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Sarah Scazzi, il processo resta a Taranto

di Mamma Giò

13 Ottobre 2011

Sarà Taranto, la sede del processo dell’omicidio dell’adolescente Sarah Scazzi, assassinata nei pressi di Avetrana il 6 ottobre del 2010. A stabilirlo è stata la prima sezione penale della Cassazione che ha respinto, per incompatibilità ambientali, la richiesta di trasferimento del processo proposta dai difensori di Sabrina Misseri. I legali della Misseri avevano infatti richiesto, che il caso fosse sottoposto al tribunale di Potenza. Valter Biscotti invece, legale della famiglia Scazzi, che ricordiamo si è costituita parte civile nelle procedure in Cassazione, ha affermato «I giudici di Taranto sono e saranno sereni nel giudicare». Per l’avvocato perugino «non c’era nessuna argomentazione giuridica o tecnica tale da determinare lo spostamento del processo a Potenza».

Il processo riprenderà domani e si deciderà se rinviare a giudizio le due donne, Cosima Serrano e Sabrina Misseri, rispettivamente madre e figlia, accusate di sequestro di persona, di omicidio volontario, e dell’occultamento del cadavere della piccola Sarah Scazzi.

In merito all’ultima decisione della Cassazione, il procuratore di Taranto Franco Sebastio ha affermato «Alla base della richiesta di rimessione del processo, però, c’era una sorta di offesa alla popolazione locale che, si diceva, avrebbe potuto influire o interferire sulle decisioni, anche se con questo non voglio muovere critiche a nessuno». «Non entro nel merito della questione. Dico solo che noi, come magistrati, siamo abituati a sentirci di tutto e il contrario di tutto, come gli arbitri di calcio. Aspettiamo il provvedimento per valutarlo, ma cerchiamo anche di evitare di scadere in un racconto che sembri un incontro di calcio o di pugilato. Qui nessuno ha fatto un gol o lo ha subito, è il processo che segue il suo iter. Ricordiamoci che c’è sempre la presunzione di innocenza, e che quelli adottati sono provvedimenti interlocutori e non sentenze».



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