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Infermiera affetta da TBC e bambina di 5 mesi malata di tubercolosi, si tratta di contagio?

di Redazione VitaDaMamma

20 Agosto 2011

TBC, ci sono bambini contagiati da infermiera infetta?

Una bimba risulta affetta da tubercolosi.
E’ il primo caso conclamato riconducibile all’infermiera del Policlinico Gemelli di Roma malata di TBC?

Il caso di Serena la bimba affetta da TBC:
Serena ha solo cinque mesi di vita e da uno è ricoverata presso il reparto di Malattie infettive pediatriche del Bambino Gesù.
Essendo nata là dove operava l’infermiera malata di TBC risulta necessario comprendere se la piccola ha contratto la malattia venendo in contatto con la donna.
In primis bisognerà verificare se la piccola è stata aggredita dallo stesso ceppo di TBC dell’ infermiera.
L bambina non è in pericolo di vita.
La TBC viene curata secondo un protocollo internazionale che segue con una rigorosa terapia antibiotica a cui Serena risponde bene.
I bollettini medici recitano: «Le condizioni sono buone e in costante miglioramento. Però va tenuta sotto controllo>>.
Anche se è nata nel periodo e nelle condizioni di rischio determinate dalla presenza dell’infermiera afftetta dalla malttia, bisognerà verificare se si tratta dello stesso ceppo dell’ infermiera. Questa osservazione, che suggerisce cautela, è stata fatta, ribadendo la necessità di appurare il nesso causale tra la malattia di Serena e la TBC, da Enrico Zecca, pediatra neonatologo del Gemelli, il medico oggi si occupa dei bambini sottoposti a visite e test ematici preventivi volti ad accertare lo stato di salute dei piccini venuti alla luce nelle condizioni di rischio. «Sono sicuro che su mille neonati, uno solo sarà positivo», aggiunge Enrico Zecca.

Il caso dell’infermiera affetta da TBC:
Sono 1.271 i bambini nati al Policlinico Gemelli di Roma tra il 1° marzo ed il 25 luglio, il periodo in cui l’infermiera sospesa in questi giorni dall’incarico, dopo aver scoperto di essere ammalata di tubercolosi, ha lavorato presso la struttura.
Data la delicatezza della posizione dell’infermiera – attualmente in cura antitubercolotica nella propria abitazione – è stato deciso, in accordo con l’assessorato alla Sanità della Regione Lazio, di sottoporre al test per la TBC tutti i bambini, le cui famiglie l’unità di coordinamento sta contattando per effettuare, a scopo preventivo, la visita di controllo.
Più di mille bambini a rischio tubercolosi, dunque.

I primi test effettuati in questi giorni su 23 bambini hanno dato esiti negativi, diversamente in queste ore arriva la notizia di una bimba malata, Serena, e tanti ancora saranno i piccoli che dovranno sottoporsi al test ematico Quantifero, il test in grado di valutare la risposta immunitaria del paziente che dà una risposta entro 48 ore, dicendo se sono presenti gli anticorpi, nel qual caso vuol dire che il contagio è avvenuto e si procede alla somministrazione dell’antibiotico specifico (la Rifampicina), oppure se sono assenti.

I sintomi della tubercolosi sono febbre e tosse persistente, e il contagio avviene per via aerea (un colpo di tosse, uno starnuto, goccioline di salive che escono dalla bocca mentre si parla). La malattia si sviluppa nell’arco di 12 settimane dalla prima esposizione ai batteri della TBC.

La procura di Roma ha deciso di avviare un’inchiesta su questo caso. Potrebbe essere ipotizzato il reato di lesioni personali colpose.

 



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