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Cosmetici per Bambini: gli Ingredienti Più Pericolosi

di Gioela Saga

20 Ottobre 2016

Utilizzare i prodotti adeguati sulla loro pelle delicata è fondamentale per poter garantire la protezione ottimale e non andare incontro a fenomeni allergici, di irritazione o arrossamento derivanti da ingredienti pericolosi presenti nei cosmetici.

 

In generale, tutti i prodotti cosmetici devono garantire di non presentare rischi per il consumatore finale eper questo vengono applicati tre livelli diversi di controllo:

  • Il prodotto deve rispettare la normativa comunitaria e nazionale;
  • Devono essere eseguiti dei test su base volontaria da parte delle stesse industrie produttive per avere conferma della buona tollerabilità cutanea dei prodotti;
  • Vengono garantiti dei controlli da parte del Ministero della Salute tramite le Aziende Socio Sanitarie Territoriali.

Ingredienti Cosmetici per bambini

La normativa da rispettare elenca le sostanze che non possono essere utilizzate nei cosmetici e quelle il cui uso è consentito con particolari limitazioni (dosi, condizioni e uso eventuale). Le valutazioni finali per garantire un prodotto sicuro sono prese in carico da un esperto qualificato che stilerà poi un rapporto conclusivo.

 

Questa lista di ingredienti è continuamente aggiornata in base alle ricerche scientifiche e ad eventuali risultati derivanti dall’impiego da parte di un comitato di esperti indipendenti della Commissione Europea, chiamato SCCS (Scientific Commitee on Consumer Safety – Comitato Scientifico sulla Sicurezza del Consumatore), tutti professionisti esperti del settore medico, biochimico e cosmetico.

 

 

I cosmetici per bambini, soprattutto rivolti ai quelli dagli 0 ai 2 anni, devono essere particolarmente studiati per la loro pelle delicata, estremamente vulnerabile dagli agenti esterni.

 

 

I conservanti, ad esempio, sono indispensabili per evitare il deterioramento del prodotto ma, secondo recenti revisioni della lista di conservanti approvati, alcuni di essi possono essere responsabili di irritazioni cutanee, dermatiti ed allergie.

 

L’uso dei parabeni nei cosmetici per bambini

 

 

Recenti studi hanno dimostrato che, nel caso di bambini di età inferiore ai 3 anni, l’utilizzo di prodotti cosmetici che contengano parabeni, Propylparaben e Butylparaben, potrebbe predisporre ad eritema e un regolamento UE del 2004 obbliga, proprio per i più piccoli, la dicitura in etichetta: “Non utilizzare nell’area del pannolino”.

 

Lo stesso regolamento pone la soglia dello 0,14% per l’uso di dette sostanze e il loro divieto nei prodotti da non sciacquare come le salviettine o la pasta per il cambio.

 

Inoltre, i parabeni sembrano essere implicati nella predisposizione a forme tumorali legate al seno, essendo ormonosimili e potenzialmente in grado di simulare l’azione degli estrogeni femminili.

 

In base al nuovo Regolamento Ue del 2004, sono dunque state inserite nella lista degli ingredienti più pericolosi le seguenti sostanze vietate: Isopropylparaben, Isobutylparaben, Phenylparaben, Benzylparaben, Pentylparabene.

 

Resta invariata la concentrazione massima pari allo 0,8% per la somma di tutti gli altri parabeni contenuti in un prodotto cosmetico.

 

 

L’uso del fenossietanolo nei cosmetici per bambini

 

 

Il fenossietanolo è un altro conservante antibatterico contro muffe o lieviti con il potere di fissare il profumo.

 

Il livello di concentrazione è però fissato all’1% nei prodotti per i bambini che sono particolarmente esposti a problemi di irritazione e allergie sviluppate da fenomeni di ipersensibilità.

 

Si è scoperto che il fenossietanolo viene assorbito per circa il 40% in caso di prodotti da non risciacquare.

 

L’Agenzia nazionale per la sicurezza dei medicinali e dei prodotti sanitari invita dunque a non utilizzare questa sostanza in prodotti come le salviettine e la pasta per il cambio, non risciacquabili, e a ridurre allo 0,4% la concentrazione massima qualora siano cosmetici per bambini inferiori a 3 anni.

 

 

Gli olii essenziali nei cosmetici per bambini

 

Gli olii essenziali vengono molto apprezzati per la loro efficacia naturale ma non sono così innocui come si pensa.

 

Gli olii essenziali vengono assorbiti dalla nostra pelle e innanzitutto bisogna utilizzarli diluiti (dall’1 al 5% in olio vegetale) perché puri possono essere irritanti per le mucose e causare lesioni o infiammazioni alla cute; inoltre il loro uso deve sempre essere consigliato, dosato e controllato da un medico.

 

Alcuni olii essenziali, possono addirittura risultare tossici se assunti in dose inadeguata o se c’è una ipersensibilità nei confronti della componente principale dell’olio. Ad esempio, l’olio essenziale di pino, se si è sensibili o, peggio, allergici ai pini, non dovrebbe essere usato.

 

Il loro uso orale è sempre sconsigliato, perché può essere anche altamente tossico o, in casi estremi, mortale.

 

In gravidanza, allattamento o prima infanzia, la cautela deve essere massima, con il diretto supporto di un esperto qualificato.

 

 

L’alcol nei cosmetici per bambini

 

 

L’alcol è un ingrediente fondamentale per i prodotti cosmetici vista la sua capacità solvente e la sua velocità di evaporazione. È inoltre usato come conservante grazie alla sua azione antimicrobica. Apprezzato anche come antischiumogeno.

 

Per limitare più possibile i problemi di irritazione potenziale, negli anni, c’è stata la tendenza sempre più ampia di ridurne o eliminarne l’uso, ma nelle emulsioni arriva a toccare concentrazioni che toccano il 20%.

 

L’irritazione derivante dall’alcol, va da quella della cute causata da disidratazione al possibile danneggiamento di aeree sensibili quali occhi e zona intima, a quella di sensibilizzazione più generica.

 

In generale, laddove vi sia la presenza di alcol è bene, in particolare per i bambini, usare cautela nell’uso, nel prolungamento dell’uso stesso e, se possibile, optare per un prodotto che non ne contenga.

 

 

Profumi e fragranze nei cosmetici per bambini

 

 

In realtà, non sarebbe necessario indicare in etichetta la presenza di specifici profumi o fragranze a meno che queste non siano potenzialmente irritanti o pericolose.

 

Le diciture generiche “Parfum” o “Aroma” possono essere sufficienti, secondo la normativa. Non lo sono invece laddove è appunto presente una o più delle 26 sostanze potenzialmente pericolose nei cosmetici individuate dal Comitato Scientifico sulla Sicurezza dei Consumatori per aiutare il consumatore ad individuare potenziali rischi.

 

Ad esempio, l’eugenolo, contenuto nell’olio di garofano e nel basilico, il geraniolo e il citronellolo, sono esempi di sostanze diffuse in natura e dunque considerate spesso, a torto, automaticamente anallergiche, che devono invece essere evitate nei cosmetici per i bambini e valutate e segnalate adeguatamente in quelli per adulti.

 

 

Cosmetici per bambini: gli ingredienti più pericolosi

 

 

Alla luce di tutto ciò, oltre agli ingredienti suddetti, possiamo stilare una lista dei principali ingredienti più pericolosi che non devono trovarsi nei cosmetici per bambini:

  • Parabeni
  • Alcol
  • Olii essenziali (limonene, citronellol, linalool, cinnamal, etc…)
  • OGM (in particolare ci si riferisce a estratti vegetali derivati da piante geneticamente modificate)
  • Fenossietanolo
  • Ftalati usati nella cosmetica: come solventi, denaturanti o agenti filmogeni
  • Cloridrato di alluminio: che può trovarsi soprattutto nei deodoranti
  • Ingredienti di origine animale come le lanoline purificate e i prodotti lattiero-caseari (tranne per i prodotti dell’alveare: miele, cera d’api, ecc…).
  • Terpeni: sostanze chimiche presenti negli olii di pino, di limone o d’arancia e utilizzati come solventi o come fragranze che, per reazione, possono produrre anche sostanze molto nocive come la formaldeide; tra essi troviamo canfora, mentolo, eucaliptolo.
  • Triclosan spesso impiegato in associazione con altri conservanti per potenziarne l’efficacia antibatterica; in realtà ne è consentito l’uso nei cosmetici fino ad una concentrazione massima dello 0,3% ma è un ingrediente non biodegradabile e che può innescare pericolosi meccanismi di resistenza batterica.
  • Clorfenesina: un antimicrobico usato come conservante e ammesso con un limite massimo di concentrazione dello 0,3%. Può esporre i soggetti particolarmente sensibili come i bambini ad irritazioni e dermatiti.
  • Nichel: è di fatto impossibile che non vi siano tracce di nichel ma bisogna accertarsi che si rispetti il limite previsto per legge di < [0,5-1] ppm (0,00005-0,0001%), ovvero le tracce dovute ai processi di lavorazione e pertanto tecnicamente inevitabili.

 

Dunque, alle mamme, si raccomanda un’attenzione particolare alle etichette e ai loro ingredienti per saper scegliere al meglio per i propri bimbi.

 

Autore Foto: AlenKadr – Fotolia.com



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