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Tbc il marito dell’infermiera malata aveva la tubercolosi nel 2004

di Mamma Licia

29 Agosto 2011

Tubercolosi al Gemelli: risultato shock dell’inchiesta del Codacons

Il marito dell’infermiera in servizio al Gemelli risultata affetta da TBC avrebbe avuto la tubercolosi nel 2004. E’ quanto si apprende dall’odierno comunicato stampa del Codacons.

Un fatto gravissimo secondo il presidente dell’associazione consumatori. “ E’ sconcertante – ha dichiarato Carlo Rienzi – che non siano state controllate anche le centinaia di mamme che hanno allattato nello stesso nido dove si trovavano i neonati e come loro a contatto con il morbo”.

Il Codacons accusa il Gemelli di gravissime omissioni e di non aver effettuato le visite periodiche annuali obbligatorie all’infermiera: una radiografia sarebbe stata sufficiente per verificare la presenza del bacillo.

Adesso il numero delle persone, e non più solo bambini, da sottoporre al test per la tubercolosi potrebbe aumentare vertiginosamente, perché l’incubazione della malattia supera i 10 anni ed in tutto questo tempo potrebbero essere state migliaia le persone contagiate.

Il Codacons, inoltre, ha chiesto alla Regione Lazio che vengano fornite le generalità dell’infermiera del Gemelli malata di TBC per dare la possibilità a tutti coloro che sono entrati in contatto con lei di poter effettuare un controllo. Alcuni giorni fa, il Garante per la privacy aveva aperto un’istruttoria su come alcuni organi di stampa, riportando alcuni dati personali dell’infermiera, avessero violato i principi stabiliti dal codice deontologico sul rispetto delle persone. Ma – si legge nel comunicato del Codacons – il diritto alla salute di chi deve sapere se ha incrociato l’infermiera, e può saperlo solo se viene resa nota la sua identità, supera il diritto alla privacy che tutela la stessa.

L’associazione dei consumatori si è dichiarata pronta a fornire le generalità dell’infermiera coinvolta nel caso della TBC al Gemelli a chi presenterà al suo staff legale una documentazione che attesti la presenza nel reparto di Neonatologia negli ultimi due anni e mezzo.



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