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Mamme Stanche e che NON ce la Fanno Più a Essere Felici

di Gioela Saga

15 Novembre 2016

Ci sono moltissime aspettative dietro all’identità di una mamma.

Si suppone che una donna diventi mamma e, contestualmente, diventi in grado di sopportare tutto, una sorta di supereroe in grado di dormire poche ore per notte, nutrire il proprio bambino nel miglior modo possibile, incline alle fatiche e ai dolori fisici e psicologici, capace di attutire le ansie e con tutte le risposte ad ogni dubbio sulla propria vita futura e la propria femminilità.

 

Non è sempre così, la mamma non è una macchina da guerra così instancabile, a volte più cose si inceppano in questo meccanismo considerato a torto fin troppo naturale e scontato. Ci sono invece mamme stanche, frustrate, che non ce la fanno più e sono semplicemente sull’orlo di una crisi di nervi.

Mamme stanche che non ce la fanno più

mamme stanche depressione

Molte donne vivono la maternità con una gioia immensa, come tutte le altre, per poi sentirsi dopo il parto particolarmente svuotate e confuse.

 

Il cambiamento della maternità è probabilmente uno dei più radicali e profondi che possa vivere una persona. Sentirsi scorrere nelle vene quasi l’onnipotenza di aver potuto concepire e far nascere una nuova vita e poi sentirsi infinitamente piccoli come quando si ha la sensazione di cadere guardando le nuvole in cielo senza un appiglio.

 

Non sono solo cambiamenti fisici che mettono a dura prova la tempra di una donna ma anche gli aspetti pratici di gestire una situazione così nuova e quelli psicologici.

 

Ci sono mamme che avvertono tutto ciò come in lontananza o per poco tempo, senza che tutto ciò possa intaccare la qualità del loro nuovo ruolo, altre invece lo somatizzano molto di più fino a sfiorare o entrare nel tunnel della depressione.

Mamme stanche che non ce la fanno più e che si sentono schiacciate dal loro ruolo.

mamme stanche depressione

Bisogna anche pensare che molte non si rendono conto di essere entrate in questa spirale che le succhia ogni felicità e gioia, spesso si dà tempo al tempo e non si realizza quanto questo stato d’animo diventi sempre più persistente.

 

Si stima che 3/4 delle donne non ammettano di avere questo tipo di problema proprio perché non ne sono consapevoli. Una su sette incorrerà in problemi di depressione post partum più o meno intensi.

 

L’associazione Panda che aiuta i genitori nel periodo post natale, stima che nella maggior parte dei casi, le mamme aspettino almeno sei mesi prima di recarsi da un medico per raccontare la loro esperienza e la loro difficoltà a gestire il loro ruolo ruolo. Tutto questo tempo per realizzare che si sta davvero soffrendo a livello patologico e non si tratta di una semplice stanchezza o malinconia passeggere ma di un disagio che comporta problematiche importanti.

Mamme stanche e depresse

La società stessa impone degli standard di aspettative per le mamme e sentirsi non adeguate e non all’altezza fa scaturire un senso di inadeguatezza più o meno grave che può sfociare nella depressione.

 

Le mamme devono essere aiutate a non sentirsi sminuite se non sono perfette e se ogni tanto si sentono stanche o non in grado di sopportare tutto con il sorriso sulle labbra. La società deve aiutare n questo, sia nell’abbassamento delle aspettative e di cliché sorpassati e irreali, sia nell’appoggiare e invitare le donne a guardarsi dentro, capire ed accettare se qualcosa non va.

 

Altrimenti si instaura un meccanismo a catena che fagocita la mamma: sono troppo stanca, non lo capisco, non lo ammetto, mi sento in colpa e mi sento ancora più stanca, giudicata e inadeguata.

mamme stanche depressione

Proprio il giudizio eventuale degli altri, fino ad arrivare alla vera e propria paura che venga tolto il bambino, porta molte mamme stanche a nascondersi e a non rivelare il loro disagio.

 

Facciamo in modo che vi sia maggiore consapevolezza di tutto ciò e le mamme si sentano libere di essere esseri speciali ma umani, con limiti e difetti.

 

Se una neomamma si rompesse il braccio, tutti busserebbero alla sua porta per sapere se ha bisogno di qualcosa, qualcuno porterebbe da mangiare, altri aiuterebbero con le faccende domestiche, altri ancora la solleverebbero dal bimbo per qualche ora al giorno…. allora perché non fare lo stesso quando il disturbo non sembra così visibile o fisico?

 

Pensiamo prima che sia troppo tardi che, senza essere invadenti, una parola di conforto o di condivisione può portare un enorme beneficio a mamma, bimbo e all’intera famiglia appena allargata.

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