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Vesuvio: Eruzione e Rischi Secondo gli Esperti

di Federica Federico

09 Dicembre 2016

A Napoli, presso la Mostra d’Oltremare, si sono incontrati tecnici ed esperti professionalizzati e hanno dibattuto sul Vesuvio, il magico vulcano partenopeo che affacciandosi sul golfo rende suggestive le cartoline Napoletane.

Durante il convegno intitolato “Vulcano rischio napoletano”, professionisti del settore, studiosi e tecnici hanno esposto i pericoli legati all’attività vulcanica partenopea e al Vesuvio.

vesuvio napoli

L’evento pubblico ha avuto luogo sabato scorso e gli interventi più determinanti meritano la massima attenzione della popolazione campana e dello Stato, con lo scopo ultimo di preparare i cittadini e le istituzioni a qualsivoglia emergenza.

 

Se il Vesuvio dovesse scoppiare in 300 secondi potrebbe fare anche 600mila vittime, ma siamo certi che non accadrà nei prossimi mesi” queste le parole del capo della direzione regionale dei Vigili del Fuoco.

 

La stampa nazionale nel riportare i risultati del convegno e le dichiarazioni degli esperti chiarisce che il rischio illustrato è solo potenziale: nulla fa pensare che il Vesuvio possa eruttare in modo dirompente ed in maniera distruttiva, improvvisamente e senza avvisaglie. Lo scenario è tutt’altro: le moderne tecnologie di controllo e monitoraggio dell’attività del sottosuolo consentono di prevedere un’eruzione anche con 30 giorni di anticipo attivando, quindi, efficacemente i piani di evacuazione.

 

Informare i cittadini e renderli consapevoli dei rischi deve sensibilizzare al rispetto di detti piani di evacuazione nonché al cosciente affidamento alle autorità:

laddove dovesse rendersi necessaria l’evacuazione delle zone a rischio intorno al Vesuvio, sarebbe fondamenta le la collaborazione della cittadinanza.

Un’eruzione può essere prevista anche con un mese di anticipo e, dal momento in cui arriverà il preavviso, la gente dovrà ascoltare quello che verrà detto dalla protezione civile e dai Comuni”, ha infatti affermato lo stesso capo della direzione regionale dei Vigili del Fuoco.

Stando a quanto risulterebbe dai lavori del convegno, l’area a più alto rischio eruzione vulcanica non sarebbe la zona rossa alle pendici del Vesuvio bensì il territorio dei Campi Flegrei.

Rispetto all’attività vulcanica partenopea, gli esperti hanno chiarito che i livelli di rischio sono 4: si progredisce dal livello base a quello di attenzione, dallo stato di preallarme a quello di allarme.

 

Il Vesuvio è al livello base, quello meno pericoloso; i Campi Flegrei, invece, si trovano allo stadio successivo ovvero nel livello di attenzione.

Nulla fa presagire una violenta eruzione del Vesuvio né fenomeni vulcanici dirompenti nelle aree vesuviane.

Quando ci sarà l’eruzione, è più probabile che sia piccola. Questo il convincimento degli esperti, sebbene ciò nulla toglie alla necessità che i piani di evacuazione preparino la popolazione a ogni evenienza, anche allo scenario più improbabile.

Uno dei massimi rischi legato ad un’attività vulcanica anche moderata è quello dell’accumulo di ceneri sugli edifici.

Il peso delle ceneri può determinare lesioni e crolli. L’ordine degli ingegneri si è mobilitato per studiare efficaci misure di prevenzione capaci, in caso di evenienza, di fare fronte a questo problema. All’uopo sono stati formati oltre 1900 professionisti in grado di effettuare verifiche di agibilità degli edifici situati in territori colpiti da calamità naturali.

Il Vesuvio è un gigante buono che merita informazione.

E’ esattamente nel bisogno di informazione che risiede la necessità di condividere i risultati di quest’ultimo convegno. La popolazione deve essere resa partecipe dei rischi, i cittadini devono sapere consapevolmente e senza allarmismi!

Contro i Terremoti la Prevenzione è Possibile



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