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Willow Rose: la storia della neonata “congelata”

di Maria Corbisiero

13 Giugno 2017

La nascita è da sempre descritta come un evento straordinario, il meraviglioso lieto fine di un emozionante viaggio durato 9 mesi.

Eppure i genitori della piccola Willow Rose hanno definito la nascita della propria bambina come la più traumatica tra le esperienza vissute durante la loro vita.

Willow Rose: la storia della neonata “congelata”.

Willow Rose: la storia della neonata “congelata”

Bex Forrest diede alla luce la piccola Willow Rose il 20 aprile del 2015.

 

Dopo una gravidanza proseguita senza problemi, i medici del Gloucestershire Royal Hospital, situato nella zona sud-occidentale dell’Inghilterra, si videro costretti a sottoporre la donna ad un taglio cesareo d’urgenza.

Durante gli ultimi controlli infatti la frequenza cardiaca della piccola Willow Rose era scesa sempre più, il suo piccolo cuore appariva debole e i medici non vollero perdere altro tempo.

 

A parto avvenuto, i dottori non rilevarono la presenza del battito cardiaco, il cuore di Willow Rose si era completamente fermato restando inattivo per i successivi 8 minuti.

<<Ero spaventata, davvero spaventata – racconta la donna alle telecamere della BBC Points West (il video è visibile in calce a questo scritto) – Stavo aspettando che la mia bambina piangesse ma nulla, non c’era alcun pianto>>.

Otto interminabili minuti durante i quali i medici hanno cercato di rianimare la piccola, per fortuna con successo e riuscendo a stabilizzare la sua frequenza cardiaca 11 minuti dopo la nascita.

Dopo aver restituito la vita alla piccola Willow Rose, l’equipe medica si adoperò affinché la stessa non subisse danni al cervello.

Dopo un’ora dalla nascita, la bambina fu trasferita al St Michael’s Hospital di Bristol, città inglese situata nella zona Sud Ovest dell’Inghilterra.

Qui i medici la sottoposero ad un trattamento chiamato “Cooling Therapy”, ovvero la “terapia del freddo” usata sui neonati asfittici, che presentano determinate caratteristiche alla nascita, al fine di scongiurare danni cerebrali permanenti che possono verificarsi in seguito alla mancanza di ossigeno al cervello.

Willow Rose: la storia della neonata “congelata”

in pratica, gli specialisti abbassarono la temperatura corporea della neonata portandola da 37 gradi a 33,5 gradi e mantenendola così per ben 72 ore.

A trattamento concluso, la piccola trascorse poco meno di 2 settimane nel reparto di terapia intensiva neonatale del medesimo ospedale.

Un anno dopo quella tragica esperienza, i genitori di Willow Rose, Bex e Martin Forrest, hanno voluto far conoscere la loro storia attraverso i media.

Il loro scopo era di riuscire a raccogliere fondi per un’associazione che si occupa dell’assistenza e della cura dei bambini malati e prematuri ricoverati presso l’unità di terapia speciale del St Michael’s Hospital di Bristol.

Willow Rose: la storia della neonata “congelata”

Per quanto riguarda la piccola Willow Rose, i medici dell’ospedale hanno messo in guardia i Forrest sulla possibile, ma non del tutto certa, comparsa di danni cerebrali che potrebbero manifestarsi quando la bambina inizierà a frequentare la scuola.

Intanto lei continua a crescere, sta bene e non mostra problemi di sviluppo:

<<Lei è perfetta – dichiarava un anno fa la sua mamma – la nostra straordinaria bambina!>>.

 

 

 

 

Fonti: Worcester NewsJust Giving



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