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Asilo nido inserimento, consigli pratici

di Redazione VitaDaMamma

14 Settembre 2011

Inserimento all’asilo nido, primo giorno di scuola, il piccolo deve ambientarsi ed abituarsi al nido.

Pianti, sensi di colpa, inadeguatezza e timore, questi gli stati d’animo di mamme, papà e piccini nel periodo dell’inserimento scolastico all’asilo nido.

 

Hanno accesso all’asilo nido i bambini di età inferiore ai 3 anni, quindi bimbi assai piccoli. La scelta di far frequentare l’asilo nido al proprio bambino normalmente è dettata da necessità economiche e lavorative di entrambi i genitori, infatti, il nido viene comunemente “usato” per sopperire all’assenza dei genitori nelle ore lavorative.

Sebbene sia un luogo di formazione e rappresenti per il piccolo la primissima opportunità di emanciparsi dall’adulto, raramente è scelto da genitori disoccupati o in cerca di occupazione, quando la mamma o il papà non lavorano, di norma, preferiscono occuparsi direttamente del piccolo e tengono a casa il proprio bambino per i primi tre anni di vita (età in cui andrà alla scuola dell’infanza, scuola materna).

 

Inserimento al Nido, consigli pratici

  1. Approccio al Nido – chi compie questa scelta non deve assolutamente farsi invadere dai sensi di colpa. Laddove il bimbo debba andare al nido, il migliore atteggiamen

    to che il genitore possa assumere è questo: concentrarsi sul fatto che una necessità ha generato tale scelta, riflettere sul fatto che il nido è comunque una soluzione “sana per il bambino”, permetterà al piccolo di frequentare altre persone e consentirà ai genitori di riempirlo di coccole e attenzioni al rientro a casa.

  2. Paura e panico dinnanzi alla necessità di lasciare il bambino così piccolo al Nido – la situazione si deve affrontare diversamente. E l’ingresso al Nido si può gestire con serenità se si prova ad usare un po’ di razionalità, lucidità e responsabilità, considerando anche l’idea che l’inserimento al nido non è una pratica rivolta solo ed esclusivamente al bambino, ma coinvolge più figure: il bambino la mamma e l’educatrice e quindi non è un’azione esclusiva del bambino. L’inserimento al nido andrebbe quindi considerato come un processo di conoscenza e socializzazione che vede come protagonisti anche la mamma e l’insegnante. Perciò se il vostro senso di colpa è legato all’idea che state sottoponendo ad uno stress solo e unicamente il vostro bambino, rassicuratevi, non è così!
  3. Gradualità e calma– l’inserimento al nido (inserimento inteso come conoscenza di bambino – mamma -insegnante) avviene sempre in maniera graduale. Il primo approccio al Nido è visivo e conoscitivo, utile maggiormente ai genitori, e poi vi è l’adattamento del bambino al nuovo ambiente, alla nuova situazione e alle nuove persone. Nella maggior parte dei casi gli insegnanti invitano i genitori ad affidargli il proprio bambino solo per alcune ore al giorno, ore che poi lentamente andranno ad aumentare. Inizialmente durante la permanenza al Nido la mamma sarà presente e “inizierà anche per lei l’inserimento”.
  4. Conoscenza del bambinol’inserimento serve anche ai docenti, con questa pratica di “accompagnamento del bambino” inizierà per l’insegnante la conoscenza del piccolo. L’educatrice dovrà imparare le abitudini e le necessità del bambino e trovare la giusta soluzione di azione, considerando anche che dovrà occuparsi di più bambini contemporaneamente. Tra insegnante e bambino dovrà instaurarsi un feeling, un legame che crescerà nel tempo fino ad arrivare al punto più importante: il bambino deve vedere nell’educatrice un punto di riferimento. In questo periodo di inserimento , che di solito dura una settimana o due, a seconda delle indicazioni fornite dagli educatori, inizia la “conoscenza”.
  5. Confidenza del bambino con il nuovo ambiente – il bambino conoscerà il nuovo ambiente, l’aula, nuovi giochi, nuovi volti, nuove voci e nuovi suoni e … così inizierà il suo cammino scolastico.

 

Alcune semplici regole di pratico comportamento per i genitori, consigli al fine di effettuare un graduale e sereno inserimento che giovi sia ai grandi che ai piccini:

il genitore deve essere sereno, affrontare questo periodo nel migliore dei modi per far sì che l’introduzione alla scuola avvenga senza traumi anche per il suo piccolo. Se il bambino percepisce che la mamma o il papà vivono il periodo dell’inserimento al nido con ansia, non si sentirà sereno nel frequentare quel posto e non avrà fiducia in quelle nuove persone.

– è ovvio che può capitare quello che ogni genitore teme: che il bambino pianga e non voglia stare da solo al Nido.
In questo caso bisogna sempre ascoltare le richieste del bambino, guardarlo negli occhi e sorridergli ( anche se la cosa non è affatto semplice) dirgli che lì si divertirà.

allontanarsi solo dopo aver giocato un po’ con lui, dopo averlo rassicurato e salutato. Potete anche, dopo aver giocato assieme, rimanere un po’ in disparte con un’altra mamma a guardarlo mentre vi confrontate circa le vostre paure,timori o magari chiacchierate del vostro programma preferito; la vostra presenza servirà per far stare sereno il vostro bambino, il quale si sentirà osservato da voi, percepirà la vostra soddisfazione per il suo buon comportamento e sarà fiero di fare una cosa che a voi fa piacere.

– prima o poi arriverà il momento di lasciarlo e andare via. Ricordatevi sempre di salutarlo. Non è consigliabile sparire. Allontanatevi, invece, se lo vedete emancipato ed autonomo, accanito a giocare; se il piccolo stesso si dimostra di avere accettato il nido e si tuffa nei giochi lasciatelo andare, in questo caso è inutile pretendere quel saluto che servirebbe a voi madri più che ai figli stessi.

Perchè è importante salutare il bambino prima di andarsene? Perchè è importante supportare il bambino che ancora non si è ambientato? Perchè serve essere fisicamente presenti, anche se si resta in disparte? Tutto ciò è importante perchè rassicura il bambino e ci “salva” da un rischio: quello di farlo sentire abbandonato, di farlo piangere e di impedire la sua corretta accettazione della scuola … se il bimbo si dovesse sentire abbandonato, il giorno dopo, di sicuro nutrirebbe la paura che voi vi allontaniate nuovamente. Dategli sempre un bacio e salutatelo con dolci parole: “Ciao, la mamma va via, tu divertiti. Ci vediamo dopo”.

 

– Infine la collaborazione e la fiducia tra voi genitori e l’insegnante è molto importante sia per una personale tranquillità ( a quelle persone state affidando vostro figlio!), sia per un corretto inserimento. Il bambino
percepisce tensioni e antipatie e potrebbe elaborare il conflitto con “armi bambine”, come fare i dispetti e i capricci.

Gli asili nido di oggi e le educatrici sono strutturati, studiati e preparati per affrontare nel migliore dei modi questo periodo di approccio alla scuola, superando le paure e i timori dei grandi e dei piccini. Esso si può ormai considerare uno spazio, un luogo non solo nel senso fisico, ma anche e soprattutto emotivo, un ambiente nel quale il piccino inizia a compiere le prime azioni autonomamente e a fare esperienze che lo aiuteranno nella crescita intellettuale ed emotiva.

Che l’inserimento abbia inizio!!!



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