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Solfatara di Pozzuoli: famiglia Carrer distrutta, chi erano i 3 morti

di Federica Federico

13 Settembre 2017

I tre membri della famiglia Carrer – Zaramella inghiottiti da una voragine nella Solfatara di Pozzuoli sono morti a causa delle esalazioni, i loro corpi sono rimasti intrappolati nel fango bollente. I soccorsi tempestivi hanno recuperato le salme di mamma, papà e figlio ma dentro un vulcano, che oltretutto esala gas, la brevità del tempo non basta a far salva la vita.

La famiglia Carrer si stava concedendo una breve vacanza, di soli 4 giorni, prima del rientro a scuola dei bambini.

Lui, Massimiliano Carrer, 45 anni, ingegnere per una società di automazioni, padre attento, marito premuroso, chi lo conosceva lo descrive come un uomo dedito alla famiglia.

Lei, Tiziana Zaramella, 42 anni, una bellissima mamma che affettuosamente gli amici chiamavano Mella, di professione era guardia giurata addetta alla sicurezza all’aeroporto di Venezia. Chi la conosceva la ricorderà come una mamma innamorata dei figli e con una vena artistica che amava esprimere col canto.

Il bambino, Lorenzo, 11 appena pronto a tornare a scuola, avrebbe dovuto incominciare la seconda media.

famiglia Carrer vittime della Solfatara

La dinamica del drammatico incidente è ancora tutta da accertare.

Di fatto la famiglia Carrer è entrata in un’area del sito interdetta al pubblico, lo ha fatto prima il bimbo, probabilmente mosso da una curiosità scientifica, mentre il papà e la mamma si sono spinti oltre la recinzione solo quando hanno visto Lorenzo cadere nel fango e nella voragine.

Per disgrazia sono caduti tutti in un cratere e hanno perduto la vita. Resta da capire se la voragine si sia aperta d’improvviso o se fosse solo camuffata dal terreno fangoso.

La fanghiglia è stata accentuata dalle piogge, piogge che, nei giorni precedenti alla visita della famiglia Carrer alla Solfatara, avevano bagnato l’intera Campania.

Il fango avrebbe contribuito ad intrappolare e risucchiare i tre, di fatto è come se il terreno melmoso avesse determinato un effetto sabbie mobili.

Si è salvato solo Alessio, 7 anni. Il bimbo deve la sua vita allo choc che lo ha immobilizzato non inducendolo a raggiungere i parenti oltre la recinzione.

 

Lorenzo e Alessio erano appassionati di Rugby e la società che li accoglieva sui campi, seguiti da vicino dalla loro mamma, apprende con sgomento la notizia della tragedia che ha colpito la famiglia Carrer.

 

La stampa nazionale fa sapere che Alessio è stato subito allontanato dal luogo dell’incidente, ha trovato riparo presso una tabaccheria vicina al sito della Solfatara, ma nessuno fa mistero dello strazio del bambino che continuava a chiedere della sua mamma, del padre e del fratello.

La famiglia Carrer muore sotto gli occhi di Alessio: il piccolo si è salvato perché è rimasto all’esterno della recinzione, però ha vissuto l’incubo di veder morire i suoi cari, di fatto li ha visti precipitare nella voragine.

All’unico superstite del terribile incidente è stata assicurata assistenza psicologica ed è stato prontamente affidato ai servizi sociali in attesa dell’arrivo dei familiari più prossimi.

 

Una precisazione è d’obbligo, la famiglia Carrer era di Meolo (Venizia), per alcuni anni avevano vissuto Torino per ragioni di lavoro ne dà notizia il Corriere del Veneto che pubblica anche le foto di mamma e figlio.



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