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Neonata abbandonata tra i rifiuti: si cercano i genitori

di Maria Corbisiero

17 Ottobre 2017

<<Stavo passando accanto al bidone quando ho sentito le grida di un bambino. Sono rimasto scioccato nel vedere la testa di un bambino che spuntava fuori da una busta di plastica rossa messa dentro una vaschetta dei rifiuti e nascosta tra i cespugli>>.

Questo è il racconto di Dheeraj Rathore, proprietario di un chiosco del tè, l’uomo che per primo ha trovato la neonata abbandonata tra i rifiuti.

Una vicenda che ha colpito molti ma che, purtroppo, non è poi così rara, soprattutto in India.

Neonata abbandonata tra i rifiuti: si cercano i genitori.

Neonata abbandonata tra i rifiuti: si cercano i genitori

I fatti risalgono alle prime ore dello scorso sabato 14 ottobre, siamo a Bhopal, capoluogo indiano dell’omonimo distretto situato nello stato federato del Madhya Pradesh.

Dheeraj ha trovato la neonata abbandonata tra i rifiuti perché attirato dal pianto della piccola che era stata nascosta tra i cespugli ed il cui corpo, in particolar modo il capo, era completamente ricoperto di formiche.

 

Dopo aver chiamato alcuni amici, l’uomo con l’aiuto di questi ultimi hanno cercato di ripulire il corpo della bambina dopo averla estratta dalla busta di plastica, l’hanno poi avvolta in un panno e l’hanno portata al J P Hospital.

Le condizioni della neonata abbandonata tra i rifiuti sono apparse da subito critiche.

 

I medici che l’hanno presa in cura hanno riscontrato sul piccolo corpicino molteplici lesioni probabilmente provocate dalle formiche e dagli insetti. Non è stato possibile determinare l’ora della nascita o per quanto tempo la piccola fosse rimasta tra l’immondizia.

Inoltre, al momento del ricovero in terapia intensiva, la bambina si presentava sottopeso, per l’esatttezza pesava 3,5 libbre ossia poco più di 1,500 chilogrammi.

La polizia che sta indagando sul caso della neonata abbandonata tra i rifiuti ipotizza che la stessa sia stata rifiutata dai familiari perché femmina.

Tale supposizione deriva dal fatto che in India l’infanticidio femminile, pur essendo oggi considerato un reato, è purtroppo molto diffuso e ben radicato nella loro cultura. Si narra infatti che tale pratica venisse già messa in atto nel lontano 1789.

L’infanticidio femminile, come anche l’aborto selettivo, viene praticato in quanto le donne sono considerate dai familiari “un peso” ma soprattutto una grave perdita economica.

Queste infatti, se di estrazione sociale benestante, ereditano parte degli averi della famiglia, in particolar modo i terreni, che poi andranno ceduti come dote ad un eventuale loro marito, un sistema che sottrae ricchezze alla famiglia d’origine della donna.

Per le famiglie povere invece rappresentano una disgrazia sia economica che sociale in quanto, non possedendo alcun bene, non possono garantire loro una dote per il matrimonio, condizione per la quale sarà difficile trovare un marito.

 

Per i motivi qui sopra esposti, il caso della neonata abbandonata tra i rifiuti ha sì scaturito indignazione ma non viene considerato come singolo e sporadico in quanto sono tante e diverse le piccole vite uccise e abbandonate solo perché nate del sesso “sbagliato”.

 

Qui di seguito il video girato in ospedale che ritrae la neonata abbandonata tra i rifiuti, un filmato postato sulla pagina facebook dell’agenzia stampa Caters News Agency.

 

 

 

Fonte: ANI MSN TimesofIndia



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