbe mai dovuto accadere.
La vita può lasciarci atterriti e disarmati, il destino può riservarci il peggio e il dolore di una mamma può non essere nemmeno immaginabile. A questa madre, a questo angelo, figlio di una terra bellissima che in questo periodo dell’anno luccica dei colori di un mare cristallino, va l’abbraccio di noi mamme nella speranza che in cielo Carmine trovi spazio per giocare felice e sereno.
Avviso all’utenza: la foto di copertina è meramente illustrativa e non riprende il bambino angelo di cui questo scritto parla.