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Mauro Coruzzi: il volto segreto di Platinette

di Redazione VitaDaMamma

26 Aprile 2017

Schietta, diretta e senza peli sulla lingua, questa è Platinette, noto personaggio televisivo grazie alla quale Mauro Coruzzi, conduttore radiofonico e televisivo, scrittore e cantante, ha conosciuto la fama.

 

Il 24 aprile 2017 Coruzzi è stato ospite di “The Real”, il talk show tutto al femminile in onda su TV8 – condotto da Daniela Collu, Filippa Lagerbäck, Marisa Passera, Ambra Romani e Barbara Tabita – e si è raccontato in un’intervista molto intima e personale.

Mauro Coruzzi: il volto segreto di Platinette.

Mauro Coruzzi: il volto segreto di Platinette

Lo scorso lunedì le conduttrici del programma pomeridiano hanno accolto nel loro salotto televisivo Mauro Coruzzi che, per l’occasione, ha preferito apparire nella sua veste più “normale”, scegliendo di non indossare gli sgargianti e appariscenti abiti di Platinette.

<<Basta, quell’altra (riferito al personaggio che l’ha reso famoso) lasciatela un po’ a casa, è una vecchia ri****>>.

Dopo questa breve battuta, l’intervista parte subito rievocando le origini di Mauro Coruzzi, si parla della sua infanzia, quella di un bambino molto magro e solitario.

 

I genitori, contadini che abitavano nella provincia di Parma, si trasferirono in città per svolgere il lavoro di operai, la madre in fabbrica e il padre come muratore.

Il conduttore li descrive come persone semplici che, come molti tanti italiani all’epoca, hanno imparato a parlare correttamente la lingua italiana (loro parlavano solo il dialetto locale) attraverso la celebre trasmissione “Non è mai troppo tardi”.

Dall’infanzia all’adolescenza il salto è breve: Filippa Lagerbäck chiede a Mauro Coruzzi di parlare di quest’ultimo periodo, in particolar modo della sua fidanzata e della gravidanza di quest’ultima.

 

Mauro Coruzzi: il volto segreto di Platinette

All’epoca il conduttore aveva 17 anni e studiava per prendere la maturità scolastica.

<<È una storia brutta per la quale ho un senso di colpa profondissimo ancora adesso. Lo dico con tutto il cinismo di cui poi sono diventato proprietario. Le decisioni che si prendono nella vita, anche quelle che non sembrano ben ponderate come quando appunto hai un’età così fresca, e ti assale una marea di responsabilità>>.

Quello di cui parla Platinette era il periodo in cui in Italia non esisteva ancora una legge che regolamentava l’interruzione di gravidanza, un periodo in cui studiavano ed uscivano in 4, lui, il suo amico e le rispettive fidanzate.

Ciò che rendeva complicato quei rapporti però era che nessuna delle due ragazze sapesse che anche Mauro Coruzzi ed il suo amico avessero una storia.

<<Le due fidanzate non sapevano che anche tra noi (Platinette e il suo amico – ndr) c’era una storia.>>.

Una situazione che lui attribuisce non alla sua doppiezza quanto al fatto che a quell’età non aveva ancora ben chiaro cosa sarebbe poi diventato in futuro.

<<Ci fu questa gravidanza che decidemmo di non affrontare perché non eravamo non solo pronti, avrebbe scombinato la nostra vita a dei livelli… che poi si sarebbero credo ripercossi anche sul bambino… che oggi peraltro se fosse nato avrebbe 42 anni>>.

Coruzzi rivela di pensare ogni tanto a quel figlio mai nato, soprattutto quando incontra persone che potrebbero somigliargli o avere la sua stessa età.

<<Pensa che padre orrendo sarei stato!>> afferma.

Una riflessione dovuta al suo percorso di vita e al suo stesso essere sempre fuori da ogni schema che, come spiega, avrebbe potuto creare non pochi problemi a quel bambino mai nato.

 

La Lagerbäck non condivide questo suo ultimo pensiero, al contrario pensa che il suo sapersi raccontare così bene, anche per quanto concerne la sua emotività, avrebbe fatto di lui un buon punto di riferimento, soprattutto per un ragazzo.

Mauro Coruzzi: il volto segreto di Platinette

Mauro Coruzzi dichiara di non aver voluto e di non volere tutt’oggi tale ruolo in quanto essere un modello di riferimento comporta delle responsabilità che lui, che si definisce molto borderline e poco socievole, un’esistenza che definisce “faticosa” e che non augura a nessuno, non si sente di voler assumere.

 

Un’onestà che in pochi oggi sono in grado di dimostrare, tra i tanti “personaggi” impegnati nella folle corsa per diventare idoli di ragazzini vi è ancora chi rifiuta tale ruolo perché consapevole delle difficoltà costituite dal suo percorso, problemi simili a quelli di molti giovani che, ancora oggi, sono alla ricerca della propria identità.

 

L’intervista a Mauro Coruzzi, in arte Platinette, è disponibile sul sito di The Real.

 



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