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Gruppo WhatsApp di classe pro e contro: come gestirlo

di Federica Federico

13 Aprile 2017

Quando viene aperto un gruppo WhatsApp di classe la mamma amministratrice e le madri che vi prendono parte sono animate dai migliori propositi: veicolare compiti e informazioni, fare corpo, scambiarsi opinioni, insomma diventare una classe unita.

 

Tuttavia, malgrado lo sforzo individuale e comune, il gruppo WhatsApp di classe rischia di diventare una trappola: troppi messaggi inutili, troppe polemiche sterili, poche discussioni fruttuose e nessun confronto importante.

 

Quasi sempre a proporre e aprire il gruppo WhatsApp di classe è una mamma volenterosa,

di solito quella più disponibile a dare i compiti alle altre mamme in caso di assenza dei figli da scuola, quella che si fa carico di raccogliere le quote regalo in occasione delle ricorrenze come il Natale o la Pasqua, quella che caldeggia, organizza, compera e impacchetta i regalini da parte di tutta la classe per ogni festicciola di compleanno. E spesso questa mamma volenterosa è anche colei che si accolla la responsabilità della rappresentanza di classe.

gruppo WhatsApp di classe pro e contro

Perché un gruppo WhatsApp di classe funzioni è necessario che sia costruito e gestito sin da subito come uno strumento funzionale alla collaborazione tra mamme che in comune hanno la scuola.

Se il gruppo viene abusato, per esempio se viene sfruttato come piattaforma di opposizione ai troppi compiti o alla didattica della maestra o peggio come luogo dove biasimare il comportamento di questo o quel bimbo, allora certamente le cose non andranno bene e la cooperazione tra mamme fallirà prima di avviarsi.

Silenziare il gruppo WhatsApp di classe e leggere i massaggi solo quando si ha tempo e pazienza per rispondere.

E’ questa la prima regola per una buona gestione dei rapporti con le colleghe mamme. In realtà parlare attraverso messaggi, scritti o vocali, postati in live su una piattaforma condivisa è una cosa più delicata di quanto non si possa immaginare!

Nel rispondere ai messaggi siamo da sole col nostro cellulare, questa distanza fisica dalle altre persone ha un peso sulla nostra psicologia: ci fa liberare dalle sovrastrutture comportamentali e spesso ci induce ad avere meno tatto di quello che praticheremo se stessimo parlando con una persona a quattr’occhi.

Tante volte, rispondendo a caldo e di getto ad un messaggio, si cade nella trappola dell’indelicatezza: non si riflette, si dà una risposta immediata e eventualmente condizionata da stati d’animo e impegni lontani dalla conversazione, non di rado, è così che si insinuano equivoci e incomprensioni.

 

Rinviare le risposte alle colleghe mamme sul gruppo WhatsApp di classe a un moneto di calma è un’ottima norma precauzionale anti-incomprensione.

gruppo WhatsApp di classe

Stabilire apertamente lo scopo del gruppo WhatsApp di classe che deve avere un valore funzionale alla vita scolastica dei bambini.

In questo senso tutte le mamme devono evitare messaggi di buongiorno e buonanotte, foto di auguri e video divertenti, immagini virali o domande non finalizzate allo scopo del gruppo.

Isolare il comportamento inappropriato delle mamme “buongiorno e buonasera” non è un male, più mamme incominciano a rispondere postando faccine e cuoricini , più messaggi inutili si assommano.

Perché un gruppo WhatsApp di classe duri funzionalmente nel tempo è bene rispondere solo alle comunicazioni importanti. Ed è indispensabile evitare ogni sterile polemica.

Il gruppo WhatsApp di classe non è la giusta sede per discutere della didattica della maestra o delle scelte della presidenza, men che meno è il luogo per dibattere sugli altrui principi educativi, sulla educazione e socialità di questo o di quel bimbo.

Il gruppo WhatsApp di classe non deve diventare il gruppo anti Marco o anti Marcella, perché ciò non avvenga è essenziale che nessuna mamma sia esclusa.

 

Una buona strategia per rendere il gruppo funzionale e per limitare le polemiche è inserirvi la maestra, oltretutto l’inserimento della maestra può garantire la veicolazione di importanti comunicazioni, in modo particolare quando i bambini svolgano attività al di fuori degli edifici scolastici, per esempio quando vanno in gita.

Se c’è da fare un regalo alla maestra, basta estrometterla temporaneamente dal gruppo avvisandola dell’evento particolare, circostanza questa che sostanzialmente si può realizzare solo a Natale, a Pasqua e in qualche caso alla fine dell’anno.



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