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Essere Padre: 3 Principi a cui Ispirare la Vita da Papà

di Federica Federico

19 Marzo 2017

Si dice comunemente che i papà divengano tali solo dopo il parto della mamma, l’opinione più diffusa (e forse un po’ materialista) è che gli uomini necessitino del bambino come prova tangibile della loro creazione d’amore.

E’ innegabile che ogni mamma ha visto l’amore negli occhi del proprio uomo quando per la prima volta lui ha abbracciato, guardato, accarezzato o odorato il figlio.

Questo non vuol dire, però, che per ogni maschio sulla faccia della terra la nascita, e non la stessa gravidanza, rappresenti il momento della paternità.

Per essere padre ci vuole innanzitutto il cuore e un’ispirazione alla famiglia.

essere padre

Il rapporto materiale col bambino non è un equazione matematica della paternità, è, piuttosto, uno stereotipo, nato anche come amico e compagno del più vecchio luogo comune per cui l’uomo rappresenta nella coppia e nella famiglia quello forte e duro, il materialista, il meno sentimentale, il più fiero, eccetera eccetera.

I papà riescono ad amare anche già solo l’idea del figlio, spesso più alta è la loro partecipazione alla gravidanza maggiore riesce ad essere l’adattamento alla vita familiare quando il bebè viene alla luce.

Perché, che lo si immagini o meno, da quel fantastico momento che tutti definiscono parto in realtà si ri-parte, si ri-nasce e si ri-comincia, da lì in poi è vita nuova!

Accoglier un figlio significa accogliere la propria trasformazione l’uomo muta da essere individuale a essere familiare ovvero da maschio, compagno o marito arriva a divenire custode di un’altra vita nata nel nome dell’amore. E’ tanto più facile essere padre quanto più ispirata e radicata sia la volontà e la consapevolezza di essere divenuto il custode e il responsabile di un nuovo nato.

essere padre nascita di un bebè

Per essere padre sono necessarie tre doti: pazienza, fedeltà e verità. Sono questi tre principi chiave a cui ispirare la Vita da Papà (ma anche la Vita da Mamma).

Pazienza, fedeltà e verità non si possono definire attitudini né virtù e non sono neanche la fisiologica risposta della mente e dell’anima alla nascita di un figlio:

nella realtà dei fatti, queste tre doti non spuntano come fiori nel prato della vita, rappresentano, invece, tre scelte, tre sacrifici e tre regole di comportamento da auto-imporsi.

  • Essere padre vuol dire affrontare con costanza e senza sosta la paura, l’ansia, il dubbio morale rispetto all’indecisione tra bene e male (non c’è genitore che non si chieda costantemente se si sta comportando nel giusto modo);
  • essere padre vuol dire sostenere sempre il confronto con l’altra metà decisionale nell’educazione del figlio, ovvero il confronto con la mamma;
  • allo stesso tempo essere padre significa sorreggere la crescita del bambino e sostenerne ogni passo, ogni capriccio, ogni crisi, ogni problema.

Per tutto questo il solo rimedio è la pazienza.

La pazienza non la vendono con gli omogeneizzati! Essa è un bene difficile da ottenere da se stessi: si ricava solo dall’autocritica, emerge solo dall’analisi di sé e dal confronto vero e pacato con l’altro genitore e col figlio stesso.

 

Pertanto, essere pazienti significa essere capaci di confrontarsi, di guardare alle ragioni dell’altro, di esaminare il proprio modo di fare e le proprie azioni. Chi ha pazienza ha pure l’umiltà di chiedere scusa e insieme ha la forza di recuperare la pace. Un buon padre fa tutto questo!

Un buon papà è fedele all’amore per suo figlio.

Spesso ho precisato come questo concetto di fedeltà non voglia dire che un buon padre sia “costretto a rimanere eternamente accanto alla mamma”. Fedeltà qui vuol dire coerenza e pieno rispetto dell’amore inteso come sentimento di tutela e cura della creatura messa al mondo, ovvero del figlio.

 

Qualsiasi cosa accada nella vita dell’adulto, se questi ha deciso di essere papà, deve gestire le conseguenze di ogni vicenda rimanendo fedele all’amore per il figlio.

Del resto è innegabile che il principio della fedeltà dovrebbe informare la vita di chiunque abbia a che fare con un bambino, mamme, nonni, zii e educatori.

Essere padre vuol dire essere modello di vita e la vita di un bimbo influisce sul futuro del mondo, chiunque di noi voglia un mondo migliore dovrebbe pretendere da se stesso di educare i figli alla verità.

Ispirare il proprio ruolo di padre alla verità vuol dire non mentire mai e nemmeno sui sentimenti istruendo il figlio a muoversi nel mondo con lealtà e buon senso. Solo grazie alla verità si può anteporre l’essere all’avere.

Quando Diventa Papà un Uomo



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