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Nuova speranza per Charlie Gard: pronto il protocollo

di Maria Corbisiero

07 Luglio 2017

Dopo l’offerta dell’ospedale Bambino Gesù di Roma, che si è dichiarato disposto ad accogliere il piccolo di 10 mesi affetto da una malattia molto rara, la sindrome da deplezione del Dna mitocondriale, alla quale ha fatto eco il “No” da parte del Great Ormond Street Hospital, la cui equipe medica è vincolata da ben 2 sentenze, sembra arrivare una nuova speranza per Charlie Gard.

La più volte menzionata cura sperimentale, quella che fino ad ora era stata considerata non idonea per la specifica mutazione del bambino (per Charlie riguarda il gene RRM2B), è in fase di perfezionamento.

Nuova speranza per Charlie Gard: pronto statement scientifico.

Nuova speranza per Charlie Gard: pronto statement scientifico

La notizia della nuova speranza per Charlie Gard arriva ancora una volta dall’Italia, a farsi portavoce della stessa è Piero Santantonio, presidente della Mitocon, un’associazione italiana che si occupa delle famiglie e dei pazienti mitocondriali.

 

In costante contatto con Connie Yates, mamma di Charlie, la quale ha riferito che i medici inglesi si apprestano a staccare le macchine che tengono in vita il bambino, Santantonio invita l’equipe a non seguire le disposizioni legali perché lo statement scientifico è pronto.

<<Mitocon, insieme alla mamma e al papà di Charlie, fa dunque appello alle autorità del Regno Unito e ai medici dell’ospedale Gosh affinché sospendano ogni iniziativa di attuare i disposti della sentenza e chiede che sia assicurata ogni cura al piccolo affinché gli sia concesso di poter essere sottoposto alla terapia sperimentale i cui dettagli saranno resi noti a brevissimo>>.

Nell’ultimo comunicato stampa pubblicato proprio sul sito dell’associazione, sembra diventare sempre più concreta la nuova speranza per Charlie Gard.

Sulla stessa infatti si legge che nel pomeriggio di ieri, giovedì 6 luglio, i medici ed i ricercatori dell’equipe internazionale si sono riuniti per discutere del caso di Charlie e che a breve sarebbe stata resa nota la loro posizione in merito alle possibili terapie da attuare.

<<Sono stati riconsiderati una serie di dati di efficacia della terapia nucleosidica che ha già dato dimostrazione di efficacia in un numero significativo di casi clinici trattati, con particolare riferimento ai risultati che dimostrano la possibilità dei nucleosidi di superare la barriera ematoencefalica. In base a queste ulteriori e nuove valutazioni il gruppo di lavoro è dunque giunto alla conclusione che la terapia nucleosidica possa essere efficace nel caso del piccolo Charlie>>.

Questa nuova speranza per Charlia Gard potrebbe ribaltare le due sentenze che avevano autorizzato il Great Ormond Street Hospital, ospedale presso il quale è ricoverato il bambino, a staccare i macchinari che lo tengono in vita.

<<Non è obbligato ma è autorizzato>> chiarisce l’ex ministro della Sanità Renato Balduzzi secondo il quale la pubblicazione del protocollo sperimentale darebbe una nuova speranza per Charlie Gard.

I medici autorizzati a “staccare la spina” del bambino infatti possono prendere in esame questa nuova possibilità e decidere di seguirla oppure di presentarla al tribunale che ha emesso la sentenza.

 

Il destino del piccolo è ora legato a questa ultima possibilità.

 

Fonte: Messaggero Mitocon



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