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Mamma Senza Mani, Volevano Portarle Via il Figlio

di Gioela Saga

06 Marzo 2017

Ci sono cose che noi consideriamo scontate che per molte persone non lo sono affatto.

 

Questa è la storia di una donna che ha dovuto lottare sempre, fin dalla sua nascita, quando, a causa di una deformazione congenita, i suoi genitori l’hanno rifiutata e lasciata in un orfanotrofio. Ora questa donna è una mamma senza mani ma che ha il cuore pieno di amore, moltiplicato anche per tutto l’amore che lei non ha mai potuto avere dalla sua mamma e dal suo papà.

Mamma senza mani lotta per la figlia

mamma senza mani vista come un pericolo

Eppure pare che non sia né la prima, né l’ultima volta, che una mamma deve lottare per il proprio figlio e dove, al contrario di quanto si pensi, la cosa che meno conta è proprio l’amore che lei ha per il suo piccolo. Se fosse bastato quello, non ci sarebbe stata tutta la sofferenza e la lotta che Anna ha dovuto subire per poterlo tenere con lei.

 

Una mamma senza mani per non avere gli stessi diritti

Anna è bielorussa e ha una malformazione congenita che non ha permesso alle sue gambe e alle sue braccia di svilupparsi normalmente, manca completamente delle mani.

 

Passa la sua intera infanzia in istituto, sognando che i suoi genitori tornassero a prenderla, lei stessa li aveva cercati poi, ottenendo solo un’enorme delusione: i due non volevano avere nulla a che fare con lei.

 

Anna si da da fare e rivoluziona la sua vita, diventa indipendente, dimostra a se stessa di poter farcela da sola, impara anche ad usare il computer e a ricamare!

Finalmente si era anche innamorata e il suo amore era ricambiato da quello che diventerà il suo compagno: Anatoli.

mamma senza mani vista come un pericolo

 

Anche lui sapeva cosa volesse dire essere trattato “diversamente”, aveva avuto la poliomielite e ne portava i segni evidenti.

 

I due si sposano nel 2008 e dopo qualche anno arriva anche la stupenda notizia di una gravidanza.

L’arrivo della figlia per la mamma senza mani

Il medico era stato molto realista e aveva consigliato l’interruzione della gravidanza, considerando le difficoltà di gestire la genitorialità con i loro limiti fisici ma loro non ci hanno pensato un solo istante e hanno proseguito la loro avventura, non hanno mai avuto ripensamenti.

 

Nel 2015 arriva il bimbo tanto atteso: Kostia. Ma qualcosa turba subito la felicità dei neo genitori.

 

Quando Anna e suo marito stanno lasciando l’ospedale, i medici comunicano loro che non erano autorizzati ad andare via con il loro bimbo.

 

Anna si sente il mondo crollare addosso: gli assistenti sociali e i medici si erano coalizzati, anche guardandola accudire il piccolo nei giorni di ricovero, dopo il parto, avevano osservato e stabilito che non avrebbe potuto crescere il bambino, avrebbe potuto farsi male, o addirittura morire, se lasciato alle loro cure dei genitori.

 

Secondo loro il bambino doveva essere affidato a una famiglia “normale”!

mamma senza mani vista come un pericolo

Anna già in orfanotrofio seguiva i bambini più piccoli e, con gli anni, era diventata sempre più autonoma ma i medici non sentivano ragioni.

Anna, mamma senza mani e il suo compagno, decidono di lottare per il piccolo

I due hanno chiamato i mass media e raccontato la loro storia, Anna fa vedere come poteva prendersi cura di Kostia e smonta una ad una le ragioni per portarle via il figlio. Si fanno persino sottoporre volontariamente ad esami fisici e psicologici per dimostrare la loro capacità.

 

In poco tempo, tutta la nazione e i la stampa è con loro. La forte pressione mediatica fa in modo almeno che, in un primo tempo, possano lasciare l’ospedale con il bimbo.

 

Oggi, dopo un anno e mezzo, Anna e Anatoli sono ancora spesso invitati in tv per raccontare la loro storia che sia da esempio.

 

Le disabilità fisiche si possono superare con l’amore e la dedizione, non possono davvero definire e limitare in modo superficiale i canoni “normali” della genitorialità.

mamma senza mani vista come un pericolo

Kostia è un bambino gioioso, intelligente di cui i suoi genitori sono orgogliosi. L’assistente sociale preposta verifica che tutto prosegua nella tutela del minore ma pare evidente che i due siano perfettamente in grado di adempiere alle loro responsabilità in modo adeguato e amorevole.

 

Video:

 

Storia di una Mamma Senza un Braccio

Fonte: Brestskaya gazeta



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