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Riso di plastica in Italia: allarme alimentare e pericoli

di Federica Federico

15 Gennaio 2018

Si intende per riso di plastica quel pseudo alimento composto mischiando patate e resine industriali. Ovviamente le resine industriali e gli scarti plastici che ne sono parte rendono questo riso non adatto al consumo umano e altamente dannoso per la salute.

 

I medici avvertono dell’elevata pericolosità del riso di plastica. L’assunzione reiterata ha effetti immediati e effetti nel lungo termine.

 

Il riso di plastica ha immediatamente conseguenze sulla salute perché intossica l’organismo dopo poche somministrazioni. E i primi sintomi sono gonfiore addominale, mal di pancia e vomito;

 

nel lungo termine, a seguito di un’assunzione costante e ripetuta, il riso di plastica, proprio a causa delle resine industriali in esso contenute, può essere il fattore scatenante di tumori nel tratto intestinale o a carico del fegato.

 

La notizia del riso di plastica fu diramata qualche anno fa dall’Efsa, autorità europea per la sicurezza alimentare. Il riso plastico e l’allarme alimentare che ne consegue non sono bufale, sebbene vada subito chiarito che questo riso adulterato è stato sempre rinvenuto solo nei mercati cinesi.

 

Già nel Gennaio del 2011 ne fu denunciata la presenzia in alcuni mercati cinesi e sin da subito i governi garantirono un innalzamento dei controlli (in Cina sulla produzione ed esportazione, nei paesi importatori, invece, si massimizzò il controllo sull’importazione).

 

pericolo riso di plastica

Riso di plastica – riso adulterato e ad alto rischio tossicità in quanto contenente materiali plastici. Ecco perché se ne parla nuovamente oggi.

 

La segnalazione del riso di plastica torna ad essere tanto vera quanto allarmante poiché a Genova una famiglia di origini ecuadoregne (madre, padre e due figli di 10 e 12 anni) è rimasta intossicata a causa dell’assunzione di riso cinese, consumato più volte in diversi giorni: è altamente probabile che si trattasse di riso plastico.

 

La mamma, Soraya, ha subito avvertito che l’alimento non era genuino, “Questo riso non mi piace“, ripete ai microfoni del Tg4 raccontando dell’accaduto.

L’alimento era stato acquistato presso un rivenditore di cibo cinese, una volta cucinato aveva aspetto e sapore diversi dal comune.

 

Dopo averlo mangiato più volte nei giorni i primi sintomi: dai dolori al ventre al vomito.

 

Il marito di Soraya presentava i classici sintomi da intossicazione: addome gonfio, nausea e vomito (cosiddetta sindrome da riso di plastica).

 

 

I sospetti di uno dei figli della donna si sono fatti pesanti e insistenti quando il ragazzo ha provato a bruciare il riso. La bruciatura del riso è una delle tecniche consigliate* per appurare la presenza di materiali plastici all’interno dell’alimento.

 

Il giovane ha posto una piccola quantità di riso in una padella.

Con un cucchiaio ha avvicinato un po’ di riso alla fiamma e i chicchi hanno subito preso fuoco, non appena ha appoggiato nella padella i chicchi roventi le fiamme hanno bruciato tutto il riso.

La mamma ricorda l’odore pungente e sgradevole di plastica che in quel momento invase la sua casa.

 

E’ stato dopo questo esperimento rivelatore e a fronte dei disturbi gastrointestinali insistenti e insopportabili che la famiglia ha deciso di affidarsi alle cure dell’ospedale Galliera di Genova. Martedì notte i genitori hanno portato i figli in Pronto Soccorso e l’intera famiglia è stata ricoverata.

 

I sanitari hanno escluso subito i sintomi dell’influenza e allertato i NAS, il sospetto di una sindrome da riso di plastica ha dato il via ad una capillare operazione anti sofisticazione alimentare. Il riso è ora nelle mani dei NAS per i debiti accertamenti. Allertato anche l’ufficio igiene alimenti della ASL.

Nelle more degli accertamenti e precauzionalmente, i NAS hanno sequestrato tutte le scorte di riso presenti nel negozio etnico dove la famiglia aveva comperato l’alimento “incriminato”. Sono stati passati al setaccio più market etnici della zona.

 

Per parlare con certezza di riso contenete plastica bisognerà attendere gli accertamenti dei NAS.

La famiglia intossicata è stata dimessa dall’ospedale ma dovrà seguire un percorso di controlli e accertamenti, ovvero un percorso di controllo dell’evoluzione dell’intossicazione subita, ciò al fine di scongiurare conseguenze nel lungo termine.

 

Acquistare riso garantito da marchi italiani, è questo il consiglio da seguire. Ciò non toglie che l’alimento possa essere di importazione ma certamente massimizza il controllo sulla filiera alimentare e sulla provenienza.

 

Riso di plastica: test per appurare la genuinità del riso*

 

La bruciatura del riso rappresenta certamente un test veritiero poiché solo un riso adulterato può prendere fuoco generando vere e proprie fiamme.

 

Pe una ragione di peso specifico è semplice e valido anche il test dell’acqua:

lasciate cadere qualche chicco di riso in un bicchiere di acqua fredda e agitate per bene, se il riso è genuino tenderà a poggiarsi sul fondo; se invece il riso galleggia potrebbe contenere materiali plastici.

 

Valido anche il test del mortaio e pestello: frantumando del riso genuino si ottone una polvere chiara, sottile e bianca ovvero del colore dell’amido di riso; se invece la polvere di riso tende al giallastro potrebbe contenere sostanze adulterate. Laddove questo test ha valore solo sul riso bianco.


Fonte immagine di copertina Ingimage con licenza d’uso – ID Immage: 02E95424



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