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Mamma ubriaca: bimbo di 9 anni chiama il 112

di Maria Corbisiero

09 Ottobre 2017

Dopo aver compreso che la mamma ubriaca non era in grado di poterlo riaccompagnare a casa perché faticava nel reggersi in piedi, un bambino ha deciso di contattare il 112, numero unico di emergenza, per chiedere aiuto agli agenti.

È quanto accaduto venerdì sera nel centro di Genova, protagonisti della vicenda una mamma ubriaca ed il figlio di appena 9 anni.

Mamma ubriaca: bimbo di 9 anni chiama il 112.

Mamma ubriaca: bimbo di 9 anni chiama il 112

Come detto in precedenza, i fatti risalgono ad alcune sere fa, scenario della vicenda piazza della Commenda, centro storico del capoluogo Ligure.

Il bambino si trovava lì insieme alla mamma ubriaca al punto tale da non riuscire a reggersi in piedi e, di conseguenza, totalmente incapace di poter riportare a casa il figlio.

 

Compresa la situazione, nonostante la sua giovane età, il piccolo non si è arreso ed ha cercato aiuto: ha preso il cellulare ed ha contattato il 112.

All’agente in servizio presso la centrale operativa della polizia che ha risposto alla sua chiamata, il 9enne ha detto:

<<Scusate potete aiutarmi? Non so come tornare a casa>>.

Stupiti da tale richiesta, in pochi minuti gli agenti, accompagnati da alcuni sanitari del 118, si sono recati sul luogo dove li attendevano il bambino e la mamma ubriaca.

Verificate le condizioni della donna, il personale medico ha provveduto al ricovero ospedaliero di quest’ultima mentre la polizia, non essendo riuscita a rintracciare nessun altro familiare del piccolo, ha provveduto al trasferimento del bambino presso una comunità di minori.

 

Come è facile intuire, il caso è stato segnalato ai servizi sociali ed alla procura dei minori in quanto la mamma ubriaca ora rischia di essere denunciata per abbandono di minore.

Anche se nessuno di noi vorrà sicuramente seguire l’esempio della mamma ubriaca, questa vicenda ci fa comprendere quanto sia importante insegnare ai propri figli cosa fare durante le emergenze.

Il bambino, completamente abbandonato a se stesso, ha infatti avuto la fermezza di contattare il numero unico di emergenza attirando così l’attenzione degli agenti che, in assenza di un familiare che potesse occuparsi di lui, hanno provveduto a prendersene cura.

 

Insegnare ai bambini i numeri da contattare in caso di pericolo, il malore di un genitore ad esempio, può a volte rivelarsi fondamentale e garantisce ai piccoli di potersi mettere in sicurezza nell’attesa dell’arrivo di un adulto.

 

Fonte: Repubblica

 

 

 

 

Fonte immagine di copertina Ingimage con licenza d’uso ID: 02A14NA3



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