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Vespe aliene: aumenta il rischio allergie

di Federica Federico

10 Aprile 2017

Le chiamano “vespe aliene”, la loro presenza nel territorio italiano sarebbe direttamente connessa al crescente fenomeno dello spostamento di uomini e merci per il mondo e contemporaneamente è stata resa possibile dall’innalzamento delle temperature e dal “clima pazzo”.

Di imenotteri stranieri (insetti non oriundi) hanno dibattuto gli esperti della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC) nel corso del 30° congresso nazionale tenutosi a Firenze.

L’allarme “vespe aliene” non è trascurabile come non lo è, in generale, la possibile sensibilità a un morso di insetto:

ogni anno 5 milioni di italiani vengono punti da un’ape, vespa o calabrone, si stima che si registrino circa 400.000 casi di reazione allergica e tra essi anche casi di shock anafilattico.

Vespe aliene e rischio allergie

Si stima che siano circa 50 all’anno i decessi da puntura di insetto, il timore è che le “vespe aliene” e gli insetti migranti possano determinare un aumento di questo triste numero.

La provenienza di questi nuovi insetti è certa: arrivano da Cina e Medio Oriente.

Per esempio, è stato registrato l’arrivo di “vespe migranti” in origine abitanti della Cina o dei Paesi Mediorientali:

  • la Vespa Orientalis, proveniente dal Sud Est europeo e dal Medio Oriente, è presente soprattutto in Sicilia e sta risalendo la penisola;
  • mentre la Vespa Velutina, proveniente dalla Cina, si sta espandendo ed è già presente in Piemonte e Liguria.

Vespe aliene e rischio allergie

 

Sebbene le nuove specie non siano più aggressive di quelle italiane, gli esperti sostengono che gli insetti d’importazione e le “vespe aliene”, anche data l’estraneità di questi ceppi al nostro territorio, hanno determinato un aumento del rischio allergie.

Da un punto di vista statistico, l’importazione di nuove famiglie di insetti aumenta le popolazioni di api, vespe e calabroni e matematicamente innalza le probabilità di essere punti. Inoltre il veleno inoculato dalla puntura di una “vespa aliena” appartiene a specie velenifere sconosciute nel nostro territorio e mai entrate in contatto con la nostra popolazione.

Gli esperti dicono che questi nuovi veleni “potrebbero anche dare reazioni crociate con le sostanze velenifere autoctone”.

I pazienti allergici ovvero tutti coloro che già sanno di essere altamente sensibili al veleno di imenotteri, di essere a rischio reazioni allergiche o shock anafilattico, possono scegliere il vaccino.

 

Secondo gli esperti il vaccino contro il veleno degli imenotteri può proteggere efficacemente il 97% degli allergici, tuttavia la scelta vaccinale è limitata soltanto a un paziente su 7 rispetto alla popolazione a rischio. Pertanto, il consiglio rivolto a tutti i soggetti allergici, è quello di fare capo a un allergologo di fiducia e in caso di necessità valutare una terapia desensibilizzante.



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