Network
Deabyday Cure naturali Eticamente Crescita personale Sapere.it

 

Seguici:

Jacqueline Saburido sfigurata a 20 anni dopo un incidente stradale

di Federica Federico

16 Ottobre 2017

Jacqueline Saburido è un’attivista venezuelana in prima linea per la sensibilizzazione della guida sicura, in particolari modo Jacqueline si batte per sensibilizzare i giovani alla guida responsabile, nella pienezza delle proprie facoltà fisiche e mentali e al di fuori di stati di alterazione determinati dall’alcol.

 

La battaglia di Jacqueline Saburido ha radici estremamente personali:

quando aveva appena 20 anni, Jacqueline rimase coinvolta in un incidente stradale cagionato da un giovane atleta ubriaco, mentre due universitari persero la vita sul colpo, la Saburindo rimase gravemente ustionata e conseguentemente sfigurata.

Jacqueline Saburido

Correva l’anno 1999, da allora ad oggi Jacqueline Saburido ha subito 50 interventi chirurgici riabilitativi, ma l’incidente le ha portato via i capelli, una palpebra, i lineamenti e le mani.

 

I fatti:

Jacqueline Saburido nacque a Caracas il 20 dicembre del 1978, nel 1999 era una giovanissima studentessa universitaria che stava rendendo realtà il suo sogno americano.

 

Aveva, infatti, lasciato il Venezuela per completare i suoi studi in Texas, più precisamente ad Austin dove frequentava il polo univesitario, praticava nuoto e partecipava a corsi di flamenco.

 

Il 19 Settembre del 1999 la vita di Jacqueline Saburido subì uno stravolgimento inatteso e imprevedibile.

 

In realtà questa giovane donna si trovò faccia a faccia con la morte per essere, poi, costretta a fare i conti con una sopravvivenza traumatica, invalidante e psicologicamente persino difficile da accettare.

L’allora studentessa universitaria aveva preso parte a una festa di compleanno e, proprio mentre stava rincasando con degli amici, la sua esistenza si intrecciò drammaticamente con quella di un altro giovane: il 18enne Reggie.

 

Quella stessa sera Reggie aveva preso parte ad una festa diversa, malgrado fosse un atleta, malgrado la giovane età, il ragazzo aveva bevuto e poi si era messo alla guida.

La vettura guidata da Reggie ha incrociato quella su cui viaggiavano Jacqueline Saburido e i suoi amici, il 18enne era ubriaco, gli amici della Saburido e la stessa Jacqueline no.

Esattamente nel momento in cui la traiettoria e il destino delle due auto si sono incrociati, Reggie ha perso il controllo della vettura finendo nell’opposta corsia di marcia.

 

L’auto di Reggie travolse letteralmente la vettura su cui viaggiavano Jacqueline Saburido e i suoi due amici.

L’impatto scaraventò fuori strada la vettura su cui si trovavano i 3 studenti universitari e come se non bastasse il motore “esplose” generando un rogo che fu ben presto capace di avvolgere le lamiere.

I due amici di Jacqueline Saburido morino sul colpo mentre la giovane studentessa venezuelana rimase vigile e vide le fiamme avvinghiarle il corpo sentendo il dolore, lo strazio e la sofferenza del fuoco che le mangiò la carne viva.

Secondo la ricostruzione ufficiale dell’accaduto, Jacqueline Saburido fu salvata dalle fiamme mentre urlava in preda ai dolori lancinanti, aveva ustioni gravissime tali da richiedere l’amputazione di ciò che restava delle mani e da sfigurarla.

 

Nel tragico incidente che l’ha condotta a un passo dalla morte, Jacqueline Saburido ha riportato ustioni di terzo grado sul 60% del corpo,

molteplici gli interventi che ha subito sino ad oggi e grande il suo coraggio, ancora lotta con dolori lancinanti oltre che con la necessità di accettare il suo corpo per quello che è dopo l’incidente.

 

Reggie, il ragazzo ubriaco che ha ucciso due universitari e sfigurato irrimediabilmente Jacqueline Saburido, uscì indenne riportando solo qualche lieve contusione.

La condanna di Reggie non è abbastanza, la battaglia di Jacqueline Saburido, che sostenuta dalla sua famiglia ha dato vita ad un’associazione, è quella di dissuadere i giovani dall’uso dell’alcol:

chi beve determina in se stesso una tale alterazione delle capacità fisiche e intellettive per cui non dovrebbe mettersi alla guida, mai. Il senso di responsabilità non è solo personale ma sociale, si mette a rischio oltre la propria vita anche quella altrui.

 

Attenzione: questo video contiene la storia di Jacqueline Saburido ma le immagini che propone sono forti, ne è sconsigliata la visione in presenza di bambini



Iscriviti alla newsletter
Riceverai preziosi consigli e informazioni sugli ultimi contenuti, iscriviti alla nostra newsletter.

Seguici