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Biberon, ciuccio e carie nei bambini

di Mamma Simona

17 Ottobre 2011

I bambini di età compresa tra 1 e 4 anni, sono soggetti ad un comportamento alimentare anomalo che può portare a spiacevoli conseguenze sulla loro dentatura, conseguenze che richiedono un intervento da parte del dentista. Ma qual è il comportamento a cui facciamo riferimento? E’ l’uso scorretto del biberon.

Il biberon di latte, proposto anche più volte al bambino nel corso della giornata, comporta l’assunzione di zuccheri naturalmente presenti in questo alimento, spesso abbinati a quelli presenti nei biscotti o nei dolcificanti (zucchero puro e miele), aggiunti al biberon per arricchirlo. Fermo restando l’apporto calorico che tale aggiunta comporta (può essere considerato tranquillamente un “pasto” in più!) e che va conteggiato nel complesso delle calorie ingerite giornalmente, gli zuccheri che rimangono nel cavo orale, se non supportati da una corretta igiene, rischiamo di compromettere la salute dei denti da latte, favorendo l’insorgere di carie.

 

Esistono abitudini scorrette, sia della famiglia (lo scambio di posate tra mamma e figlio) sia personali, che favoriscono le carie:

  • I denti andrebbero sempre lavati dopo il biberon di latte.
  • Non usare il biberon di latte per aiutare il bambino ad addormentarsi o di notte a seguito dei risvegli, l’impossibilità di procedere con la pulizia dei denti, favorisce la proliferazione di microrganismi che agiscono sullo smalto dei denti da latte demineralizzandolo e predisponendo il terreno alla formazione di carie.
  • Condividere posate a tavola o procedere con assaggi del cibo da parte di chi somministra il pasto al bimbo con posate usate dagli adulti, favorisce il passaggio di agenti cariogeni.
  • Dormire con il biberon in bocca, porta al continuo contatto di liquidi zuccherati sui denti che giovano, durante la notte, di un minore riflusso salivare inteso come agente pulente dei residui in bocca. La situazione che si crea è favorevole per la formazione di microorganismi acidogeni che demineralizzano lo smalto dei denti, indebolendolo e creando la giusta idoneità per la formazione di carie. Inoltre la posizione “sdraiata”, assunta durante il sonno, porta al ristagno di liquidi intorno ai denti.
  • L’uso dello spazzolino e l’assunzione di fluoro non danno una copertura totale sulla prevenzione delle carie, se non supportate da un corretto comportamento alimentare che eviti le “cattive” abitudini.
  • I bambini che assumono bevande zuccherate (succhi di frutta, latte carico di biscotti e dolcificanti, the e camomille con zucchero ecc..) corrono 5 volte in più il rischio di carie agli incisivi rispetto ai bambini che non ne bevono regolarmente.
  • Il dosaggio di zuccheri proposti nell’arco della giornata è in media superiore rispetto alla necessità. Siamo abituati a proporre troppi zuccheri a discapito della salute e senza contare che la loro assunzione favorisce nel tempo l’obesità, pericolo fortemente in aumento tra i bambini.

Quando il processo carioso non è tenuto sotto controllo, il rischio che si corre è quello di dover procedere all’estrazione del dente, pratica che comporta disequilibri sull’assetto della dentatura delle arcate.

Una forma di prevenzione, oltre all’igiene orale corretta, alla riduzione delle bibite zuccherate proposte, al giusto utilizzo del biberon si realizza tramite la sigillatura (o verniciatura) dei denti ad opera del dentista. Consiste nella stesura sul solco del dente di un mix di resine composte liquide (sigillanti) che vengono fotopolimerizzati (tramite l’uso di una lampada speciale passano dallo stato liquido a quello solido). Si crea una sorta di vernice a protezione del dente che evita il deposito di placca; quest’ultima diviene più facilmente removibile dallo spazzolino. Lo smalto del dente non viene danneggiato.
Capita che sulla dentatura posteriore siano presenti solchi profondi, difficili da tenere puliti; la sigillatura costituisce un valido aiuto nella prevenzione di carie anche in queste situazioni più ostiche.
La sigillatura è indicata per i molari permanenti o per i denti potenzialmente soggetti a carie (per esempio in soggetti con alta cario-recettività). La sigillatura va rinnovata, non è un trattamento definitivo.


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