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Problemi al seno in allattamento: l’esperienza di una mamma

di Maria Corbisiero

15 Maggio 2017

<<L’allattamento al seno è difficile, deve essere insegnato e deve essere appreso. Proprio come camminare, parlare, leggere e scrivere – può essere naturale, ma non sempre viene naturalmente>>.

Queste le parole di una giovane mamma che, ad un anno dalla nascita del figlio e dell’inizio dell’allattamento al seno, ha voluto raccontare le difficoltà incontrate in quello che tanti, anche troppi, definiscono un gesto così naturale che non necessita di “istruzioni”.

Problemi al seno in allattamento: l’esperienza di una mamma.

Problemi al seno in allattamento: l’esperienza di una mamma

Remi Peers è una giovane mamma inglese di 24 anni che il 30 aprile del 2016, dopo 41 settimane di gravidanza, e dopo 46 ore di travaglio, ha dato alla luce con un cesareo d’urgenza il piccolo Rudy.

Un’esperienza che le ha lasciato diversi interrogativi irrisolti, uno fra tutti se una maggior fiducia in se stessa ed un minor numero di timori e paure – nonostante il lungo travaglio il suo bambino non si era incanalato, inoltre lei aveva una sovrapproduzione di liquido amniotico (polidramnios) – le avrebbero consentito di partorire naturalmente.

 

 

Un post condiviso da MamaClog (@mamaclog) in data:

 

Ma le difficoltà per Remi sono sorte alcuni giorni dopo, quando hai iniziato ad avere problemi al seno in allattamento.

A raccontarlo è lei stessa in un lungo post che ha pubblicato sul suo profilo instagram lo scorso 1° maggio e con il quale ha voluto rendere noto ciò che altri difficilmente dicono: i problemi al seno in allattamento.

 

 

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<<Questa è la mastite – scrive Remi pubblicando una sua foto con il seno gonfio e rosso – Dopo aver raggiunto il 1° anno di allattamento al seno domenica scorsa mi sono sentita obbligata a condividere la mia storia. L’allattamento al seno NON è stato facile per me>>.

Inizia così il racconto della giovane mamma che nell’esporre i suoi problemi al seno in allattamento ha voluto lanciare un messaggio ben preciso, ossia la consapevolezza che, almeno per quanto concerne l’Inghilterra, non vi sono aiuti e sostegni validi per le neo mamme che decidono di nutrire i propri bambini in modo naturale.

<<Il mio latte è arrivato dopo 5 giorni. Non sapevo che sarebbe potuto durare a lungo […] Ero l’unica madre ad allattare al seno. Una donna ha cercato di allattare ma è passato al latte in polvere dopo 12 ore perché non aveva latte (nessuno glielo aveva insegnato)>>.

In altre parole, nessuna di loro sapeva cosa fosse il colostro o entro quanto tempo sarebbe arrivato il latte, o ancora cosa fossero le ragadi e la mastite e come porvi rimedio. Tutto quello che sapevano sull’allattamento al seno era che si trattava di un atto assolutamente naturale, quasi come respirare, eppure molte di loro non ci sono riuscite sentendosi inadeguate ed “incapaci”.

Questo eccessivo clima di sicurezza e certezza da un lato e “fallimento” da un altro ha spinto Remi a rendere pubblici i suoi problemi al seno in allattamento.

Una volta tornata a casa, la neo mamma ha continuato ad allattare il suo bambino nonostante le ragadi e il lancinante dolore che le stesse le provocavano. Quello che tanti definiscono un gesto d’amore, un momento di intimità tra mamma e bambino era diventato per lei un vero tormento al quale però non ha voluto rinunciare.

<<Non ho mai sentito un dolore simile – scrive a proposito delle ragadi – temevo ogni poppata, ma ho insistito con lacrime agli occhi fino a quando non sono guarita>>.

Ma quello è stato solo il primo degli ostacoli, ben presto Remi avrebbe affrontato uno dei più gravi problemi al seno in allattamento. Troppo imbarazzata per poter allattare in pubblico, la giovane mamma ha iniziato ad utilizzare una tiralatte che le consentisse di nutrire il figlio con il suo latte ma attraverso la bottiglia. Ciò, a suo dire, le ha provocato un ingorgo mammario che, successivamente, non è stata in grado di riconoscere perché non informata a tal proposito.

<<Mi ricordo di essermi svegliata alle 3 del mattino, ho indossato ka mia vestaglia e coperte extra e ho cercato di nutrire mio figlio. Il dolore. Era sconvolgente. Tremavo e sudavo ma le mie ossa erano come congelate. Alle 5 mi svegliai e dissi al mio ragazzo che dovevo andare in ospedale>>.

I sintomi mostrati da Remi erano simili a quella di una comune influenza e fu trattata con paracetamolo. Durante la notte però i suoi problemi al seno in allattamento divennero sempre più gravi: sopraggiunse il vomito e la sua temperatura corporea raggiunse una temperatura pari a 40° C. Remi è stata sottoposta ad una forte cura antibiotica ma cosa ben peggiore è stata separata dal figlio per ben 2 giorni.

Per non aggravare i suoi problemi al seno in allattamento ha chiesto ripetutamente una tiralatte in modo tale da poter svuotare il seno, una volta guarita ha ripreso a nutrire il suo bambino senza riscontrare ulteriori difficoltà.

E continua ancora oggi.

 

 

 

 

 

Lo scopo di Remi, come già detto in precedenza, era sensibilizzare le mamme, ma non solo, su un argomento considerato da tutti così facile da non necessitare aiuti.

Al contrario, così come avviene per la gravidanza e il parto, i medici e i vari professionisti devono informare le mamme sull’allattamento al seno, istruendole sui benefici ma anche elencare loro i possibili problemi al seno in allattamento ed insegnare a riconoscerli ed affrontarli.

Perché non tutto è sempre semplice e naturale come viene descritto.

Allattamento al seno prevenire e curare i problemi: dalle ragadi alla mastite

Fonte: Mirror Instagram



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