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Ricominciare la Scuola Consigli per Figli e Genitori

Le scuole si sono riaperte e gli studenti rivivono quello che ogni anno è come un jet lag, quello scompenso temporaneo che si avverte quando si fanno lunghi viaggi in aereo da un continente ad un altro: ricominciare la scuola.   Fino a ieri era vacanza ed oggi non lo è più. ...

di Giuseppe Gagliano

15 Settembre 2016

Le scuole si sono riaperte e gli studenti rivivono quello che ogni anno è come un jet lag, quello scompenso temporaneo che si avverte quando si fanno lunghi viaggi in aereo da un continente ad un altro: ricominciare la scuola.

 

Fino a ieri era vacanza ed oggi non lo è più. I ritmi che si erano rallentati riprendono freneticamente non aspettando nessuno. Si assiste ad un certo rallentamento della vita perché c’è sempre il ritardatario che l’autista del pullman vede dallo specchietto retrovisore e, cortesemente, aspetta con le portiere aperte.

Ricominciare la Scuola per i Bambini e i Ragazzi, cosa Vuol Dire

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A scuola i bidelli non chiudono le porte nei primi giorni se non dopo una parsimoniosa attesa dei più pigri o, meglio quelli che fanno fatica a riprendere il ritmo.

Gli insegnanti sembrano sonnecchiare per un paio di settimane, controllando cose vecchie e cose nuove e facendo il punto della situazione per una sana ripresa della vita scolastica.

Si ha l’impressione di assistere ad un’alba che fatica a far giorno ma i ragazzi sono attivissimi in un’altra cosa, quella di riprendere il dialogo, forse mai interrotto, con i compagni di scuola.

Ricominciare la scuola oggi è diverso che un tempo

Una volta, il primo giorno di scuola era preceduto dall’ansia dei giorni precedenti l’apertura, soprattutto, perché, oltre a qualche sparuta cartolina per pochi intimi, non ci si vedeva né ci si sentiva con nessuno per tutto il periodo delle vacanze.

 

Era sempre una sorpresa rivedere i propri compagni che in quei pochi mesi mostravano, a volte con ostentazione, cambiamenti fisici e che accentuavano i nuovi look post vacanzieri: nuovi tagli di capelli, abbronzature più o meno marcate, rinnovo del guardaroba e così via. Oggi tutto questo pathos non esiste più perché lo smartphone l’ha fatta da padrone.

 

I ragazzi di oggi sono sempre in stretta correlazione e, addirittura, con la possibilità di far gruppo per telefono con l’intera classe o quasi, non smette mai di parlare e, tra l’altro, senza il pericolo del richiamo degli insegnanti.

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Quando i ragazzi arrivano a scuola, in quel fatidico primo giorno in cui ricominciare la scuola, il ritrovo sembra fittizio perché, magari, si erano sentiti fino a mezz’ora prima.

Però, a differenza di qualche generazione addietro, i ragazzi di oggi distinguono bene cosa sia il virtuale da cosa sia il reale. Infatti mentre le distanze di una cartolina di ieri faceva sentire la vicinanza di una persona, il messaggio whattsapp di oggi fa prendere coscienza delle distanze. Sembra un paradosso ma è la realtà dei nostri ragazzi, accettarla ci farà capire meglio come si sentono.

 

Dopo una lunga estate di esperienze, svago e divertimento per quasi tutti gli studenti, il primo giorno di scuola è vissuto come un brutto risveglio nel quale il torpore del sonno vorrebbe far mettere la testa sotto il cuscino ma che l’incontro con i propri compagni fa vivere come una ricca colazione profumata e stuzzicante.

 

Appena in classe, senza mai smettere di parlare delle proprie vacanze, magari contemporaneamente, per non lasciare buchi nel tempo, i ragazzi sistemano il loro posto, lo zaino, i libri sul banco e finalmente una voce proveniente da ore dodici scandisce un “buon giorno!” che esorta al silenzio.

La presentazione di nuovi insegnanti, il saluto dei vecchi, l’appello e la presentazione di qualche nuovo elemento tra gli studenti hanno il sapore del déjà-vu annuale che, pur essendo vecchio è sempre nuovo nel ricominciare la scuola.

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Cosa fare per ricominciare la scuola con il ritmo migliore

Sono i giorni della resa dei conti. Riposti i costumi da bagno e i teli da spiaggia, una scorsa veloce a foto e selfie delle vacanze, e lo zoccolo più duro per i genitori è proprio quello di riorganizzare la routine scolastica dei figli.

 

Adesso bisogna riprendere in mano la situazione per ricominciare la scuola

 

Per i più piccoli, da qualche giorno, la casa è sottosopra per verificare la taglia dei grembiuli e il materiale scolastico controllare se i libri di testo ci sono tutti; penne, matite, quaderni e gomme sono a posto; i colori sono da prendere nuovi e così via per un cerimoniale all’insegna dell’inventario generale.

 

Per gli adolescenti, invece c’è lo scontro diretto: da una parte si assiste all’esortazione, da parte dei genitori, perché controllino loro stessi, visto che potrebbero essere responsabili e che non amano l’ingerenza degli adulti.

 

Dall’altra parte ci sono gli stessi ragazzi che amano tanto ridursi sul bordo del precipizio dell’ultimo minuto. La frase che in questi giorni imperversa, da parte dei genitori, nelle abitazioni dove risiedono adolescenti è sempre la stessa: “Hai fatto tutto?” “Hai controllato tutto?” “Ti manca qualcosa?”. Sembra un sommesso grido animato da tanta discrezione ma che in realtà vorrebbe gridare al mondo intero che quel figlio è uno scoscenziato. Cercate di mantenere la calma e dar loro fiducia.

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C’è di buono, da una parte e dall’altra, che non appena riprende la scuola, dopo i primi giorni in cui i ritmi sono pigri, tutto riprenderà il normale procedere della vita e che le vacanze sono solo una parentesi per non far sì che la normalità sia una stancante e avvilente routine. Per i ragazzi che rientrano a scuola, a parte gli insegnamenti, tutto il resto è gioia.

 

Per far sì che tutto torni alla “normalità” è bene riabituarsi anche agli orari e fare in modo che non si vada più a letto molto tardi e si riposi abbastanza, con le canoniche otto ore da manuale.

 

La gioia dei genitori, oltre all’apprendimento che la scuola propone ai propri figli, potranno godere di qualche ora di silenzio per riorganizzare anche la loro vita dal dopo vacanze dei figli.

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