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Compravendita di Neonati: Bimba di 3 Mesi Venduta per 500€

di Federica Federico

06 Marzo 2017

Gli esseri umani non sono un oggetto e pertanto non possono essere commercializzati. La compravendita di neonati, bambini, donne ridotte in sottomissione è da sempre una piaga sociale, si insinua laddove è maggiore la miseria e la disperazione e va contro l’umano rispetto.

La non commerciabilità dell’essere umano è una legge morale che è divenuta sociale per ragioni di cuore e buon senso: ogni uomo ha riconosciuto nei suoi simili un bene e un interesse superiore ed etico alla buona vita, al rispetto e alla salute fisica e morale.

Eppure la compravendita di esseri umani, in diversi modi posta, è ancora un dramma sociale, lo è sopratutto nei paesi in cui la povertà e la sottocultura sono maggiormente diffuse. In india è ancora viva la minaccia costante del commercio di bambini.

Una bimba di appena tre mesi di vita è stata venduta a una coppia dietro corresponsione di 35mila rupie, pari a 500 euro. Sei gli arrestai con l’accusa di compravendita di neonati.

La polizia ha scoperto la tratta della minore grazie a una segnalazione proveniente dal villaggio in cui vive la famiglia della piccola, questo quanto trapela dalla stampa internazionale.

compravendita di neonati venduta bimba 3 mesi

E’ stato confermato che che gli agenti hanno fatto irruzione nel Multi Speciality Hospital di Hibrahimpatnam (India) deducendo in arresto il direttore del presidio sanitario e un amministratore, questi ultimi avrebbero mediato la vendita della bambina. Ed inoltre sono stati arrestati i genitori biologici come quelli “acquirenti”.

La compravendita di neonati e minori espone i bambini all’enorme pericolo di transitare da una mano a un’altra senza nessuna garanzia di stabilità, nemmeno di stabilità affettiva.

Questo fenomeno lede anche alla buona riuscita del legale affidamento dei bambini in stato di adozione perché elude ogni controllo legale e sanitario, come qualsivoglia burocrazia.

La compravendita di neonati e dei minori è altamente amorale perché tratta queste creature come oggetti passibili di divenire merce con un prezzo e un valore di scambio, esattamente come qualsiasi altro bene materiale.

I genitori naturali della bambina venduta in India avrebbero accettato di “smerciare” la figlia ad una coppia senza prole; la mamma e il papà biologici hanno altre due figlie femmine, questa compravendita gli avrebbe fruttato 35mila rupie (ovvero 500 euro), 10 mila delle quali sarebbero andate ai mediatori della tratta di neonato.

 

E’ presumibile che dietro il gesto compiuto dai genitori naturali vi sia la disperazione economica, non basta, però, questo a giustificare la compravendita di minori: un figlio è un miracolo che meriterebbe sempre rispetto.



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