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Dieta alcalina pro e contro: i consigli della nutrizionista

di Dott.ssa Maria Paola De Biase

04 Luglio 2017

La dieta alcalina parte dal concetto di rispettare l’equilibrio acido-base dell’organismo per evitare che si vada incontro ad acidosi, e questo può realizzarsi introducendo alimenti che portano i pH del corpo verso la basicità.

 

Il pH del sangue è leggermente alcalino, il suo valore è 7,4. Normalmente, quando introduciamo alimenti, che siano acidi o alcalini, l’organismo risponde in modo tale da riportare il pH del sangue ai valori ottimali. A prescindere dai cibi che introduciamo, un organismo sano riporterà il pH alla normalità in risposta allo squilibrio che si è venuto a creare. Solo se c’è qualche anomalia si andrà incontro ad acidosi o alcalosi metabolica. Parlando di acidosi, essa causa malessere generale e predispone ad alcune malattie, ma non è una condizione che normalmente si realizza in un corpo che si alimenta correttamente e che risulta sano.

La dieta alcalina quindi trova pareri discordanti in merito all’efficacia per prevenire delle malattie.

Per la medicina ufficiale non è considerata fondamentale per prevenire patologie o per mantenere il completo benessere. Non ci sono prove scientifiche e studi clinici a supporto, pertanto un medico o un biologo nutrizionista difficilmente consiglieranno al proprio paziente di seguire una dieta alcalina.

Tuttavia, ci sono tantissime persone che trovano beneficio nel seguire questo tipo di dieta.

dieta alcalina alimenti

Nell’articolo come sempre mi limiterò a informare sulle linee generali da adottare nel caso in cui si voglia seguire la dieta alcalina (sempre su parere medico o di un professionista come il biologo nutrizionista).

Come fa intuire il nome della dieta, la dieta alcalina è una dieta basata sull’introduzione di alimenti alcalini, o meglio alcalinizzanti, che in teoria rendono più alto il pH.

Sono definiti tali la frutta fresca, i succhi di frutta, le noci, i legumi, i tuberi. Al contrario, secondo la dieta alcalina dovranno essere limitati cibi come carne, cereali, formaggi che sono alimenti acidificanti. Occorrerà limitare fortemente gli alcolici, le bevande gassate ed evitare i cibi molto salati.

Come definire un alimento alcalinizzante o acidificante?

Un alimento è considerato acido o alcalino in base a ciò che rimane dopo la combustione. Ciò che rimane sono sostanze inorganiche che possono agire da acido o base nell’organismo e influire sul pH del sangue.

 

La dieta alcalina prevede l’assunzione:

del 70-80 % di cibi alcalini, che contengono sodio, potassio, magnesio e calcio e nell’organismo portano alla produzione di basi;

del 20-30% di cibi acidificanti, più ricchi di zolfo, cloro, fosforo.

 

La dieta alcalina consiglia di introdurre:

  • frutta e verdura
  • pesce, come salmone, tonno, spigola
  • cereali
  • legumi
  • di assumere molta acqua e anche tisane e tè

 

Bisogna evitare invece:

  • carne
  • uova
  • latte e formaggi
  • zucchero,
  • alcolici e bevande zuccherate, tè, caffè

 

 

Perché una dieta alcalina potrebbe dare benefici?

I benefici sicuramente risiedono nell’elevato consumo di frutta e verdura, i cui aspetti positivi sono ben noti. L’apporto di fibre, vitamine, minerali, antiossidanti è elevato. Questo aspetto è fondamentale per prevenire patologie quali cancro, obesità, diabete, ecc. Su questo non si può discutere, quindi qualsiasi dieta dovrebbe consigliare un certo consumo di verdura e frutta.

 

Vediamo alti aspetti positivi della dieta alcalina. Limitare i cibi acidi è utile per prevenire alcune patologie, l’osteoporosi ad esempio. Abbiamo parlato dei cibi salati, occorre limitarli per limitare l’assunzione di sodio, che causa ipertensione e contribuisce alla perdita di calcio.

 

La dieta alcalina è in grado di abbassare anche il pH urinario, ostacolando la formazione di calcoli renali acidi, ossalati di calcio, acido urico.

D’altro canto è vero invece che una dieta ricca di cibi acidificanti evita la formazione di calcoli renali costituiti da carbonati, fosfati di magnesio e di calcio. Quindi già su questo punto c’è una valutazione da fare. Quale dieta risulta migliore?

 

Quali gli aspetti negativi?

La dieta alcalina non è indicata per chi ha problemi renali in quanto l’apporto di potassio risulta elevato.

 

È una dieta molto restrittiva, che limita anche carboidrati e grassi, macronutrienti fondamentali per la salute del nostro organismo. La dieta alcalina elimina alimenti sani, come uova e formaggi che se assunti con criterio nella dieta settimanale conferiscono sostante nutritive importanti per l’organismo.

Come già accennato all’inizio dell’articolo, non ci sono studi clinici che supportano tale dieta, anche a fini dimagranti e, a mio parere, questo è già sufficiente ad escluderla. Che senso ha seguire una dieta che dovrebbe mirare a modificare il pH del sangue ma che in realtà non lo fa perché il nostro organismo lavora in modo che il pH non vari?

Fonte immagine Ingimage con licenza d’uso – ID Immagine: 02C68017



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