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Incendio a Londra: non ci sono speranze per Gloria e Marco

di Maria Corbisiero

16 Giugno 2017

La speranza di trovare Marco e Gloria ancora vivi si affievolisce sempre più.

I nomi dei due giovani fidanzati italiani di origini venete figurano ancora tra l’elenco dei dispersi dell’ incendio a Londra, il rogo che ha investito la Grenfell Tower la notte tra il 13 e il 14 giugno scorso.

 

A rivelare ciò è Maria Cristina Sandrin, l’avvocato della famiglia di Gloria, che, in qualità dei portavoce dei Trevisan, ha riassunto le ultime tragiche comunicazioni, fatte di telefonate e messaggi, tra la 27enne e la madre, Emanuela Disarò, che il marito di quest’ultima, Loris Trevisan, ha registrato.

Incendio a Londra: non ci sono speranze per Gloria e Marco.

Incendio a Londra: non ci sono speranze per Gloria e Marco

Laureatasi con 110 in Architettura il 18 ottobre del 2016, Gloria, residente a Camposampiero, comune della provincia di Padova, si era trasferita nella capitale inglese circa 3 mesi fa.

Con lei il fidanzato, anche lui laureato in architettura da poco, Marco Gottardi, residente a San Stino di Livenza, comune in provincia di Venezia.

<<La ragazza era andata a Londra per aiutare la famiglia>> spiega l’avvocato Sandrin.

Date le difficoltà economiche familiari, Gloria aveva iniziato a cercare lavoro subito dopo la laurea.

Diverse sarebbero state le offerte avute qui in Italia ma lo stipendio proposto era pari a 300 euro mensili. Ben più alto invece quello offertole dagli inglesi, un lavoro che le avrebbe permesso di guadagnare 1800 sterline (circa 2mila euro) al mese.

 

Così, senza pensarci due volte, era volata a più di 1500 km dalla sua casa, del tutto inconsapevole che, dopo soli 3 mesi, l’ incendio a Londra avrebbe messo fine alla sua vita.

<<Non ci sono motivi per sperare che siano vivi>>.

Ha dichiarato commossa l’avvocato Sandrin, una convinzione maturata dopo aver ascoltato le strazianti registrazioni delle telefonate intercorse tra la ragazza e la madre, e registrate dal marito di quest’ultima, mentre divampava l’ incendio a Londra.

<<Non ci sono speranze e soprattutto la drammaticità di questa telefonata è nel salutare i propri genitori, nel dire “Grazie mamma per quello che hai fatto per me”>>.

Da queste parole è possibile intuire che Gloria e Marco abbiano vissuto in modo consapevole e cosciente il dramma dell’ incendio a Londra.

Incendio a Londra: non ci sono speranze per Gloria e Marco

Attraverso la conversazione tra la ragazza e la madre, come anche quella tra Marco e i suoi genitori, è facile capire che i fidanzati sono rimasti intrappolati nel loro appartamento mentre le fiamme avvolgevano la Grenfell Tower.

Il loro ultimo pensiero è stato per gli affetti più cari.

<<Mamma, mi sono resa conto che sto morendo. Grazie per quello che hai fatto per me. Sto per andare in cielo, vi aiuterò da lì>>.

I Trevisan hanno ora consegnato la registrazione della telefonata al loro avvocato, le ultime parole pronunciate dalla loro bambina verranno usate per fini nobili o per stimolare una riflessione della collettività nella speranza che tragedie come l’ incendio a Londra non si verifichino più.

<<Qui purtroppo le soluzioni professionali non davano gli esiti che ogni giovane meriterebbe […] purtroppo Londra è quella che ha dato la soluzione e le possibilità, sia a lei che al suo ragazzo […] Vorrei che il governo facesse una seria riflessione su questo>>.

È il messaggio che l’avvocato ha lanciato ricordando una triste realtà del nostro paese.

Sempre più giovani infatti sono costretti ad abbondonare la loro terra perché priva di ogni possibilità o garanzia di vita futura, la così detta “fuga di cervelli” divenuta oggi una consuetudine.

 

Come tanti loro coetanei, anche Marco e Gloria avevano accettato un lavoro all’estero che desse il giusto valore ai loro studi e ai loro sacrifici, una decisione presa per aiutare la loro famiglia, persone care che oggi piangono la loro scomparsa e pregano di poterli riportare a casa.

 

 

 

 

 

Fonte: Corriere del VenetoIl gazzettino

 



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